Acqua ed energia nucleare:argomenti tabù per il Comune di Barletta
Gli attivisti barlettani hanno ”assediato“ pacificamente il Palazzo di città. In primavera si voterà per 2 quesiti promossi dal "Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua"
venerdì 4 marzo 2011
19.59
Il comitato pugliese "Acqua bene comune" e il collettivo "Exit" si sono incontrati stamattina presso il Palazzo di città per chiedere all'amministrazione comunale di aderire alla Campagna referendaria, per promuovere l'imminente mobilitazione nazionale del 12 marzo a Bari per la difesa dei beni comuni. L'estate scorsa alla Corte di Cassazione sono state consegnate 1.400.000 firme per i referendum sulla pubblicizzazione dei servizi idrici, delle quali circa 104.000 in Puglia e 2.500 a Barletta. È stato solo il primo passo per l'abrogazione del decreto Ronchi e delle leggi del codice dell'ambiente che affidano i servizi idrici ai privati.
In primavera si voterà per 2 quesiti promossi dal "Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua" (FIMA) e per l'abrogazione della legge che intende far tornare le centrali nucleari in Italia. Presso il Palazzo di Città, ragazzi dei collettivi hanno chiesto con forza che l'amministrazione Maffei aderisca alla Campagna referendaria promuovendo, in primis, l'imminente mobilitazione nazionale del 12 marzo a Bari per la difesa dei beni comuni, mettendo a disposizione dei pullman.
La mobilitazione è stata finalizzata a:
- SI per votare la legge per la pubblicizzazione dell'acquedotto pugliese.
- SI per sostenere i 2 referendum sull'acqua bene comune.
- SI per fermare il nucleare.
- bloccare gli inceneritori, le discariche inquinanti e lo scempio del territorio.
- arrestare la privatizzazione dell'istruzione pubblica e dei saperi.
- realizzare l'adesione del Comune di Barletta al Coordinamento Nazionale - Enti Locali per l'acqua bene comune e la gestione pubblica del servizio idrico.
- promuovere l'approvazione in Consiglio Comunale della delibera che prevede, tra l'altro, il riconoscimento nello Statuto della Città di Barletta "Comune per il Sì all'acqua pubblica" e "Comune denuclearizzato", rifiutando qualsiasi ipotesi di ritorno al nucleare.
- ottenere l' impegno utile a sostenere la campagna referendaria anche attraverso la promozione e il finanziamento di tutte le iniziative ritenute idonee e proposte dal Comitato "Acqua bene Comune".
In primavera si voterà per 2 quesiti promossi dal "Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua" (FIMA) e per l'abrogazione della legge che intende far tornare le centrali nucleari in Italia. Presso il Palazzo di Città, ragazzi dei collettivi hanno chiesto con forza che l'amministrazione Maffei aderisca alla Campagna referendaria promuovendo, in primis, l'imminente mobilitazione nazionale del 12 marzo a Bari per la difesa dei beni comuni, mettendo a disposizione dei pullman.
La mobilitazione è stata finalizzata a:
- SI per votare la legge per la pubblicizzazione dell'acquedotto pugliese.
- SI per sostenere i 2 referendum sull'acqua bene comune.
- SI per fermare il nucleare.
- bloccare gli inceneritori, le discariche inquinanti e lo scempio del territorio.
- arrestare la privatizzazione dell'istruzione pubblica e dei saperi.
- realizzare l'adesione del Comune di Barletta al Coordinamento Nazionale - Enti Locali per l'acqua bene comune e la gestione pubblica del servizio idrico.
- promuovere l'approvazione in Consiglio Comunale della delibera che prevede, tra l'altro, il riconoscimento nello Statuto della Città di Barletta "Comune per il Sì all'acqua pubblica" e "Comune denuclearizzato", rifiutando qualsiasi ipotesi di ritorno al nucleare.
- ottenere l' impegno utile a sostenere la campagna referendaria anche attraverso la promozione e il finanziamento di tutte le iniziative ritenute idonee e proposte dal Comitato "Acqua bene Comune".