Filippo Caracciolo spinge il PD barlettano e stravince
Emiliano vince in Puglia con il 'suo' Partito
lunedì 1 giugno 2015
11.27
È inutile giocare con i numeri, i risultati appaiono inequivocabili di queste elezioni regionali a Barletta e in tutta la Puglia: il grande vincitore è il Partito Democratico, non di Renzi, ma del candidato ormai eletto Michele Emiliano, nonché segretario regionale proprio del principale partito di centro-sinistra in Puglia. Ne sarà contenta il Vice segretario regionale, la barlettana Assuntela Messina.
A Barletta è chiara la straordinaria vittoria del consigliere regionale uscente, Filippo Caracciolo (oltre 6000 voti), assicurando il pieno anche al partito barlettano, doppiando addirittura il suo diretto sfidante Ruggiero Mennea (circa 3000 voti), togliendolo, di fatto, dal suo scranno regionale, e aggiudicandosi di gran lunga la tacita sfida che porterà anche a un rimpasto della Giunta comunale, che a questo punto dovrebbe diventare più favorevole a Caracciolo. Rieletto consigliere regionale, chissà se non punterà anche a ottenere un assessorato in Regione? Il successo non è di tutto il centro-sinistra, visti i risultati di alcuni simboli da cui ci si poteva aspettare di più (vedi l'esperienza della lista "Noi a sinistra per la Puglia" di chiara legittimazione della sinistra della coalizione progressista e di più dichiarata vicinanza all'esperienza di Nichi Vendola in Puglia). Ma il candidato barlettano Franco Corcella, nonostante l'impegno trasversale di più parti durante la sua campagna elettorale, tornerà a fare il sindacalista nella Cgil.
Sicuramente significativo e degno di nota è il conclamato e inatteso successo delle Movimento 5 stelle, portatosi al 18% circa nella regione pugliese, e superando il 20% a Barletta, mostrandosi come secondo partito ben al di sopra delle forze di centro-destra, sebbene queste ultime frammentate al loro interno. I 5 stelle avevano, questa volta, un candidato barlettano, Savino Chiariello (2400 voti), che non dovrebbe risultare eletto anche se il calcolo dei seggi non è ancora avvenuto. Deludenti i risultati degli altri due candidati consiglieri uscenti, Franco Pastore, dei socialisti sciolti nella lista civica per Emiliano presidente, e Giovanni Alfarano per Forza Italia. Quest'ultimo paga non solo lo scotto della divisione regionale della coalizione moderata, ma anche la doppia candidatura barlettana nella lista di Forza Italia: Alfarano supera i 2500 voti e Rossella Piazzola si spinge poco oltre i 1700, ma l'avvocatessa barlettana ottiene il miglior piazzamento su scala provinciale giungendo seconda e superando il suo compagno di partito. Chiaramente questi sono dati percentuali da prendere con le pinze, visto che il vero partito vincitore è sempre quello del non voto: a Barletta addirittura non si è arrivati neanche al 48%, al di sotto della media regionale. Un terribile dato che parla chiaro che va a falsare ogni tipo di analisi di voto.
In tutta Italia, attendiamo gli esiti delle comunali, si è fatto sentire in maniera preponderante il peso dei movimenti antisistema anche questa volta. Salvini e Grillo hanno molto da festeggiare. Renzi non troppo, visto che dove ha stravinto come in Puglia, non è per merito suo, ma Emiliano ha una storia e un cammino politico a sé, che poco ha a che fare con il Presidente Del Consiglio. Non ci resta che attendere i risultati dei comuni a noi vicini per conoscere l'aria che tirerà nella Bat nel prossimo periodo, e sperare nel vero cambiamento che le urne di rado ci offrono.
A Barletta è chiara la straordinaria vittoria del consigliere regionale uscente, Filippo Caracciolo (oltre 6000 voti), assicurando il pieno anche al partito barlettano, doppiando addirittura il suo diretto sfidante Ruggiero Mennea (circa 3000 voti), togliendolo, di fatto, dal suo scranno regionale, e aggiudicandosi di gran lunga la tacita sfida che porterà anche a un rimpasto della Giunta comunale, che a questo punto dovrebbe diventare più favorevole a Caracciolo. Rieletto consigliere regionale, chissà se non punterà anche a ottenere un assessorato in Regione? Il successo non è di tutto il centro-sinistra, visti i risultati di alcuni simboli da cui ci si poteva aspettare di più (vedi l'esperienza della lista "Noi a sinistra per la Puglia" di chiara legittimazione della sinistra della coalizione progressista e di più dichiarata vicinanza all'esperienza di Nichi Vendola in Puglia). Ma il candidato barlettano Franco Corcella, nonostante l'impegno trasversale di più parti durante la sua campagna elettorale, tornerà a fare il sindacalista nella Cgil.
Sicuramente significativo e degno di nota è il conclamato e inatteso successo delle Movimento 5 stelle, portatosi al 18% circa nella regione pugliese, e superando il 20% a Barletta, mostrandosi come secondo partito ben al di sopra delle forze di centro-destra, sebbene queste ultime frammentate al loro interno. I 5 stelle avevano, questa volta, un candidato barlettano, Savino Chiariello (2400 voti), che non dovrebbe risultare eletto anche se il calcolo dei seggi non è ancora avvenuto. Deludenti i risultati degli altri due candidati consiglieri uscenti, Franco Pastore, dei socialisti sciolti nella lista civica per Emiliano presidente, e Giovanni Alfarano per Forza Italia. Quest'ultimo paga non solo lo scotto della divisione regionale della coalizione moderata, ma anche la doppia candidatura barlettana nella lista di Forza Italia: Alfarano supera i 2500 voti e Rossella Piazzola si spinge poco oltre i 1700, ma l'avvocatessa barlettana ottiene il miglior piazzamento su scala provinciale giungendo seconda e superando il suo compagno di partito. Chiaramente questi sono dati percentuali da prendere con le pinze, visto che il vero partito vincitore è sempre quello del non voto: a Barletta addirittura non si è arrivati neanche al 48%, al di sotto della media regionale. Un terribile dato che parla chiaro che va a falsare ogni tipo di analisi di voto.
In tutta Italia, attendiamo gli esiti delle comunali, si è fatto sentire in maniera preponderante il peso dei movimenti antisistema anche questa volta. Salvini e Grillo hanno molto da festeggiare. Renzi non troppo, visto che dove ha stravinto come in Puglia, non è per merito suo, ma Emiliano ha una storia e un cammino politico a sé, che poco ha a che fare con il Presidente Del Consiglio. Non ci resta che attendere i risultati dei comuni a noi vicini per conoscere l'aria che tirerà nella Bat nel prossimo periodo, e sperare nel vero cambiamento che le urne di rado ci offrono.