Orto Botanico, la strana storia del fosso dei rifiuti
BarlettaViva aveva già fotografato e posto tante domande
venerdì 4 marzo 2016
14.32
Sull'orto botanico di Barletta curiosità o coincidenza? Solo adesso si accendono i riflettori dei media sull'Orto, una delle incompiute tanto preferite dai nostri cronisti quanto difese dalla politica (o da una certa politica). Lo scorso dicembre il nostro redattore Tommaso Francavilla si era recato proprio presso la struttura, per un reportage fotografico e per denunciare l'ennesima opera pubblica ferma da anni. Non un vezzo "dell'ultima ora": i reportage di BarlettaViva sull'orto botanico risalgono al 2012 e hanno spesso puntato il dito sul proverbiale spreco di denaro pubblico e l'avvilente inerzia di alcune istituzioni e una politica non certo da primato.
Tra le foto scattate quel pomeriggio di dicembre compare un fosso. A quel tempo non potevamo immaginare quale potesse essere il presunto utilizzo come discarica abusiva per rifiuti pericolosi, come emerge dalle indagini in corso, ma oggi su quel fosso si addensano domande e indagini.
Troviamo dunque ritratto un fossato di grande dimensioni, squadrato, circondato da nastro di plastica che ne delimita i contorni. Forse pronto ad accogliere i rifiuti pericolosi e inquinanti? Quindi potremmo ipotizzare che quella discarica esisteva già a dicembre 2015 o forse addirittura quando la struttura fu per la prima volta aperta al pubblico per una sola giornata (grazie ad un'iniziativa congiunta dell'Amministrazione comunale e di Legambiente). Abbiamo iniziato a porci interrogativi fin dal 6 aprile 2012, fino al 4 maggio 2015, per concludersi il 28 gennaio 2016.
Ricordiamo ai lettori che l'orto botanico è stato un vanto della amministrazione Maffei, costato finora 2 milioni di euro e affidato alle cure di una cooperativa. Ci poniamo una domanda che crediamo parecchio condivisa e di cui chiederemmo risposta: perché il sindaco, o più in generale l'Amministrazione comunale, non ha avviato un'azione specifica di controllo visto il lungo e preoccupante silenzio proveniente da quella struttura? Perché non valutare attentamente i tanti interrogativi sollevati dalla cittadinanza? Quali le responsabilità?
Tra le foto scattate quel pomeriggio di dicembre compare un fosso. A quel tempo non potevamo immaginare quale potesse essere il presunto utilizzo come discarica abusiva per rifiuti pericolosi, come emerge dalle indagini in corso, ma oggi su quel fosso si addensano domande e indagini.
Troviamo dunque ritratto un fossato di grande dimensioni, squadrato, circondato da nastro di plastica che ne delimita i contorni. Forse pronto ad accogliere i rifiuti pericolosi e inquinanti? Quindi potremmo ipotizzare che quella discarica esisteva già a dicembre 2015 o forse addirittura quando la struttura fu per la prima volta aperta al pubblico per una sola giornata (grazie ad un'iniziativa congiunta dell'Amministrazione comunale e di Legambiente). Abbiamo iniziato a porci interrogativi fin dal 6 aprile 2012, fino al 4 maggio 2015, per concludersi il 28 gennaio 2016.
Ricordiamo ai lettori che l'orto botanico è stato un vanto della amministrazione Maffei, costato finora 2 milioni di euro e affidato alle cure di una cooperativa. Ci poniamo una domanda che crediamo parecchio condivisa e di cui chiederemmo risposta: perché il sindaco, o più in generale l'Amministrazione comunale, non ha avviato un'azione specifica di controllo visto il lungo e preoccupante silenzio proveniente da quella struttura? Perché non valutare attentamente i tanti interrogativi sollevati dalla cittadinanza? Quali le responsabilità?