«L'obiettivo resta la salvezza», parole di incitamento di Capuano

Il portiere del Cristian C5 interviene in vista del ritorno contro Sammichele

giovedì 9 febbraio 2017
"E' stato un periodo di pausa al quale non eravamo affatto abituati: la prima partita contro Salinis non è stata esaltante, ma a Bisceglie ci siamo riscattati. Ora arriverà un bel filotto di partite all'orizzonte e dovremo rispondere presente: abbiamo messo benzina nelle gambe e i risultati dovranno venire da sé". Gianluca Capuano, portiere e numero 12 del Cristian Barletta Calcio a 5, non ha dubbi: le pause forzate contro Catania, Real Dem e Catanzaro, che hanno portato i biancorossi a tre weekend da spettatori nel 2017, non influiranno sulle condizioni del roster a disposizione di mister Antonio Dazzaro. All'orizzonte ci sono quattro partite in 15 giorni tra l'11 e il 25 febbraio: un poker decisivo per determinare sorti e ambizioni del gruppo biancorosso. A partire dalla trasferta in calendario sabato a Sammichele di Bari: "Sammichele è un avversario complicato, da prendere con le pinze - ammette Capuano - ripartiamo dalla prestazione di Bisceglie, dove ci siamo difesi benissimo e abbiamo incassato una sola rete, peraltro in maniera fortuita. Sabato dovremo mostrare lo stesso atteggiamento: abbiamo anche voglia di riscattare la sconfitta interna dello scorso 1 novembre, quando non giocammo bene".

La classifica vede il Cristian a quota 21 punti nel girone B di serie A2, a +2 dai playout e -5 dai playoff, ma con due partite da recuperare e il match di andata contro Sammichele, perso 1-2 al "PalaBorgia", ancora sub iudice. Capuano frena gli entusiasmi: "L'obiettivo resta la salvezza, ma lo sport è strano perché a volte ti sa regalare gioie inattese. Chissà che non si possa alzare l'asticella, ma prima bisogna tornare alla vittoria". Per il 25enne barlettano, veterano del gruppo, resta positivo anche il bilancio personale: "Ho esordito solo a Matera nel secondo tempo, ma mi alleno con serietà e costanza. Fa parte della mia filosofia: allenarsi con un professionista come Filò mi aiuta a crescere. Lo studio in partita e cerco di cogliere il meglio. Se non si ha intenzione di migliorare, è inutile continuare a giocare".