Il Barletta dei “mille” verso i play off. Il trionfo del Brindisi e il suicidio della Cavese
I biancorossi a Nardò con il solito entusiasmo e i verdetti definitivi del girone H di Serie D 2022/23
martedì 16 maggio 2023
15.50
Diciamocelo chiaramente: saranno anche belli da disputare questi play off di Serie D, ma hanno senso solo grazie allo stato comatoso nel quale versa da anni il calcio italiano, checché ne dicano i piani alti FIGC.
A prescindere dal colore della maglia, troviamo infatti decisamente poco glorioso (e non certo per colpa di chi gioca i playoff di serie D) provare ad andare quanto più possibile avanti in un torneo per poi trarre profitto dai soliti problemi economici di qualche società di Serie C.
Per fortuna ci pensano i quasi mille tifosi biancorossi già prenotati per la sfida playoff Nardò-Barletta di domenica prossima a farci dimenticare una delle peggiori brutture dell'organizzazione del nostro calcio.
Quasi mille tifosi che seguiranno al "Giovanni Paolo II" un Barletta che arriva alla prima (e si spera non ultima) gara della post-season con il morale abbastanza alto, grazie a un brillante finale di campionato manifestatosi con la spettacolare rimonta sul Nardò e alla prova di forza di Fasano.
Sei reti in due partite. Una media gol, seppur molto parziale, che non si vedeva dallo scorso anno in Eccellenza. Una vena realizzativa che, forse se ritrovata un paio di mesi fa, avrebbe potuto aprire scenari ben più interessanti di un comunque più che soddisfacente quarto posto finale.
E a proposito di "scenari ben più interessanti", domenica si è disputato lo spareggio per promozione in C tra Brindisi e Cavese, che ha visto la netta e meritata affermazione dei biancazzurri messapici di Ciro Danucci.
Con il 3-1 rifilato alla Cavese in quel di Vibo Valentia, il Brindisi fa ritorno nella terza serie nazionale dopo ben 33 anni, 3 fallimenti (1990, 2004 e 2011), una radiazione (2015) e sole quattro presenze nella vecchia Serie C2 o Lega Pro nel primo decennio del nuovo secolo.
Seconda grande promozione consecutiva mancata invece per la Cavese, e questa volta in modo ancora più clamoroso rispetto al testa a testa dello scorso anno contro la Gelbison (squadra, tra l'altro, appena retrocessa dalla Serie C), se si pensa che a sole tre giornate dal termine - cioè alla vigilia dell'incredibile sconfitta interna contro il Martina – erano sei i punti di vantaggio degli "aquilotti" su di un Brindisi addirittura dietro di due punti rispetto al Nardò secondo in classifica.
Grande merito indubbiamente ad un Brindisi che nelle ultime nove giornate ha perso punti solo contro il Molfetta (1-1 stentatissimo al Fanuzzi), ma non ci sembra affatto esagerato parlare di mezzo suicidio sportivo di una Cavese che ha letteralmente gettato al vento una promozione data ormai per acquisita dopo il pari esterno contro il Casarano e i contemporanei passi falsi del Brindisi col Molfetta e del Nardò a Mugnano contro l'Afragolese.
Domenica pomeriggio si sono disputati infine gli spareggi salvezza in gara unica (play out) che hanno visto la Nocerina avere la meglio per 2-1 sul Francavilla in Sinni (che retrocede in Eccellenza dopo ben 18 anni in D), e il Gravina battere in rimonta (3-1) il Molfetta e ottenere una salvezza ritenuta del tutto impensabile a metà campionato.
A prescindere dal colore della maglia, troviamo infatti decisamente poco glorioso (e non certo per colpa di chi gioca i playoff di serie D) provare ad andare quanto più possibile avanti in un torneo per poi trarre profitto dai soliti problemi economici di qualche società di Serie C.
Per fortuna ci pensano i quasi mille tifosi biancorossi già prenotati per la sfida playoff Nardò-Barletta di domenica prossima a farci dimenticare una delle peggiori brutture dell'organizzazione del nostro calcio.
Quasi mille tifosi che seguiranno al "Giovanni Paolo II" un Barletta che arriva alla prima (e si spera non ultima) gara della post-season con il morale abbastanza alto, grazie a un brillante finale di campionato manifestatosi con la spettacolare rimonta sul Nardò e alla prova di forza di Fasano.
Sei reti in due partite. Una media gol, seppur molto parziale, che non si vedeva dallo scorso anno in Eccellenza. Una vena realizzativa che, forse se ritrovata un paio di mesi fa, avrebbe potuto aprire scenari ben più interessanti di un comunque più che soddisfacente quarto posto finale.
E a proposito di "scenari ben più interessanti", domenica si è disputato lo spareggio per promozione in C tra Brindisi e Cavese, che ha visto la netta e meritata affermazione dei biancazzurri messapici di Ciro Danucci.
Con il 3-1 rifilato alla Cavese in quel di Vibo Valentia, il Brindisi fa ritorno nella terza serie nazionale dopo ben 33 anni, 3 fallimenti (1990, 2004 e 2011), una radiazione (2015) e sole quattro presenze nella vecchia Serie C2 o Lega Pro nel primo decennio del nuovo secolo.
Seconda grande promozione consecutiva mancata invece per la Cavese, e questa volta in modo ancora più clamoroso rispetto al testa a testa dello scorso anno contro la Gelbison (squadra, tra l'altro, appena retrocessa dalla Serie C), se si pensa che a sole tre giornate dal termine - cioè alla vigilia dell'incredibile sconfitta interna contro il Martina – erano sei i punti di vantaggio degli "aquilotti" su di un Brindisi addirittura dietro di due punti rispetto al Nardò secondo in classifica.
Grande merito indubbiamente ad un Brindisi che nelle ultime nove giornate ha perso punti solo contro il Molfetta (1-1 stentatissimo al Fanuzzi), ma non ci sembra affatto esagerato parlare di mezzo suicidio sportivo di una Cavese che ha letteralmente gettato al vento una promozione data ormai per acquisita dopo il pari esterno contro il Casarano e i contemporanei passi falsi del Brindisi col Molfetta e del Nardò a Mugnano contro l'Afragolese.
Domenica pomeriggio si sono disputati infine gli spareggi salvezza in gara unica (play out) che hanno visto la Nocerina avere la meglio per 2-1 sul Francavilla in Sinni (che retrocede in Eccellenza dopo ben 18 anni in D), e il Gravina battere in rimonta (3-1) il Molfetta e ottenere una salvezza ritenuta del tutto impensabile a metà campionato.