Gaetano De Florio: "Doveva essere una rivoluzione, ma l'unico allenatore esonerato sono stato io"

Le parole dell'ex allenatore del Barletta "Berretti" ai nostri microfoni

sabato 25 agosto 2012 2.39
A cura di Luca Guerra
Quella che doveva essere originariamente una rivoluzione in seno al Settore Giovanile del Barletta Calcio, in realtà ha prodotto solo due "addii" (il responsabile Mimmo Pistillo e l'allenatore della "Berretti" Gaetano De Florio) e una ridefinizione delle posizioni dello staff tecnico, con l'avvicendamento Capurso-Lagrasta tra le panchine di "Allievi" e "Giovanissimi". Variazioni in corsa, più che un restauro di un ramo societario che non aveva fatto male, soprattutto in considerazione degli scarsi capitali sin qui investiti. Ai nostri microfoni l'ex tecnico della "Berretti" De Florio ha raccontato i motivi della separazione con il Barletta Calcio e si è levato anche qualche "sassolino" dalle scarpe:

Mister De Florio, come si è spiegato la separazione con il club?
"Noi a Barletta avevamo come obiettivo quello di far maturare ragazzi e portarli in Prima Squadra, e ci siamo riusciti. Non me la sono spiegata, c'è però un dato oggettivo: sono stato sostituito dal figlio del ds Pavone, inutile nascondersi..."

Quando ha saputo che non sarebbe stato confermato?
"Non l'ho mai saputo ufficialmente. A fine giugno fu giocata una partita tra "Allievi" e "Berretti", dove si presentò il ds Pavone in campo senza in realtà presentarsi ufficialmente. Non ci è mai stato detto se rientravamo o meno nel progetto: dal punto di vista umano, dopo quattro anni a Barletta, è una cosa che mi ha fatto male, ma nel calcio purtroppo sappiamo come va".

Diversi calciatori ex-"Berretti" hanno lavorato con la Prima Squadra. Potrebbe essere l'anno buono per qualcuno di questi?
"Ora De Lucia è in prestito al Francavilla, ma ci sono altri che possono far bene. L'obiettivo dell'anno scorso, concordato anche con Pistillo, era quello non tanto di fare risultati, ma di portare tanti ragazzi in Prima Squadra. Il lavoro è rimasto incompleto, ma io credo che ci siano almeno altri 2-3 elementi già arruolabili per il team di mister Novelli. Qualche ragazzo da me allenato, non lo nascondo, voleva lasciare il Barletta, ma vista la squadra giovane che il club sta allestendo, gli ho consigliato io stesso di restare a Barletta".

I vostri risultati sono stati buoni negli scorsi anni: la conferma che non contano tanto gli investimenti, quanto la programmazione?
"Assolutamente sì, l'anno scorso abbiamo gestito ottimamente, grazie soprattutto al responsabile Pistillo, puntando sulla qualità degli allenatori per tirare il meglio fuori dai ragazzi. Abbiamo avuto qualcosina in più a livello di strutture, anche se si sarebbe potuto investire quache soldo in più sui ragazzi".

Per lei cosa c'è dopo il Barletta Calcio?
"Al momento è tutto bloccato, attendo che si sblocchino altre opportunità in questi giorni. Vorrei fare calcio pulito e programmato in una società che investa sui giovani e voglia portare alla preparazione di ragazzi pronti per la Prima Squadra. Avrei tanta voglia di allenare, ma non cerco una panchina in maniera spasmodica. Purtroppo resta il rammarico per essere stato l'unico dei tecnici a non essere sostituito, forse a Barletta hanno ritenuto che non avessi svolto un lavoro all'altezza della situazione".
(Twitter: @GuerraLuca88)