Passero: «Che pareggio contro Manfredonia, stiamo facendo lavoro straordinario»
Il direttore sportivo del Cristian Barletta C5 sul momento della rosa
martedì 13 gennaio 2015
9.56
Anno nuovo, stesso rendimento. Anche sabato il Cristian Barletta calcio a 5 di mister Roberto Chiereghin ha offerto una prestazione di alto livello: i biancorossi prima pagavano dazio all'ottima partenza di Manfredonia, incassando un doppio svantaggio, e accorciava poi le distanze nel finale di frazione con Calamita. In avvio di ripresa l'arrembaggio biancorosso valeva il 2-2 con Del Aguila, poi dopo il centro fallito da Garrote arrivava il nuovo vantaggio ospite. Nelle ultime battute di gara, l'assedio del Cristian portava al 3-3 firmato da Calabrese, complice anche la deviazione di un avversario, a sette decimi di secondo dal termine. Cristian che resta a -3 dalla capolista Futsal Bisceglie, bloccata con lo stesso punteggio dalla Virtus Rutigliano, con 30 punti dopo 15 turni. Ai nostri microfoni il direttore sportivo biancorosso Ruggiero Passero traccia il bilancio tra presente e futuro:
Direttore, una partita da cuore e batticuore.
«E' vero, sapevamo che sarebbe stata una partita difficile: ritenevo al via del campionato il Manfredonia la squadra più accreditata per la vittoria finale. Hanno un grande allenatore come Grassi, due nazionali e una levatura tecnica e tattica di spessore. All'andata avevamo fatto un'impresa vincendo in casa loro: al ritorno loro hanno fatto una partita cinica, sfruttando ogni nostro minimo errore».
Pareggio che ha scatenato la bolgia del "PalaDisfida": quanto è importante questo sostegno per voi?
«Non ho più aggettivi per definire questo splendido pubblico, ci seguono davvero in tantissimi e con enorme calore. Alla fine abbiamo acciuffato un pareggio che ci permette di tenere a una la sconfitta nel torneo e di mantenere immutate le distanze dal Bisceglie. Noi però dobbiamo pensare solo noi, deve essere la nostra forza».
Squadra che ha perso una sola partita: un dato significativo.
«I numeri restano importanti: stiamo entrando nella fase cruciale del torneo e siamo più che mai vivi. E' da agosto che i ragazzi stanno facendo qualcosa di straordinario: credo tanto in questo gruppo di lavoro, daranno ancora soddisfazioni a questo pubblico».
Non avete accusato la pausa invernale, visti i ritmi alti contro Manfredonia: avete fatto un lavoro specifico?
«Io vedo che fisicamente calano gli altri e noi veniamo fuori alla distanza: spesso e volentieri abbiamo rimontato il punteggio, sintomo del gran lavoro del professor Nanula. I risultati sono figli del lavoro collettivo».
Un collettivo che sarà rinforzato da un arrivo?
«Ti ripeto quanto già detto: abbiamo una situazione che stiamo valutando sul mercato degli svincolati, siamo attenti a tutto quello che può succedere».
Sabato si va a Salerno: che difficoltà comporta questa trasferta?
«A Salerno recupereremo Pepe e Capuano, assenti sabato contro Manfredonia ma sostituiti egregiamente da Calabrese, Montenegro e Cosimo Stella. Sabato non avremo Garrote: dobbiamo affrontare ogni partita come fosse una finale, in quanto ogni avversario ci affronta con il coltello tra i denti. Andremo lì per vincere».
Si riparte dall'abbraccio collettivo dopo il 3-3: è il fotogramma migliore per raccontare il gruppo del Cristian?
«Questa non è una squadra, è una famiglia: si è creata quell'alchimia per la quale non c'è prezzo. E' la fotografia della stagione e del lavoro che staff, dirigenza, mister e squadra stanno facendo verso un unico obiettivo».
(Twitter: @GuerraLuca88)
Direttore, una partita da cuore e batticuore.
«E' vero, sapevamo che sarebbe stata una partita difficile: ritenevo al via del campionato il Manfredonia la squadra più accreditata per la vittoria finale. Hanno un grande allenatore come Grassi, due nazionali e una levatura tecnica e tattica di spessore. All'andata avevamo fatto un'impresa vincendo in casa loro: al ritorno loro hanno fatto una partita cinica, sfruttando ogni nostro minimo errore».
Pareggio che ha scatenato la bolgia del "PalaDisfida": quanto è importante questo sostegno per voi?
«Non ho più aggettivi per definire questo splendido pubblico, ci seguono davvero in tantissimi e con enorme calore. Alla fine abbiamo acciuffato un pareggio che ci permette di tenere a una la sconfitta nel torneo e di mantenere immutate le distanze dal Bisceglie. Noi però dobbiamo pensare solo noi, deve essere la nostra forza».
Squadra che ha perso una sola partita: un dato significativo.
«I numeri restano importanti: stiamo entrando nella fase cruciale del torneo e siamo più che mai vivi. E' da agosto che i ragazzi stanno facendo qualcosa di straordinario: credo tanto in questo gruppo di lavoro, daranno ancora soddisfazioni a questo pubblico».
Non avete accusato la pausa invernale, visti i ritmi alti contro Manfredonia: avete fatto un lavoro specifico?
«Io vedo che fisicamente calano gli altri e noi veniamo fuori alla distanza: spesso e volentieri abbiamo rimontato il punteggio, sintomo del gran lavoro del professor Nanula. I risultati sono figli del lavoro collettivo».
Un collettivo che sarà rinforzato da un arrivo?
«Ti ripeto quanto già detto: abbiamo una situazione che stiamo valutando sul mercato degli svincolati, siamo attenti a tutto quello che può succedere».
Sabato si va a Salerno: che difficoltà comporta questa trasferta?
«A Salerno recupereremo Pepe e Capuano, assenti sabato contro Manfredonia ma sostituiti egregiamente da Calabrese, Montenegro e Cosimo Stella. Sabato non avremo Garrote: dobbiamo affrontare ogni partita come fosse una finale, in quanto ogni avversario ci affronta con il coltello tra i denti. Andremo lì per vincere».
Si riparte dall'abbraccio collettivo dopo il 3-3: è il fotogramma migliore per raccontare il gruppo del Cristian?
«Questa non è una squadra, è una famiglia: si è creata quell'alchimia per la quale non c'è prezzo. E' la fotografia della stagione e del lavoro che staff, dirigenza, mister e squadra stanno facendo verso un unico obiettivo».
(Twitter: @GuerraLuca88)