Pasquale Pane: "Gruppo unito, pronti a divertire e divertirci sul campo"
Intervista al numero uno del Barletta Calcio
martedì 31 luglio 2012
2.30
Ha 22 anni e le mani ben salde sulla porta del Barletta, Pasquale Pane. Estroverso, misurato nei giudizi, ambizioso, dimostra più dei suoi anni e ha già all'attivo quasi 100 presenze tra serie D e Lega Pro. Il giovane guardiano della porta biancorossa, nato ad Acerra, ha conquistato i "galloni" di titolare nella seconda parte dello scorso campionato, confermandosi anche in questo avvio di preparazione come numero 1 del Barletta Calcio che sta nascendo sotto l'egida di mister Raffaele Novelli. Al termine di una dura giornata di lavoro sul campo, Pane si è raccontato ai nostri microfoni, lasciando trapelare certezze pesanti sul futuro e soddisfazione per la sua permanenza a Barletta:
Pasquale, sei uno dei pochi riconfermati del gruppo dei "vecchi". Differenze e similitudini tra mister Cari e mister Novelli in sede di preparazione?
"Il lavoro che svolgiamo con mister Novelli è molto simile a quello proposto da Zeman, diverso da quello di Cari. Il mister imposta il suo lavoro sulla forza e sulla corsa".
Sei stato con Simoncelli l'unico riconfermato a parole dal presidente Tatò sin dall'inizio: è un atto che ti ha inorgoglito?
"Sicuramente sì, essere confermato è sempre motivo d'orgoglio. Sotto quest'aspetto indica che la società ha ben valutato il mio scorso campionato, e di questo sono davvero felice".
In allenamento i tuoi compagni sudano parecchio: tu in quanto portiere ti ritieni fortunato a sfuggire alla "gogna" di gradoni, step e ripetute quotidiane?
"Direi di sì (ride, ndr) anche se anche noi portieri abbiamo corso nei primi tre giorni. Lavoriamo lo stesso tanto, sulla sabbia, con mister Di Leo, quindi sudiamo tanto anche noi. Mi ritengo comunque fortunato ad essere un portiere in questi momenti".
Nonostante i tuoi 22 anni, sei uno degli elementi con maggiore esperienza in rosa. Ti senti un riferimento per i nuovi arrivati?
"Magari rispetto a qualcuno che arriva dalle formazioni "Primavera" sì. Sono al quinto campionato in squadre maggiori e credo di poter dare qualche consiglio ai ragazzi che oggi si affacciano nel calcio professionistico".
Quest'anno anche voi in difesa giocate molto la palla. Anche dalla porta ci si diverte a guardare giocare questo Barletta?
"Sì, ed è una cosa che ho spesso ripetuto ai miei compagni: triangolazioni, giocate veloci, palla a terra, voglia di star sempre nella metà campo altrui. Quest'anno ci sarà da divertire e da divertirsi sul terreno di gioco".
Manca un mese alla fine del calciomercato, ci saranno altri addii e altri arrivi: guardando però all'attuale undici titolare, dove potrebbe arrivare questo Barletta?
"Oggi è presto per dirlo. Posso però assicurare che siamo una squadra giovane, con alcuni innesti esperti, e abbiamo in comune la fame agonistica, soprattutto tra quelli che sono rimasti dalla scorsa stagione: abbiamo tanta voglia di riscattarci".
Sei sempre stato titolare in pre-campionato, "respingendo" anche i rumors di mercato. Ti senti il proprietario della maglia numero uno biancorossa?
"No, del posto non posso mai essere sicuro, c'è sempre bisogno di giocarsela in allenamento. Io non mi sono mai sentito un titolare, nemmeno nella scorsa stagione, quando sono partito dietro Sicignano e avevo come unico metodo per conquistare il posto quello di dare il massimo in settimana".
Tanti tuoi compagni della scorsa stagione sono andati via da Barletta: ce n'è uno al quale eri particolarmente legato?
"Potrei dire Tony Schetter, con il quale avevo già giocato a Cava de' Tirreni. Con Schetter c'era già un rapporto di conoscenza da tanto tempo. Mi è però spiaciuto per tutti, ma la società alla fine fa le sue scelte. Il calcio è così, fatto di arrivi e saluti, l'essenziale è restare in buoni rapporti e in contatto con gli amici conosciuti nel mondo del calcio anche dopo che non si gioca più nello stesso club".
Quest'anno sei passato dalle "cure" di Dibitonto a quelle di Di Leo. Hai assorbito bene il passaggio?
"Posso dire che le metodologie di lavoro sono simili, mi trovo già con il patrimonio di lavoro lasciato in eredità da mister Dibitonto e mi trovo bene con mister Di Leo".
Tra cinque giorni è in programma l'esordio stagionale, al "Puttilli" contro il quotato Perugia. Quanta voglia c'è di partire bene, e quanto peserà la voglia dei nuovi arrivati di rendere indimenticabile per alcuni l'esordio nel calcio "pro"?
" Io penso che c'è tantissima voglia di fare bene, e questo può solo dare carica. Non credo che i ragazzi siano emozionati, e noi "vecchi" della scorsa stagione stiamo lavorando per metterli a loro agio e dargli la giusta fiducia".
Con quale motto vuoi salutare i tifosi e i nostri lettori prima della sfida al Perugia?
"Voglio solo rinnovare la mia convinzione di poter fare molto bene a Barletta, e dico che quest'anno ci sarà da divertirsi e divertire".
E se lo dice lui, che dalla porta vede e provvede, c'è da credergli....
(Twitter: @GuerraLuca88)
Pasquale, sei uno dei pochi riconfermati del gruppo dei "vecchi". Differenze e similitudini tra mister Cari e mister Novelli in sede di preparazione?
"Il lavoro che svolgiamo con mister Novelli è molto simile a quello proposto da Zeman, diverso da quello di Cari. Il mister imposta il suo lavoro sulla forza e sulla corsa".
Sei stato con Simoncelli l'unico riconfermato a parole dal presidente Tatò sin dall'inizio: è un atto che ti ha inorgoglito?
"Sicuramente sì, essere confermato è sempre motivo d'orgoglio. Sotto quest'aspetto indica che la società ha ben valutato il mio scorso campionato, e di questo sono davvero felice".
In allenamento i tuoi compagni sudano parecchio: tu in quanto portiere ti ritieni fortunato a sfuggire alla "gogna" di gradoni, step e ripetute quotidiane?
"Direi di sì (ride, ndr) anche se anche noi portieri abbiamo corso nei primi tre giorni. Lavoriamo lo stesso tanto, sulla sabbia, con mister Di Leo, quindi sudiamo tanto anche noi. Mi ritengo comunque fortunato ad essere un portiere in questi momenti".
Nonostante i tuoi 22 anni, sei uno degli elementi con maggiore esperienza in rosa. Ti senti un riferimento per i nuovi arrivati?
"Magari rispetto a qualcuno che arriva dalle formazioni "Primavera" sì. Sono al quinto campionato in squadre maggiori e credo di poter dare qualche consiglio ai ragazzi che oggi si affacciano nel calcio professionistico".
Quest'anno anche voi in difesa giocate molto la palla. Anche dalla porta ci si diverte a guardare giocare questo Barletta?
"Sì, ed è una cosa che ho spesso ripetuto ai miei compagni: triangolazioni, giocate veloci, palla a terra, voglia di star sempre nella metà campo altrui. Quest'anno ci sarà da divertire e da divertirsi sul terreno di gioco".
Manca un mese alla fine del calciomercato, ci saranno altri addii e altri arrivi: guardando però all'attuale undici titolare, dove potrebbe arrivare questo Barletta?
"Oggi è presto per dirlo. Posso però assicurare che siamo una squadra giovane, con alcuni innesti esperti, e abbiamo in comune la fame agonistica, soprattutto tra quelli che sono rimasti dalla scorsa stagione: abbiamo tanta voglia di riscattarci".
Sei sempre stato titolare in pre-campionato, "respingendo" anche i rumors di mercato. Ti senti il proprietario della maglia numero uno biancorossa?
"No, del posto non posso mai essere sicuro, c'è sempre bisogno di giocarsela in allenamento. Io non mi sono mai sentito un titolare, nemmeno nella scorsa stagione, quando sono partito dietro Sicignano e avevo come unico metodo per conquistare il posto quello di dare il massimo in settimana".
Tanti tuoi compagni della scorsa stagione sono andati via da Barletta: ce n'è uno al quale eri particolarmente legato?
"Potrei dire Tony Schetter, con il quale avevo già giocato a Cava de' Tirreni. Con Schetter c'era già un rapporto di conoscenza da tanto tempo. Mi è però spiaciuto per tutti, ma la società alla fine fa le sue scelte. Il calcio è così, fatto di arrivi e saluti, l'essenziale è restare in buoni rapporti e in contatto con gli amici conosciuti nel mondo del calcio anche dopo che non si gioca più nello stesso club".
Quest'anno sei passato dalle "cure" di Dibitonto a quelle di Di Leo. Hai assorbito bene il passaggio?
"Posso dire che le metodologie di lavoro sono simili, mi trovo già con il patrimonio di lavoro lasciato in eredità da mister Dibitonto e mi trovo bene con mister Di Leo".
Tra cinque giorni è in programma l'esordio stagionale, al "Puttilli" contro il quotato Perugia. Quanta voglia c'è di partire bene, e quanto peserà la voglia dei nuovi arrivati di rendere indimenticabile per alcuni l'esordio nel calcio "pro"?
" Io penso che c'è tantissima voglia di fare bene, e questo può solo dare carica. Non credo che i ragazzi siano emozionati, e noi "vecchi" della scorsa stagione stiamo lavorando per metterli a loro agio e dargli la giusta fiducia".
Con quale motto vuoi salutare i tifosi e i nostri lettori prima della sfida al Perugia?
"Voglio solo rinnovare la mia convinzione di poter fare molto bene a Barletta, e dico che quest'anno ci sarà da divertirsi e divertire".
E se lo dice lui, che dalla porta vede e provvede, c'è da credergli....
(Twitter: @GuerraLuca88)