Orto botanico di Barletta: un’area verde che si sbiadisce con il tempo

Negato l’accesso all’opera incompiuta, il reportage di "Cafierolife"

lunedì 24 marzo 2014
In una giornata scolastica ci allontaniamo dai banchi di scuola per osservare più da vicino quella che dovrebbe essere l'area più verde della città. Si tratta dell'orto botanico, un grande spazio potenzialmente suggestivo, ricco di piante e alberi tipici della vegetazione mediterranea, situato in viale Marconi a pochi passi dall'ex distilleria.

Un bene (non) condiviso che giace dietro le sbarre, con un investimento di due milioni di euro per una struttura abbandonata a sé stessa. Imponenti mura di cemento, una grande insegna, una rampa che conduce all'ingresso è tutto ciò che possiamo "ammirare". Tra le sbarre del cancello notiamo con stupore uno spazio abbastanza ordinato, con terreni arati; tuttavia, tutti i cancelli sono chiusi e questo spazio, che sembra poter attirare un gran numero di visitatori, non è ancora aperto al pubblico. L'area interna del plesso potrebbe essere utilizzata per concedere svago e riposo a tutti coloro che vorrebbero usufruirne: purtroppo attorno alla recinzione non si può fare a meno di notare sporcizia lasciata da vagabondi extracomunitari accampati lì per la notte, o semplicemente da cittadini incoscienti.

In tanti si chiedono quando sarà inaugurata questa struttura, tuttavia non è ancora possibile conoscerne la data. Sicuramente l'orto botanico potrebbe diventare qualcosa di diverso dallo stato in cui è ora: uno spazio di svago e relax, occasione di apprendimento per i più piccoli e meta di escursioni a contatto con la natura. È, invece, oggetto di atti di vandalismo, abbandonato all'incuria dei cittadini, che gettano i rifiuti all'interno. Eppure, se fosse consentito l'accesso al pubblico, tutta l'area circostante ne trarrebbe vantaggio: si valorizzerebbe una zona periferica e poco frequentata. La speranza è che presto questa risorsa dal grande potenziale sia fruibile e che diventi un luogo di aggregazione e ritrovo per i giovani, che ora la considerano "zona minata" .

Ci chiediamo: perché non renderlo aperto a tutti sin da subito? Cosa ferma i nostri politici nel rendere una cosa pubblica quest'area verde? L'indifferenza della città di Barletta nei confronti dell'orto botanico continua e continuerà a far riflettere sulla questione. Davvero è stato costruito solo per essere distrutto?

A cura di:
Viviana Cafagna
Stefania Ricatti
Claudia Lomuscio
Carmela Caporusso
Simona Antonucci
Angela Rizzi
Arcangela Todisco
Le giovani studentesse del progetto "Cafierolife" si sono cimentate con un reportage cittadino: una visita all'orto botanico, "cattedrale nel deserto" che più volte è stata oggetto degli articoli di Barlettalife, le ha spronate a scrivere parole di denuncia e di richiesta di attenzione per una struttura che potrebbe diventare punto di ritrovo soprattutto per ragazzi e adolescenti. Traspare maturità e conoscenza nell'articolo curato dalle esordienti giornaliste, a dimostrazione che i problemi della città non sono materia sconosciuta per i nostri ragazzi.