Momenti di crisi per l'ACSI ONMIC Barletta: «Dov'è l'amministrazione?»
Il rischio è che la disciplina scompaia dallo scenario sportivo locale dopo ben 37 anni di successi
giovedì 9 agosto 2018
Da qualche giorno, solo da qualche giorno, siamo entrati nella "seconda meta" della stagione estiva, ovvero in quell'arco temporale tradizionalmente riservato dall'associazionismo sportivo (dilettantistico e non) all'allestimento degli organici per l'incipiente stagione agonistica, al rinvigorimento delle compagini a qualsivoglia livello, alla conferma o alla sostituzione dei responsabili tecnici. Lo sport del tennistavolo, come più volte sottolineato, differisce da gran parte delle discipline sportive per lo start della propria attività agonistica, start fissato al primo giorno di luglio.Questa sorta di "partenza anticipata" costringe tutti i sodalizi pongistici italiani a programmare la nuova stagione già nelle ultime settimane della precedente che, com'è noto, termina il 30 giugno di ogni anno. Non solo ma a "dare fuoco alle polveri" proprio nel cuore dell'estate!
Puntuale come l'orologio atomico al cesio (ben diverso dai pregiati, non certo precisi, sistemi elvetici di misurazione del tempo), la Polisportiva ACSI ONMIC Barletta (supportata dagli sponsors Ottica Lamusta e Terrapulia), per ben 36 anni consecutivi, si è presentata ai "nastri di partenza" di ogni stagione con le carte in perfetta regola. Cos'è accaduto in queste ultime settimane per turbare così gravemente la serenità di un club abituato da sempre ad ogni sorta di sacrificio pur di ben figurare e di conferire lustro alla città di Barletta? Pur avendo i conti perfettamente in ordine, pur avendo accuratamente evitato una dissennata programmazione dell'attività, pur avendo potuto contare (nello scorso anno agonistico), per la prima volta nella sua gloriosissima storia, su due benefattori (quelli teste menzionati), il sodalizio barlettano non e' stato in grado di evitare una pericolosissima crisi economica. A chi vanno ascritte le gravi responsabilità di un tracollo siffatto?
La locale classe politica, ripetutamente interpellata in questi ultimi mesi dalla dirigenza societaria ed instancabilmente esortata dalla stessa ad intervenire per alleviare le sofferenze (generate da uno spaventoso decremento delle entrate), ha procrastinato la soluzione del problema, non intravedendo presumibilmente gli innegabili vantaggi politici che garantiscono sports più acclarati e con un numero decisamente superiore di tesserati. Nelle ultime settimane il club ACSI ONMIC Barletta ha lanciato un vero e proprio SOS al Sindaco Dott.Mino Cannito ed al neo assessore allo Sport Michele Lasala affinché reperissero, attraverso un'adeguata e tempestiva sensibilizzazione della locale imprenditoria, le risorse necessarie allo svolgimento della normale attività' agonistica (sia a livello nazionale che regionale) e non compromettessero irrimediabilmente il presente oltreché' il futuro di questo storico sodalizio. A rendere ancora più grave la situazione ha contribuito l'atteggiamento di assoluta e pretestuosa indifferenza, assunto dalla Delegazione Provinciale CONI BAT. Dal preciso istante in cui il Dott. Isidoro Alvisi (persona sensibilissima nei confronti del tennistavolo barlettano) ha ceduto il testimone al suo "successore", la società sportiva è stata esclusa dall'Educamp (sia nella passata che nella corrente stagione) e, quindi, dalla chance di reclutare tante "giovani racchette".
Cosa si può fare nell'immediato per scongiurare il rischio che questa disciplina scompaia dallo scenario sportivo locale dopo ben 37 anni di gloriosi successi?
Le istituzioni, Sindaco ed Assessore allo Sport in primis, in collaborazione con il dirigente comunale del Settore Sport, devono soccorrere immediatamente questo sodalizio, esentandolo per la corrente stagione dal pagamento del ticket per l'utilizzo della palestra scolastica. In concerto con quei consiglieri comunali che hanno elargito solo "capziose promesse elettorali" all'ACSI ONMIC Barletta, le autorità teste' menzionate hanno le competenze per reperire i denari necessari allo svolgimento di un normalissimo anno agonistico. Le istituzioni hanno latitato per tanti, troppi anni ed ora è giunto il momento di compiere un preciso dovere morale nei confronti di uno sport ignorato e ghettizzato. Per amore della coerenza, si tende una mano a chi ha davvero bisogno e non invece a chi pretende addirittura il superfluo. Ogni minuto che passa, ogni ora che passa, ogni giorno che passa rischiano di fare precipitare il movimento pongistico barlettano nel baratro. La sensibilità prevalga, almeno per una volta, sul mero interesse politico.
Puntuale come l'orologio atomico al cesio (ben diverso dai pregiati, non certo precisi, sistemi elvetici di misurazione del tempo), la Polisportiva ACSI ONMIC Barletta (supportata dagli sponsors Ottica Lamusta e Terrapulia), per ben 36 anni consecutivi, si è presentata ai "nastri di partenza" di ogni stagione con le carte in perfetta regola. Cos'è accaduto in queste ultime settimane per turbare così gravemente la serenità di un club abituato da sempre ad ogni sorta di sacrificio pur di ben figurare e di conferire lustro alla città di Barletta? Pur avendo i conti perfettamente in ordine, pur avendo accuratamente evitato una dissennata programmazione dell'attività, pur avendo potuto contare (nello scorso anno agonistico), per la prima volta nella sua gloriosissima storia, su due benefattori (quelli teste menzionati), il sodalizio barlettano non e' stato in grado di evitare una pericolosissima crisi economica. A chi vanno ascritte le gravi responsabilità di un tracollo siffatto?
La locale classe politica, ripetutamente interpellata in questi ultimi mesi dalla dirigenza societaria ed instancabilmente esortata dalla stessa ad intervenire per alleviare le sofferenze (generate da uno spaventoso decremento delle entrate), ha procrastinato la soluzione del problema, non intravedendo presumibilmente gli innegabili vantaggi politici che garantiscono sports più acclarati e con un numero decisamente superiore di tesserati. Nelle ultime settimane il club ACSI ONMIC Barletta ha lanciato un vero e proprio SOS al Sindaco Dott.Mino Cannito ed al neo assessore allo Sport Michele Lasala affinché reperissero, attraverso un'adeguata e tempestiva sensibilizzazione della locale imprenditoria, le risorse necessarie allo svolgimento della normale attività' agonistica (sia a livello nazionale che regionale) e non compromettessero irrimediabilmente il presente oltreché' il futuro di questo storico sodalizio. A rendere ancora più grave la situazione ha contribuito l'atteggiamento di assoluta e pretestuosa indifferenza, assunto dalla Delegazione Provinciale CONI BAT. Dal preciso istante in cui il Dott. Isidoro Alvisi (persona sensibilissima nei confronti del tennistavolo barlettano) ha ceduto il testimone al suo "successore", la società sportiva è stata esclusa dall'Educamp (sia nella passata che nella corrente stagione) e, quindi, dalla chance di reclutare tante "giovani racchette".
Cosa si può fare nell'immediato per scongiurare il rischio che questa disciplina scompaia dallo scenario sportivo locale dopo ben 37 anni di gloriosi successi?
Le istituzioni, Sindaco ed Assessore allo Sport in primis, in collaborazione con il dirigente comunale del Settore Sport, devono soccorrere immediatamente questo sodalizio, esentandolo per la corrente stagione dal pagamento del ticket per l'utilizzo della palestra scolastica. In concerto con quei consiglieri comunali che hanno elargito solo "capziose promesse elettorali" all'ACSI ONMIC Barletta, le autorità teste' menzionate hanno le competenze per reperire i denari necessari allo svolgimento di un normalissimo anno agonistico. Le istituzioni hanno latitato per tanti, troppi anni ed ora è giunto il momento di compiere un preciso dovere morale nei confronti di uno sport ignorato e ghettizzato. Per amore della coerenza, si tende una mano a chi ha davvero bisogno e non invece a chi pretende addirittura il superfluo. Ogni minuto che passa, ogni ora che passa, ogni giorno che passa rischiano di fare precipitare il movimento pongistico barlettano nel baratro. La sensibilità prevalga, almeno per una volta, sul mero interesse politico.