Aumentano i costi dei biglietti dei treni, «bisogna garantire diritto al lavoro e allo studio»
Interviene Coalizione Civica: «Andare e tornare da Bari o Foggia, nel 2024, costa al giorno 60 centesimi in più rispetto al 2023»
martedì 16 gennaio 2024
14.01
«Anno nuovo... spese nuove! Ogni giorno, centinaia di studenti e studentesse, lavoratori e lavoratrici pendolari si recano presso la stazione di Barletta e salgono sui primi treni dell'alba verso le città di Bari o Foggia, al fine di raggiungere quanto prima la propria Università o il proprio posto di lavoro. Essere pendolari in Italia, anzi in Puglia, non è una passeggiata: già tanti sono stati i problemi legati al bonus trasporti e le lamentele sull'inefficienza dei trasporti pubblici pugliesi, ma ora siamo arrivati al culmine: il bonus trasporti è stato nettamente depotenziato dalla destra al Governo -reso praticamente inaccessibile- e il costo dei biglietti ha subíto un aumento non indifferente.
È quanto si legge nella nota a firma di Carmine Doronzo, Michela Diviccaro e le attiviste e gli attivisti di Coalizione Civica. «Il costo di una tratta (sola andata) Barletta-Bari, ad oggi, è di 5,10€ (a fronte dei precedenti 4,80€), mentre per Foggia è di 5,90€ (rispetto ai precedenti 5,60€). Andare e tornare da Bari o Foggia, quindi, nel 2024, costa, al giorno, 60 centesimi in più rispetto al 2023.
Negli ultimi 20 anni il costo dei trasporti in Italia è aumentato del 110% e, mentre l'inflazione galoppa, gli stipendi - indovinate un po'! - sono fermi a 30 anni fa. In soldoni: un abbonamento mensile Barletta-Bari costa 99€, mentre per Foggia 105,3€ (il 10% circa in più rispetto al 2023).
Ipotizzando che uno studente frequenti annualmente, in media, 8 mesi di lezioni, spenderà 792€ all'anno per un abbonamento Barletta-Bari e 842,4€ Barletta-Foggia. "Spenderà" se è studentessa lavoratrice o studente lavoratore, altrimenti, la spesa, ricadrà sulla famiglia e, magari, si moltiplicherà per il numero di sorelle, fratelli e figli dello stesso nucleo familiare. E una lavoratrice e un lavoratore, quella spesa, la sostengono 10/11 mesi l'anno; e pensate quando questa ricade in famiglie pendolari monoreddito con più figlie/i studentesse e studenti a carico... Durante i 3 o 5 anni dei corsi di laurea il denaro speso, in soli trasporti, aumenta esponenzialmente: per Bari, in 3 anni, si spendono 2376€ che diventano €3960 in 5 anni, mentre per Foggia si consumano 2527€ nei 3 anni che diventano €4212 in 5 anni. Per le/i pendolari lavoratorici e lavoratori, invece, il conto lo perdiamo! Insomma, gli aumenti ai trasporti pubblici- dipesi da una scelta della giunta regionale (retta da una coalizione PD-Movimento 5 stelle-Sinistra Italiana-liste di Emiliano)- ci sembrano assurdi e incomprensibili, specie dinnanzi ai recenti dati istat che vedono le province pugliesi agli ultimi posti in Italia per ammontare dei salari.
Pertanto, come gruppo di Coalizione Civica Barletta, ci facciamo portavoce di questa battaglia per il diritto al lavoro e allo studio che vede in prima linea le studentesse e gli studenti, le loro famiglie e le lavoratrici e i lavoratori, sottoposti a ingenti spese mensili per poter proseguire i propri studi- costretti a lavorare mentre studiano o a pesare sulle loro famiglie- o per raggiungere il proprio posto di lavoro.
"È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana" recita l'articolo 3 della Costituzione italiana: chissà se Emiliano e la sua giunta lo ricordano ancora; una classe politica regionale, la sua, attenta a reintrodurre vitalizi e buone uscite ad assessori e consiglieri regionali e molto distratta quando si tratta di garantire diritto al lavoro, e diritto allo studio a migliaia di pugliesi».
È quanto si legge nella nota a firma di Carmine Doronzo, Michela Diviccaro e le attiviste e gli attivisti di Coalizione Civica. «Il costo di una tratta (sola andata) Barletta-Bari, ad oggi, è di 5,10€ (a fronte dei precedenti 4,80€), mentre per Foggia è di 5,90€ (rispetto ai precedenti 5,60€). Andare e tornare da Bari o Foggia, quindi, nel 2024, costa, al giorno, 60 centesimi in più rispetto al 2023.
Negli ultimi 20 anni il costo dei trasporti in Italia è aumentato del 110% e, mentre l'inflazione galoppa, gli stipendi - indovinate un po'! - sono fermi a 30 anni fa. In soldoni: un abbonamento mensile Barletta-Bari costa 99€, mentre per Foggia 105,3€ (il 10% circa in più rispetto al 2023).
Ipotizzando che uno studente frequenti annualmente, in media, 8 mesi di lezioni, spenderà 792€ all'anno per un abbonamento Barletta-Bari e 842,4€ Barletta-Foggia. "Spenderà" se è studentessa lavoratrice o studente lavoratore, altrimenti, la spesa, ricadrà sulla famiglia e, magari, si moltiplicherà per il numero di sorelle, fratelli e figli dello stesso nucleo familiare. E una lavoratrice e un lavoratore, quella spesa, la sostengono 10/11 mesi l'anno; e pensate quando questa ricade in famiglie pendolari monoreddito con più figlie/i studentesse e studenti a carico... Durante i 3 o 5 anni dei corsi di laurea il denaro speso, in soli trasporti, aumenta esponenzialmente: per Bari, in 3 anni, si spendono 2376€ che diventano €3960 in 5 anni, mentre per Foggia si consumano 2527€ nei 3 anni che diventano €4212 in 5 anni. Per le/i pendolari lavoratorici e lavoratori, invece, il conto lo perdiamo! Insomma, gli aumenti ai trasporti pubblici- dipesi da una scelta della giunta regionale (retta da una coalizione PD-Movimento 5 stelle-Sinistra Italiana-liste di Emiliano)- ci sembrano assurdi e incomprensibili, specie dinnanzi ai recenti dati istat che vedono le province pugliesi agli ultimi posti in Italia per ammontare dei salari.
Pertanto, come gruppo di Coalizione Civica Barletta, ci facciamo portavoce di questa battaglia per il diritto al lavoro e allo studio che vede in prima linea le studentesse e gli studenti, le loro famiglie e le lavoratrici e i lavoratori, sottoposti a ingenti spese mensili per poter proseguire i propri studi- costretti a lavorare mentre studiano o a pesare sulle loro famiglie- o per raggiungere il proprio posto di lavoro.
"È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana" recita l'articolo 3 della Costituzione italiana: chissà se Emiliano e la sua giunta lo ricordano ancora; una classe politica regionale, la sua, attenta a reintrodurre vitalizi e buone uscite ad assessori e consiglieri regionali e molto distratta quando si tratta di garantire diritto al lavoro, e diritto allo studio a migliaia di pugliesi».