Ruggiero Passero: «A Conversano una grande partita, ora ci aspettano solo finali»
Il direttore sportivo del Cristian Barletta analizza il momento dei biancorossi
martedì 17 febbraio 2015
Continua a viaggiare su ottimi binari il Cristian Barletta Calcio a 5. Questa volta a finire nel "tritatutto" biancorosso è stato il Conversano, battuto di misura con il punteggio di 4-5. Una gara raccontata solo parzialmente dal risultato. Gli ospiti, infatti, hanno dominato il primo tempo, subendo poi la coraggiosa rimonta dei baresi e reagendo a dovere nel momento giusto. Il successo esterno consente agli uomini di Chiereghin di mantenere la scia del Bisceglie. Ad analizzare il momento del club guidato dal presidente Antonio Dazzaro è il direttore sportivo Ruggiero Passero:
Ruggiero, ancora una vittoria molto sofferta, ma tre punti fondamentali in trasferta per mantenere le distanze dal Futsal Bisceglie
«È stata una vittoria anche di prestigio dal punto di vista tecnico-tattico. Conoscevamo le difficoltà della gara, ma la partita si è rivelata ancor più dura. Il Conversano ha una squadra di livello, un ottimo allenatore, un ambiente stimolante. La squadra ha fatto un primo tempo impeccabile, abbiamo tenuto nel momento di maggiore difficoltà e abbiamo saputo reagire sul 4-4. Abbiamo disputato una grande partita e portato a casa tre punti importanti».
Guardate più verso l'alto, o piuttosto a mantenere a bada le concorrenti che vi inseguono?
«Noi, avendo già riposato come il Bisceglie, siamo l'unica squadra che in teoria può insidiare il Bisceglie, anche in virtù dello scontro diretto in casa. Vogliamo vincerle tutte, sperando in un passo falso dei nostri avversari».
Sabato prossimo si torna a giocare in casa, contro un Venafro che sta facendo bene. Sarà una partita tirata come quella dell'andata, che vinceste 4-3?
«Si, l'equilibrio è imperante. Tra le prime 7-8, le differenze sono davvero minime. Cose così le ho viste davvero in pochissimi campionati. Sabato ci attende una sfida difficile, contro una delle squadre più forti. Non dimentichiamoci che il Venafro era stato costruito per vincere il campionato: ha innesti di qualità e un allenatore di livello superiore. All'andata facemmo una grande partita, loro ci diedero filo da torcere nonostante avevamo 4 gol di vantaggio. Sabato sarà dura, d'ora in poi saranno tutte finali. Sarà difficile portare a casa l'intera posta in palio, ma non abbiamo altro risultato che vincere».
Se dovessi scegliere un obiettivo tra il primo posto e la Coppa Italia, cosa sceglieresti?
«Scelgo innanzitutto di potermi giocare la Coppa Italia, credo che l'abitudine alla vittoria sia il miglior allenamento. Un anno zero così nemmeno il più ottimista se lo augurava. È segno di compattezza, di stabilità, di uno staff tecnico di livello, di aver scelto un organico all'altezza e uno staff tecnico di livello. Ci abbiamo visto bene».
Come si sta integrando il nuovo arrivato Augusto Vanderlei?
«Lo ha condizionato un infortunio che ha avuto i primi di gennaio. Ha giocato fino a dicembre. Il giocatore non si discute, è di levatura internazionale. Stiamo riscoprendo un elemento che nel gruppo da molti consigli. Stiamo avendo già i primi risultati, è sempre di sicura affidabilità, quando viene chiamato in causa da sempre il suo apporto».
In chiusura, chi è il vero leader di questa squadra?
«Il Cristian Barletta non ha un solo leader, è una squadra composta da tanti leader, da tante uomini che lavorano con costanza e spirito di sacrificio. Una nota di merito va fatta sicuramente a Garrote, che sta disputando gare di assoluto valore e ci sta trascinando con i suoi gol, ma anche con le sue giocate difensive di non secondaria importanza».
Ruggiero, ancora una vittoria molto sofferta, ma tre punti fondamentali in trasferta per mantenere le distanze dal Futsal Bisceglie
«È stata una vittoria anche di prestigio dal punto di vista tecnico-tattico. Conoscevamo le difficoltà della gara, ma la partita si è rivelata ancor più dura. Il Conversano ha una squadra di livello, un ottimo allenatore, un ambiente stimolante. La squadra ha fatto un primo tempo impeccabile, abbiamo tenuto nel momento di maggiore difficoltà e abbiamo saputo reagire sul 4-4. Abbiamo disputato una grande partita e portato a casa tre punti importanti».
Guardate più verso l'alto, o piuttosto a mantenere a bada le concorrenti che vi inseguono?
«Noi, avendo già riposato come il Bisceglie, siamo l'unica squadra che in teoria può insidiare il Bisceglie, anche in virtù dello scontro diretto in casa. Vogliamo vincerle tutte, sperando in un passo falso dei nostri avversari».
Sabato prossimo si torna a giocare in casa, contro un Venafro che sta facendo bene. Sarà una partita tirata come quella dell'andata, che vinceste 4-3?
«Si, l'equilibrio è imperante. Tra le prime 7-8, le differenze sono davvero minime. Cose così le ho viste davvero in pochissimi campionati. Sabato ci attende una sfida difficile, contro una delle squadre più forti. Non dimentichiamoci che il Venafro era stato costruito per vincere il campionato: ha innesti di qualità e un allenatore di livello superiore. All'andata facemmo una grande partita, loro ci diedero filo da torcere nonostante avevamo 4 gol di vantaggio. Sabato sarà dura, d'ora in poi saranno tutte finali. Sarà difficile portare a casa l'intera posta in palio, ma non abbiamo altro risultato che vincere».
Se dovessi scegliere un obiettivo tra il primo posto e la Coppa Italia, cosa sceglieresti?
«Scelgo innanzitutto di potermi giocare la Coppa Italia, credo che l'abitudine alla vittoria sia il miglior allenamento. Un anno zero così nemmeno il più ottimista se lo augurava. È segno di compattezza, di stabilità, di uno staff tecnico di livello, di aver scelto un organico all'altezza e uno staff tecnico di livello. Ci abbiamo visto bene».
Come si sta integrando il nuovo arrivato Augusto Vanderlei?
«Lo ha condizionato un infortunio che ha avuto i primi di gennaio. Ha giocato fino a dicembre. Il giocatore non si discute, è di levatura internazionale. Stiamo riscoprendo un elemento che nel gruppo da molti consigli. Stiamo avendo già i primi risultati, è sempre di sicura affidabilità, quando viene chiamato in causa da sempre il suo apporto».
In chiusura, chi è il vero leader di questa squadra?
«Il Cristian Barletta non ha un solo leader, è una squadra composta da tanti leader, da tante uomini che lavorano con costanza e spirito di sacrificio. Una nota di merito va fatta sicuramente a Garrote, che sta disputando gare di assoluto valore e ci sta trascinando con i suoi gol, ma anche con le sue giocate difensive di non secondaria importanza».