Omicidio Cilli, «mancano ancora tasselli importanti all'indagine»

Il commento del criminologo Gianni Spoletti, al fianco della famiglia di Michele

mercoledì 23 marzo 2022 12.28
A cura di La redazione
La svolta sul caso del 24enne barlettano Michele Cilli è arrivata nella giornata di ieri: una corposa ricostruzione effettuata dagli inquirenti ha portato alle accuse di omicidio e soppressione di cadavere. A due mesi dalla scomparsa di Michele, il quadro del crimine comincia a delinearsi, ma sicuramente mancano ancora alcune tessere per ricomporre questo intricato mosaico investigativo.

Abbiamo chiesto ragguagli al criminologo Gianni Spoletti, incaricato come consulente di parte dalla famiglia di Michele al fianco dell'avvocato Michele Cocchiarole.

Come è stata accolta la notizia degli arresti dai familiari di Michele?
«La famiglia ha accolto con soddisfazione la notizia degli arresti, aspettiamo comunque la conferma della convalida da parte del GIP, ma credo che alla luce dei riscontri dell'indagine possa solo confermare la custodia cautelare in carcere dei due indagati».

L'ipotesi ormai conclamata è quella di soppressione di cadavere. Sarà possibile trovare dei resti del giovane, o una traccia riconducibile al suo DNA?
«Si sta indagando per la soppressione del cadavere, noi speriamo che si possano trovare almeno alcuni resti o ciò che rimane di Michele Cilli, anche se penso onestamente che non sarà una cosa facile da accertare. Una volta trovati, il test del DNA dovrà confermare che appartengono al cadavere di Michele».


Nella ricostruzione della Polizia non è stata fatta menzione di quell'automobile incendiata in contrada Francesca. Ci sono stati accertamenti su quell'episodio?
«L'auto incendiata in contrada Francesca è sicuramente stata attenzionata dagli inquirenti, le indagini non sono concluse, credo che manchino ancora tasselli importanti per la ricostruzione dell'indagine stessa.

Qualcuno nel frattempo si è avvicinato a voi o alla famiglia per fornire nuove informazioni utili al caso o al ritrovamento del corpo di Michele?
«Credo che uno dei due indagati che si trova adesso in custodia cautelare in carcere, arruolato per la soppressione del cadavere di Michele Cilli, possa fornire agli inquirenti importanti dettagli su cosa è avvenuto effettivamente quella notte. Nei filmati divulgati dalla Polizia ci sono luoghi dove il monitoraggio delle telecamere (sia private che istituzionali) non sono presenti, quindi auspichiamo che l'indagato - considerata la gravità dei reati a lui contestati - dica come si è sbarazzato del corpo di Michele»..