Punto...e a capo: tanti applausi ma quota zero in classifica per il Barletta
Dopo il ko contro il Perugia, tra certezze e un pò di umana delusione
lunedì 10 settembre 2012
19.13
Biancorossi double-face: primo tempo da leoni, ripresa in calo
Primo tempo da 7+, secondo da sufficienza stiracchiata. Il caldo e un avversario bravo a "leggere" i movimenti offensivi del Barletta hanno influito sulla versione "double-face" del Barletta visto ieri: prima frazione con squadra corta, abile a portare le sovrapposizioni sulle corsie esterne, a tratti spettacolari negli scambi tra gli esterni d'attacco. Il gol di Politano ha fatto invece da spartiacque tra i due volti del team biancorosso: nella ripresa gli attacchi diventano farraginosi, l'elevata temperatura comincia ad annebbiare le idee, e i cali di ritmo di Ferreira e Dezi influiscono sulla creatività in fase offensiva. L'impressione complessiva è stata che lo svantaggio abbia causato quasi una certa "ansia" in fase offensiva, portando spesso e volentieri gli uomini di Novelli a preferire nella ripresa il lancio lungo alla manovra ponderata. Un fattore psicologico che sarà "riparato" con il tempo, c'è da starne certi- come spiegato dallo stesso Novelli in conferenza stampa;
Organico ampio, ma acciaccati in campo comunque
Durante la settimana Vacca e Angeletti si erano allenati a parte per problemi fisici di varia natura. I due hanno superato l'ultimo provino e sono scesi comunque in campo ieri contro il Perugia. Gli esiti? Vacca non ha offerto quanto ci si attendeva in fase di impostazione in verticale, compensando con l'esperienza fino a raggiungere la sufficienza in pagella. Peggio è andata per Angeletti, che non ha offerto la consueta spinta in fase offensiva, e in difesa ha peccato di attenzione in occasione del centro di Politano. La domanda sorge spontanea: in rosa vi sono 24 calciatori. Perchè mandare in campo a tutti i costi gli acciaccati, pur riconoscendone l'importanza per la squadra? Sulla corsia mancina il Barletta avrebbe importanti alternative come Mazzarani e Petterini, in mediana Piccinni e Meduri non sarebbero certo i primi arrivati. Comprensibile che il mister abbia voluto confermare la formazione (eccezion fatta per lo squalificato Dall'Oglio e Carretta) che ben aveva figurato a Catanzaro, altrettanto ragionevole risparmiare chi non sta bene e rischia anche infortuni più gravi;
La mediana di "piccoletti" non paga, il Perugia vince il confronto fisico
Dezi-Vacca-Meucci. Tre brevilinei a fronte di una mediana fisica come quella del Perugia, mister Novelli ha cercato di puntare sulla rapidità nel fraseggio e sulla velocità di pensiero, ancor prima che di gambe. Un vecchio marpione come Esposito non ha però abboccato, e unito al barlettano "al ritorno in patria" Di Tacchio, ha fatto tesoro dell'assistenza di Politano e Rantier, bravi a rientrare, per avere la meglio sul centrocampo biancorosso. L'impressione che resta è che Dall'Oglio sia un elemento importante per questo reparto e che la forza fisica e l'abilità in interdizione di Piccinni sarebbero state utili ieri al "Puttilli";
Burzigotti un muro, Simoncelli e Barbuti liete novelle
E' il "fattore B" l'asse portante del Barletta in questa prima parte di campionato: Burzigotti e Barbuti ne sono i protagonisti. Il centralone toscano appare l'elemento giusto per dare sicurezza a una retroguardia tutto sommato giovane e bisognosa di un leader. Barbuti è invece stato la vera rivelazione dei primi 180' di campionato, posizionato come centravanti- ruolo inedito per lui- e abile nel combattere come un leone e aprire spazi. Barbuti punta centrale di un tridente che ha annoverato anche Daniele Simoncelli: redivivo, l'esterno romagnolo ha anche indossato la fascia di capitano e ha dimostrato di aver finalmente capito gli schemi di Novelli. Il difetto dell'attacco? Troppi elementi che cercavano di stringere verso il cuore del campo, senza trovare adeguato sostegno sulle corsie laterali da terzini e mezzali;
Calendario in salita, ma meglio così
Catanzaro, Perugia, Pisa, Nocerina. Primo mese di campionato "da urlo" per il Barletta, che ha si è trovato e si troverà ad affrontare quattro dei team maggiormente accreditati per le prime posizioni. "Tanto prima o poi si incontrano tutti gli avversari" verrebbe da pensare secondo un antico quanto esausto adagio. Non è proprio così: il rovescio della medaglia del Barletta dopo i primi 180' di campionato ci racconta sì di una squadra ultima a quota "0" alla pari con la sola Carrarese, ma al tempo stesso restituisce una formazione con un'età da Campionato "Primavera", maturata e forgiata anche dalle sconfitte. Mister Novelli l'ha spesso ripetuto, "vedrete i veri valori dalla settima giornata o giù di lì": idee nelle quali il mister mostra di credere davvero, al contrario di tanti colleghi che predicano progettualità ma ripudiano il proprio "credo" al primo ko. I volti dei calciatori biancorossi ieri nel sottopassaggio del "Puttilli" al termine del match non erano quelli impauriti di chi sentiva il peso di aver fallito un esame per il quale non era preparato, ma quelli di chi era colmo di rabbia per non aver superato una prova per la quale si sentiva pienamente preparato. Rabbia agonistica al posto della delusione fine a sè stessa: è questa la ricetta del Barletta che si avvicina a una trasferta ostica come quella in programma nel prossimo turno all'"Arena Garibaldi" di Pisa.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Primo tempo da 7+, secondo da sufficienza stiracchiata. Il caldo e un avversario bravo a "leggere" i movimenti offensivi del Barletta hanno influito sulla versione "double-face" del Barletta visto ieri: prima frazione con squadra corta, abile a portare le sovrapposizioni sulle corsie esterne, a tratti spettacolari negli scambi tra gli esterni d'attacco. Il gol di Politano ha fatto invece da spartiacque tra i due volti del team biancorosso: nella ripresa gli attacchi diventano farraginosi, l'elevata temperatura comincia ad annebbiare le idee, e i cali di ritmo di Ferreira e Dezi influiscono sulla creatività in fase offensiva. L'impressione complessiva è stata che lo svantaggio abbia causato quasi una certa "ansia" in fase offensiva, portando spesso e volentieri gli uomini di Novelli a preferire nella ripresa il lancio lungo alla manovra ponderata. Un fattore psicologico che sarà "riparato" con il tempo, c'è da starne certi- come spiegato dallo stesso Novelli in conferenza stampa;
Organico ampio, ma acciaccati in campo comunque
Durante la settimana Vacca e Angeletti si erano allenati a parte per problemi fisici di varia natura. I due hanno superato l'ultimo provino e sono scesi comunque in campo ieri contro il Perugia. Gli esiti? Vacca non ha offerto quanto ci si attendeva in fase di impostazione in verticale, compensando con l'esperienza fino a raggiungere la sufficienza in pagella. Peggio è andata per Angeletti, che non ha offerto la consueta spinta in fase offensiva, e in difesa ha peccato di attenzione in occasione del centro di Politano. La domanda sorge spontanea: in rosa vi sono 24 calciatori. Perchè mandare in campo a tutti i costi gli acciaccati, pur riconoscendone l'importanza per la squadra? Sulla corsia mancina il Barletta avrebbe importanti alternative come Mazzarani e Petterini, in mediana Piccinni e Meduri non sarebbero certo i primi arrivati. Comprensibile che il mister abbia voluto confermare la formazione (eccezion fatta per lo squalificato Dall'Oglio e Carretta) che ben aveva figurato a Catanzaro, altrettanto ragionevole risparmiare chi non sta bene e rischia anche infortuni più gravi;
La mediana di "piccoletti" non paga, il Perugia vince il confronto fisico
Dezi-Vacca-Meucci. Tre brevilinei a fronte di una mediana fisica come quella del Perugia, mister Novelli ha cercato di puntare sulla rapidità nel fraseggio e sulla velocità di pensiero, ancor prima che di gambe. Un vecchio marpione come Esposito non ha però abboccato, e unito al barlettano "al ritorno in patria" Di Tacchio, ha fatto tesoro dell'assistenza di Politano e Rantier, bravi a rientrare, per avere la meglio sul centrocampo biancorosso. L'impressione che resta è che Dall'Oglio sia un elemento importante per questo reparto e che la forza fisica e l'abilità in interdizione di Piccinni sarebbero state utili ieri al "Puttilli";
Burzigotti un muro, Simoncelli e Barbuti liete novelle
E' il "fattore B" l'asse portante del Barletta in questa prima parte di campionato: Burzigotti e Barbuti ne sono i protagonisti. Il centralone toscano appare l'elemento giusto per dare sicurezza a una retroguardia tutto sommato giovane e bisognosa di un leader. Barbuti è invece stato la vera rivelazione dei primi 180' di campionato, posizionato come centravanti- ruolo inedito per lui- e abile nel combattere come un leone e aprire spazi. Barbuti punta centrale di un tridente che ha annoverato anche Daniele Simoncelli: redivivo, l'esterno romagnolo ha anche indossato la fascia di capitano e ha dimostrato di aver finalmente capito gli schemi di Novelli. Il difetto dell'attacco? Troppi elementi che cercavano di stringere verso il cuore del campo, senza trovare adeguato sostegno sulle corsie laterali da terzini e mezzali;
Calendario in salita, ma meglio così
Catanzaro, Perugia, Pisa, Nocerina. Primo mese di campionato "da urlo" per il Barletta, che ha si è trovato e si troverà ad affrontare quattro dei team maggiormente accreditati per le prime posizioni. "Tanto prima o poi si incontrano tutti gli avversari" verrebbe da pensare secondo un antico quanto esausto adagio. Non è proprio così: il rovescio della medaglia del Barletta dopo i primi 180' di campionato ci racconta sì di una squadra ultima a quota "0" alla pari con la sola Carrarese, ma al tempo stesso restituisce una formazione con un'età da Campionato "Primavera", maturata e forgiata anche dalle sconfitte. Mister Novelli l'ha spesso ripetuto, "vedrete i veri valori dalla settima giornata o giù di lì": idee nelle quali il mister mostra di credere davvero, al contrario di tanti colleghi che predicano progettualità ma ripudiano il proprio "credo" al primo ko. I volti dei calciatori biancorossi ieri nel sottopassaggio del "Puttilli" al termine del match non erano quelli impauriti di chi sentiva il peso di aver fallito un esame per il quale non era preparato, ma quelli di chi era colmo di rabbia per non aver superato una prova per la quale si sentiva pienamente preparato. Rabbia agonistica al posto della delusione fine a sè stessa: è questa la ricetta del Barletta che si avvicina a una trasferta ostica come quella in programma nel prossimo turno all'"Arena Garibaldi" di Pisa.
(Twitter: @GuerraLuca88)