«Voglio fare 102 punti» parola di Renzo Castagnini

Il ds biancorosso rilancia ai microfoni di Barlettalife

sabato 3 settembre 2011 16.11
A cura di Luca Guerra
Energico, carico, pungente, prontissimo per il fischio d'inizio del campionato: questo è il Renzo Castagnini che si è presentato ai microfoni di Barlettalife nella Sala Stampa del "Puttilli" ieri pomeriggio, poche ore dopo la chiusura del febbrile calciomercato. L'età è cambiata solo per l'anagrafe ma lo spirito è lo stesso di 25 anni fa, con quell'aria da guerriero che lo contraddistingue. Con il ds biancorosso abbiamo fatto il punto sull'attuale organico del Barletta, sulle forze del girone B, e il direttore ci ha risposto in maniera schietta, levandosi anche qualche sassolino dalla scarpa, dando vita a un dialogo vivace, da leggere tutto d'un fiato:


1) Direttore Castagnini, che voto darebbe al mercato del Barletta?
« Non tocca a me dare un voto. Abbiamo fatto ciò che ci eravamo prefissati, e direi che siamo soddisfatti, ma sarà il responso del campo a parlare».

2) C'è stata un'operazione particolarmente difficile andata a buon termine di cui andate particolarmente fieri?
« Le operazioni sono tutte difficili. Il mondo del calcio è ormai impossibile da gestire, non vi sono state operazioni facili».

3) Un rimpianto di questo calciomercato?
«Nessuno. Quello che avevamo pensato abbiamo fatto, sempre in base alla categoria, ai fattori economici e alle risposte dei calciatori».

4) Quanto può aver influito la "bizzarra" composizione dei gironi sulla vostra campagna di rafforzamento? Avete cambiato i piani in corso d'opera?
«Il presidente a un certo punto ha fatto un paio di sacrifici in più per prendere un paio di giocatori importanti: abbiamo rinunciato ai giovani di prima scelta che non era più possibile prendere, perché scelti da team di serie B, e per fare un campionato di livello servono solo giovani bravi».

5) Avete acquistato solo prime scelte?
«Abbiamo preso il meglio che il mercato ci consentiva di prendere: abbiamo avuto la possibilità di scegliere i giocatori e li abbiamo scelti. Speriamo di aver pescato bene».

6) A calciomercato concluso, ci può dire se Gennaro Delvecchio è mai stato tra i vostri obiettivi?
«Di Delvecchio non abbiamo mai parlato né con l'allenatore né con il Catania: lui non è mai stato tra i nostri obiettivi e da parte mia non è mai stato fatto il suo nome».

7) C'è distanza oggi tra Barletta e Spezia, dato oggi da molti come favorito?
«Lo Spezia ha speso molti più soldi rispetto a noi: questo non significa automaticamente che abbia fatto meglio, come non è detto che chi ha speso meno di noi farà peggio. Lo Spezia ha sicuramente costruito una grande squadra, prendendo giocatori importanti, facendo un grande lavoro, ma solo il campo parlerà. L'ho visto giocare a Bari, è un'ottima squadra, ma non è detto che abbia già vinto».

8) A bocce ferme, secondo lei quali sono le altre candidate per un piazzamento playoff?
«Sulla carta, tutte le retrocesse che hanno conservato giocatori importanti, prima su tutte il Frosinone. Dalla lettura dei movimenti di mercato, vedo tante squadre attrezzate come Siracusa e Andria. Credo che ci saranno 7-8 squadre a lottare, ma ci sarà sicuramente qualche sorpresa».

9) La rosa è assolutamente completa così? O pensate di attingere a qualche svincolato?
«Al momento ci sembra di essere a posto. Se avessimo dovuto fare altri movimenti li avremmo già fatti. Abbiamo ad ora 23 giocatori in organico, un numero giusto: una rosa troppo numerosa rischia di generare confusione».

10) Al termine dell'amichevole giocata il 25 agosto contro l'Audace Cerignola è stato circondato da un capannello di tifosi che chiedevano rinforzi, e a lei venne fuori la frase "Siamo tornati a cent'anni fa". E' difficile, oltre che entusiasmante, lavorare nel mondo del calcio a Barletta?
«Lavorare qui è innanzitutto stimolante. Sono cose che succedono e non dovrebbero succedere: tutto sommato non mi preoccupano questi episodi, mi preoccupa di più non vincere le partite. Non possiamo ascoltare sempre e comunque i tifosi, che in tutto il mondo chiedono sempre di più. Noi dobbiamo avere delle idee e portarle avanti, nel rispetto del tifoso che può sempre esprimersi all'interno dei limiti di educazione e rispetto, come qui avviene. Lavoriamo bene senza grossi problemi».

11) Capitolo-Anselmi: con il giocatore non vi siete lasciati benissimo. Cosa è successo?
« Si può dire tutto, non abbiamo niente da nascondere. Anselmi era un calciatore che non rientrava più nei nostri piani tecnici. L'abbiamo liquidato con una congrua buonuscita cash, quindi Anselmi non potrebbe nemmeno lamentarsi, nel caso in cui lo facesse. Noi andiamo avanti per la nostra strada, se un giocatore sposa la nostra causa la sposa, altrimenti può andar via. Chiarisco una volta per tutte il concetto: anche Riccardo Innocenti è andato via non perché l'abbiamo mandato via ma perché è voluto andar via lui. Chi non vuole restare a Barletta è meglio che se ne vada».

12) Torniamo alle ultime ore di calciomercato: sembrava Abruzzese il rinforzo designato per la difesa, poi la scelta è caduta su Mengoni. Cosa ha determinato questo cambiamento?
« Abruzzese è un calciatore sul quale abbiamo lavorato, oltre a lui abbiamo seguito altre piste, Mengoni è stato senza dubbio un nome nuovo che non abbiamo fatto mai venire allo scoperto. Per acquistare un giocatore servono tre componenti: chi lo vende, chi lo acquista e la volontà del calciatore. Per Mengoni queste tre componenti sono andate a buon fine e abbiamo realizzato l'operazione».,

13) Chiudiamo con una curiosità: nell'ultimo giorno all'AtaHotel ci hanno raccontato di un Castagnini in versione "moto perpetuo" a causa della carta magnetica della sua stanza che non funzionava. Non l'ha preso come un segno di sventura in ottica professionale?
«No, perché avevo già concluso le operazioni (ride, ndr). Mi sono abbastanza alterato perché dovevo fare 6 piani in ascensore, ero stanco, faceva caldo e c'era un vostro collega giornalista con il quale dovevamo tenere un'intervista, che abbiamo dovuto fare in corridoio. Un piccolo disguido, ma non credo alla scaramanzia».

14) Quindi lei non è scaramantico. Ci dia un pronostico per domenica…
« Spero di vincere. Non solo domenica però, sempre. Spero di vincere tutte e 34 le partite, voglio fare 102 punti. Se ne facessi 100 mi arrabbierei tanto anche per quel pareggio (sorride, ndr). Il pronostico preferisco non farlo però posso dire che credo che la squadra sta bene, è convinta, ma al tempo stesso so che siamo solo al calcio d'inizio e le variabili sono tante. Ho tanta fiducia, faremo bene».

E se i calciatori biancorossi metteranno sul campo la stessa vis offerta, almeno a parole, dal direttore sportivo Castagnini ai nostri microfoni, in questo campionato ci daranno delle soddisfazioni….

Intervista Renzo Castagnini © Enrico Gorgoglione
Intervista Renzo Castagnini © Enrico Gorgoglione
Intervista Renzo Castagnini © Enrico Gorgoglione
Intervista Renzo Castagnini © Enrico Gorgoglione
Intervista Renzo Castagnini © Enrico Gorgoglione