Faggella: «Il mio idolo è Federer, ma lotto come Ferrer»
Intervista al protagonista del Ct Barletta in A1, domenica sfida-salvezza con Rovereto
giovedì 21 novembre 2013
Il weekend prossimo per molti sarà quello del ritorno della Serie A di calcio, per altri invece rappresenterà la due giorni più importante dell'anno: parliamo del tennis a Barletta, capace di issarsi la passata stagione sino alla storica qualificazione in A1. Sabato e domenica dovrà essere difesa nella gara di andata contro il Rovereto, presso il circolo "Hugo Simmen": una sfida ostica ma non impossibile. Abbiamo intervistato il protagonista principale del girone eliminatorio concluso all'ultimo posto dai ragazzi del ds Binetti, Francesco Faggella, capace di distinguersi per grandi prestazioni ed imprese sfiorate.
Un bilancio di questa storica esperienza in A1, tuo personale. Cosa hai imparato di nuovo, di te stesso e del tuo gioco, misurandoti con un livello maggiore?
«Nonostante il bilancio negativo in termini di risultati, questa esperienza secondo il mio parere è stata complessivamente positiva. Infatti, oltre a conoscere realtà tennistiche importanti mi ha dato la possibilità di competere con avversari di alto livello e di condividere questi momenti con gli altri ragazzi della squadra, e con il Ds, che ha sempre creduto in noi. Giocando con avversari di un livello superiore al mio ho acquisito maggiore sicurezza nel mio gioco, perché mi sono reso conto di poterne uscire, benché sconfitto, sempre a testa alta».
E' stato più complicato l'approccio prettamente tecnico con avversari più difficili, o a livello mentale, sul piano dell'ansia, la tensione e le aspettative che comporta un torneo così importante?
«Diciamo che avendo avuto già esperienze in passato, come la serie A2 ed i vari Challenger, ero già abituato allo stress emotivo che comportano tali competizioni. Sicuramente il livello tecnico degli avversari è stato l'ostacolo maggiore. Ma proprio da questo ho imparato molto in previsione futura».
Cosa sai dirci dei prossimi avversari, ci sarà maggior equilibrio rispetto alle partite precedenti, che chance ha il Ct Barletta?
«Ancora una volta, come nella fase a gironi, partiamo sfavoriti, in quanto anche i prossimi avversari hanno classifiche superiori alle nostre. Come sempre onoreremo l'impegno, cercando di raccogliere un risultato positivo. Pur avendo perso tre gare su tre piuttosto nettamente, abbiamo tratto indicazioni positive. Siamo fiduciosi».
Chi è il tuo idolo, il giocatore a cui ti ispiri e quello che, con le dovute proporzioni, più si avvicina al tuo stile di gioco?
«Il mio idolo è senza ombra di dubbio federer, per il suo stile, per il rispetto nei confronti degli avversari per la sua tenacia. Purtroppo il mio stile di gioco non si avvicina molto al suo, perché io in campo, non avendo i suoi mezzi tecnici devo lottare per ottenere ogni singolo punto e questo mi accosta più al tipo di gioco espresso da Ferrer».
Grazie Francesco, a te e al team del Ct Barletta un grande in bocca al lupo per il playout con il Rovereto.
Un bilancio di questa storica esperienza in A1, tuo personale. Cosa hai imparato di nuovo, di te stesso e del tuo gioco, misurandoti con un livello maggiore?
«Nonostante il bilancio negativo in termini di risultati, questa esperienza secondo il mio parere è stata complessivamente positiva. Infatti, oltre a conoscere realtà tennistiche importanti mi ha dato la possibilità di competere con avversari di alto livello e di condividere questi momenti con gli altri ragazzi della squadra, e con il Ds, che ha sempre creduto in noi. Giocando con avversari di un livello superiore al mio ho acquisito maggiore sicurezza nel mio gioco, perché mi sono reso conto di poterne uscire, benché sconfitto, sempre a testa alta».
E' stato più complicato l'approccio prettamente tecnico con avversari più difficili, o a livello mentale, sul piano dell'ansia, la tensione e le aspettative che comporta un torneo così importante?
«Diciamo che avendo avuto già esperienze in passato, come la serie A2 ed i vari Challenger, ero già abituato allo stress emotivo che comportano tali competizioni. Sicuramente il livello tecnico degli avversari è stato l'ostacolo maggiore. Ma proprio da questo ho imparato molto in previsione futura».
Cosa sai dirci dei prossimi avversari, ci sarà maggior equilibrio rispetto alle partite precedenti, che chance ha il Ct Barletta?
«Ancora una volta, come nella fase a gironi, partiamo sfavoriti, in quanto anche i prossimi avversari hanno classifiche superiori alle nostre. Come sempre onoreremo l'impegno, cercando di raccogliere un risultato positivo. Pur avendo perso tre gare su tre piuttosto nettamente, abbiamo tratto indicazioni positive. Siamo fiduciosi».
Chi è il tuo idolo, il giocatore a cui ti ispiri e quello che, con le dovute proporzioni, più si avvicina al tuo stile di gioco?
«Il mio idolo è senza ombra di dubbio federer, per il suo stile, per il rispetto nei confronti degli avversari per la sua tenacia. Purtroppo il mio stile di gioco non si avvicina molto al suo, perché io in campo, non avendo i suoi mezzi tecnici devo lottare per ottenere ogni singolo punto e questo mi accosta più al tipo di gioco espresso da Ferrer».
Grazie Francesco, a te e al team del Ct Barletta un grande in bocca al lupo per il playout con il Rovereto.