Sì, questo Barletta può davvero fare la storia
La “chilena” di Massimo Pollidori, il capitano col Bitonto nel destino, regala ai biancorossi una vittoria epica
domenica 5 febbraio 2023
10.33
Ci sono storie nel calcio che vanno oltre ogni logica. Oltre il razionale. Oltre l'immaginabile.
È il caso di Barletta-Bitonto 2-1 di un freddissimo sabato sera di febbraio. Una partita di quelle che ti restano nel cuore a prescindere dalla categoria.
Una partita che davvero facciamo fatica a raccontare, da quanto ci ha emozionato e riconciliato con uno sport, il calcio, che in Italia sta prendendo una deriva decisamente tossica dalla quale sarà a dir poco arduo tornare indietro, tra giudici, plusvalenze, ricorsi, mondiali saltati, disaffezione collettiva e squadre ormai più indebitate di uno stato sovrano. Una roba che sta allontanando dal gioco più bello del mondo sempre più appassionati.
Ma poi, una sera di febbraio, in un Puttilli sferzato dal Burian, il vento gelido proveniente dalla Siberia, all'improvviso arriva lui, il capitano, Massimo Pollidori da Barletta, che pensa bene di risolvere la difficilissima sfida con il Bitonto di Valeriano Loseto con una spettacolare "chilena", mettendo nuovamente a serissimo rischio (ma questa volta in positivo) l'agibilità di un Puttilli traboccante di entusiasmo.
Un gol quasi scritto nel destino del capitano biancorosso, del quale abbiamo raccontato, in sede di presentazione della partita, un'altra "acrobazia", sempre in un Barletta-Bitonto di Serie D, che però costrinse i biancorossi all'inferiorità numerica in una partita che, oggi come allora il Barletta vinse con una gran prova di carattere e con rete decisiva anche allora realizzata da un barlettano purosangue. E a proposito di quel Barletta-Bitonto, da tifosi quali siamo ci auguriamo e vogliamo credere che le coincidenze con quella primavera-estate del 2008 non siano finite qui, perché la splendida rovesciata di Massimo Pollidori altro non è se non la ciliegina sulla torta di una partita che non ha visto in campo undici, poi dieci, poi nove calciatori, ma undici, poi dieci, poi nove belve assetate e affamate di gol e di vittorie.
Una fame che ha reso uno scherzo mezz'ora di gara in nove contro dieci, con in aggiunta lo spettacolo galvanizzante, quasi erotico per i tifosi biancorossi di vedere un Bitonto in superiorità numerica costretto a perdere tempo nella propria metà campo.
Una fame che ha reso quasi insignificanti due traverse, due espulsioni e due possibili rigori negati.
Una fame che può portare il Barletta di mister Francesco Farina davvero nell'olimpo del calcio biancorosso, altro che salvezza...
È il caso di Barletta-Bitonto 2-1 di un freddissimo sabato sera di febbraio. Una partita di quelle che ti restano nel cuore a prescindere dalla categoria.
Una partita che davvero facciamo fatica a raccontare, da quanto ci ha emozionato e riconciliato con uno sport, il calcio, che in Italia sta prendendo una deriva decisamente tossica dalla quale sarà a dir poco arduo tornare indietro, tra giudici, plusvalenze, ricorsi, mondiali saltati, disaffezione collettiva e squadre ormai più indebitate di uno stato sovrano. Una roba che sta allontanando dal gioco più bello del mondo sempre più appassionati.
Ma poi, una sera di febbraio, in un Puttilli sferzato dal Burian, il vento gelido proveniente dalla Siberia, all'improvviso arriva lui, il capitano, Massimo Pollidori da Barletta, che pensa bene di risolvere la difficilissima sfida con il Bitonto di Valeriano Loseto con una spettacolare "chilena", mettendo nuovamente a serissimo rischio (ma questa volta in positivo) l'agibilità di un Puttilli traboccante di entusiasmo.
Un gol quasi scritto nel destino del capitano biancorosso, del quale abbiamo raccontato, in sede di presentazione della partita, un'altra "acrobazia", sempre in un Barletta-Bitonto di Serie D, che però costrinse i biancorossi all'inferiorità numerica in una partita che, oggi come allora il Barletta vinse con una gran prova di carattere e con rete decisiva anche allora realizzata da un barlettano purosangue. E a proposito di quel Barletta-Bitonto, da tifosi quali siamo ci auguriamo e vogliamo credere che le coincidenze con quella primavera-estate del 2008 non siano finite qui, perché la splendida rovesciata di Massimo Pollidori altro non è se non la ciliegina sulla torta di una partita che non ha visto in campo undici, poi dieci, poi nove calciatori, ma undici, poi dieci, poi nove belve assetate e affamate di gol e di vittorie.
Una fame che ha reso uno scherzo mezz'ora di gara in nove contro dieci, con in aggiunta lo spettacolo galvanizzante, quasi erotico per i tifosi biancorossi di vedere un Bitonto in superiorità numerica costretto a perdere tempo nella propria metà campo.
Una fame che ha reso quasi insignificanti due traverse, due espulsioni e due possibili rigori negati.
Una fame che può portare il Barletta di mister Francesco Farina davvero nell'olimpo del calcio biancorosso, altro che salvezza...