«Entusiasta di questa opportunità»: la voglia di vincere nelle parole di Renzo Castagnini
Esclusiva intervista al ds biancorosso
giovedì 2 giugno 2011
12.36
Elegante nel suo panciotto blu a coprire la camicia bianca, determinato, tranquillo e sicuro. Così ci ha accolto nel suo ufficio nel tardo pomeriggio di ieri Renzo Castagnini. Il ds biancorosso in pectore da 15 giorni, che molti ricorderanno per il gol-promozione segnato al Catanzaro quando giocava con la maglia del Barletta nella stagione 1986-1987, ha risposto alle nostre domande sul Barletta che verrà con estrema calma e consapevolezza di poter creare una squadra in grado di recitare un ruolo importante nel prossimo torneo. L'esclusiva intervista di Renzo Castagnini per Barlettalife:
1) Direttore, facciamo un bilancio delle prime due settimane in seno al Barletta Calcio. Come sta procedendo l'ambientamento?
«L'ambientamento va bene, di fatto sto collaborando con il presidente Tatò dal 24 gennaio; in questi mesi ho conosciuto la società, perciò mi sento ben inserito e insediato ».
2) Lei è tornato all'ombra di Eraclio dopo quasi 25 anni. Cosa l'ha spinta ad accettare l'offerta del Barletta?
«Ci sono stati una serie di fattori che mi hanno spinto a questa scelta: il primo motivo è stato la conoscenza del presidente, un uomo voglioso di far bene, entusiasta ma soprattutto determinato a fare calcio in maniera seria, come di questi tempi pochi fanno nel calcio. Ovviamente il fatto di aver già lavorato a Barletta è stato un vantaggio: qui ci è cresciuta mia figlia, ho degli affetti, gli odori, i volti di questa città mi piacciono ».
3) Cosa è cambiato a Barletta e nel Barletta dal 1987?
«Purtroppo per quanto riguarda lo stadio è cambiato molto poco (sorride amaro, ndr). Questo è un problema che va risolto. A livello urbanistico, è stato costruito molto, la città è cambiata, si è ingrandita, però il suo fascino resta intatto ».
4) A Barletta si parla spesso della questione-stadio. Come posiziona il "Puttilli" rispetto agli altri impianti da lei visti in Prima Divisione?
«Siamo ultimi, se non ultimi siamo penultimi al massimo. La città di Barletta merita uno stadio degno di tal nome: siamo veramente precari, al di là dei risultati sportivi bisogna considerare che lo stadio è un bene cittadino, deve essere un posto accogliente per le famiglie. Nel 2011 è un diritto del pubblico vivere la partita in modo confortevole: al "Puttilli" la partita si vede male, anzi non si vede proprio. Quest'impianto poteva andare bene 25 anni fa, quando giocavo io, ma ora non è più accettabile ».
5) Si parla molto bene della piazza di Barletta soprattutto per la serietà e la puntualità nei pagamenti del club. E' davvero così difficile trovare club seri in Prima Divisione?
«Oltre a trovare club seri, è difficilissimo trovare persone serie che ti danno delle garanzie e fanno dei programmi seri, a lungo tempo. A queste persone il tempo darà sicuramente ragione ».
6) Cosa è successo con Marcello Pitino? Inizialmente si era parlato di lei come dg e Pitino ds, poi c'è stato questo improvviso cambio di direzione. E' stata una decisione della dirigenza o l'avete concordata di comune accordo?
«Io non posso decidere per la società quello che è il mio ruolo. E' chiaro che io mi occupo della parte sportiva, le altre scelte sono della società. Io ho semplicemente accettato l'incarico propostomi ».
7) A proposito della serietà di club e tesserati, è di poche ore fa lo scoppio della bomba a orologeria chiamata calcio-scommesse. Che idea si è fatto dell'accaduto?
«Posso solo dire che ritengo sia una piaga che molto probabilmente esiste; faccio fatica a credervi perché lo sport è sport, e come tale bisogna saper vincere e perdere. Nella mia carriera penso di aver vinto qualcosa, quindi anche a me non piace perdere, ma preferisco la sconfitta alla vittoria con l'inganno ».
8) Lei è andato via da Cosenza a metà gennaio. Cosa non ha funzionato e non sta tuttora funzionando nel club calabrese?
«Esattamente ciò che invece funziona nel Barletta. Davvero un peccato, perché l'organico allestito era di indubbio valore, certo non avremmo potuto tenere il passo della Nocerina, ma il Cosenza avrebbe potuto dire la sua. Non abbiamo mai avuto una società degna di tal nome, ho resistito tre-quattro mesi a promesse che non venivano onorate, sino a rassegnare le dimissioni ».
9) Al momento la rosa biancorossa conta su 12 elementi. Saranno tutti confermati per la prossima stagione?
«Non sono tutti certi della conferma. Questa è una fase di valutazione: ci sono dei giocatori che sono sotto contratto ed altri ai quali è stato rinnovato, come Guerri, Zappacosta e Masiero. Abbiamo perciò pensato di farli allenare per non farli stare fermi due mesi prima di riprendere la preparazione ».
10) Come mai si è deciso di non rinnovare il contratto di atleti come Galeoto, Bruno, Ischia, Frezza e Rajcic, che avevano offerto un ottimo rendimento nel torneo appena terminato? Potrebbero esserci dei "richiami alla base"?
«Assolutamente no, altrimenti sarebbe già stato fatto. Non rientrano nei piani della società.
11) C'è la possibilità di rivedere Fabrizio Anselmi nella rosa biancorossa? Negli scorsi giorni è stato "avvistato" a Barletta…
«Anselmi era a Barletta perché ha lasciato qui la famiglia anche mentre giocava a Pisa negli ultimi 6 mesi; credo che lui si trovi bene a Pisa, al momento è un nostro tesserato ma stiamo trattando con i toscani, vedremo il da farsi ».
12) Bremec, Molinari, Carrus, Kutuzov, Vicentin, Ginestra. Sono questi i nomi che sono avvicinati con maggiore insistenza alla maglia biancorossa. Sono tutti bluff o qualcuno rientra davvero nel novero dei "papabili"?
«Di nomi ce ne son tanti, di calciatori pure. Sono tutti nomi importanti, che conosciamo molto bene, ma al momento non ci sono stati contatti con nessuno di loro ».
13) Si fanno anche i nomi di tre calciatori oggi in forza al Cosenza, come Thrackay, Degano ed Essabr. Ci darebbe una valutazione di questi tre atleti?
«Degano ha fatto sempre la serie B, con me a Piacenza segnò 10 gol. Quest'anno non è andato molto bene, ma il suo valore non si discute. Essabr è un calciatore di grande prospettiva, con ottimi mezzi tecnici e fisici, ma deve ancora crescere. Thrackay è arrivato a Cosenza a gennaio dall'Andria, anche lui è molto bravo, ma al momento questi tre nomi non sono sui nostri taccuini. Stiamo valutando una rosa di calciatori molto ampia, che oggi è più facile trovare che tra un mese ».
14) Dal 2008 al maggio 2010 è stato responsabile degli osservatori e del settore giovanile della Juventus. Quanto si investe nei settori giovanili in Italia? Che progetti avete per il settore giovanile biancorosso?
«Alla Juventus si imparano tante cose: purtroppo negli anni in cui sono stato lì si è investito poco, perché si era maggiormente impegnati a rinforzare la prima squadra pur non avendo grandi fondi a disposizione. Ciononostante, abbiamo vinto per due volte di fila il Torneo di Viareggio, segno di un ottimo lavoro. Per quanto riguarda il Barletta, d'intesa con il presidente e il responsabile Pistillo stiamo lavorando in prospettiva, è normale che abbiamo difficoltà nel reperire campi e spazi, ma anche in questo settore vogliamo crescere ».
15) Avete fissato una data-limite entro la quale contate di avere una rosa ben definita?
«E' chiaro che non ci vogliamo "affogare" di giocatori subito, più si andrà avanti maggiori saranno le possibilità di scelta. Sicuramente il giorno del raduno saremo a buon punto, ma ci riserviamo di riempire delle caselle in rosa ad agosto, quando il calciomercato offre opportunità davvero interessanti ».
16) E' vero che avete cercato Gori, portiere della Nocerina? E' degli scorsi giorni la smentita del ds campano Pastore sull'addio del loro portiere…
«Assolutamente no. Se la richiesta non è arrivata da me non è una richiesta ufficiale: qui a Barletta i giocatori possiamo chiederli solo in due, io e il presidente Tatò. Sono certo che non sia arrivata alcuna richiesta ufficiale alla Nocerina, Quindi non so se siano effettivamente arrivate delle richieste alla Nocerina o se siano fantasie di mercato ».
17) Passiamo alle domande degli utenti del nostro sito. L'utente "David" chiede: Direttore....per il mercato sta seguendo le indicazioni di Cari? E si muoverà in base al modulo 4-2-3-1....quindi prenderà i giocatori adatti a qual modulo?
«Il calciomercato si fa in pool. Quando abbiamo deciso di confermare Cari d'intesa con il presidente, è normale che l'allenatore sia coinvolto nelle scelte: tutte le nostre decisioni saranno prese in comune accordo tra me, il presidente Tatò e mister Cari ».
18) E' il turno di "Marco": Direttore, state cercando tra i papabili acquisti anche qualcuno che sappia battere le punizioni dal limite?
«Domanda intelligente. Ci sto pensando, ho qualcosa in mente a tal proposito. Credo che i calci piazzati siano molto importanti in questa categoria, quindi interverremo nella ricerca di specialisti nella battuta di calci di punizione ».
19) "Davide G" chiede: Direttore, ci sono giovani calciatori in dirittura d'arrivo da società calcistiche della massima serie? Ci sono possibilità di vedere Libertazzi o qualche ragazzo della Juventus qui a Barletta?
«Personalmente conosco molto bene l'ambiente del campionato Primavera. Conosco molto bene il calcio giovanile italiano, quindi è possibile che qualcuno arrivi , e qualcuno provenga anche dalla Juventus. Oramai non è necessario solo saper "pescare" bene, è un discorso di ambientamento: bisogna saper gestire equilibri e acquisti.
20) L'utente "Carlo" vuole sapere in quali ruoli giocheranno gli under che cercate?
«Se sono bravi li cerchiamo in tutti i ruoli. (ride, ndr) ».
21) Sempre gli under al centro della richiesta dell'utente "Joe": non trova che sia una regola sbagliata perché si crea disparità tra le società ricche e quelle meno abbienti che non possono permettersi di rinunciare ai succitati contributi?
«Io dico semplicemente che se un calciatore è forte non esiste carta d'identità che tenga. Quest'anno c'è la regola per la quale si schierano i classe '91 per ottenere i contributi: io non sono stato un campione, ma a 20 anni avevo vinto già un campionato di serie C e giocavo in B. Quindi alla fine se un calciatore è bravo può giocare anche se solo ventenne. Non credo che un '91 possa far mancare l'aspetto tecnico alle società: con questi ragazzi si tratta di avere pazienza e saper tirare fuori le qualità. E' vero che il calciatore esperto può dare maggiori garanzie nei momenti cruciali, ma al tempo stesso non ti dà alcuna certezza. Si vince anche con i giovani, questo voglio dire: io ho vinto due campionati di serie C con i giovani, quindi è possibile ».
22) Direttore, siamo giunti al termine della nostra intervista. Vuole fare un saluto alla tifoseria biancorossa e ai lettori di Barlettalife?
«Un saluto affettuoso ai vostri lettori. Ai tifosi biancorossi c'è poco da dire: sono dotati di un calore straordinario, io ricordo ancora l'ultima partita giocata con il Catanzaro, oggi il mio sogno è quello di rivedere allo stadio tanta gente come allora, con lo stesso entusiasmo e la stessa voglia di vincere. Speriamo di riportare i ragazzi allo stadio, qui già ne vengono molti, ma potrebbero essere di più per quello che può offrire Barletta. Sono entusiasta di questa opportunità, la voglio sfruttare fino in fondo, darò il massimo e credo che i tifosi ci vorranno bene e ci aiuteranno a raggiungere i nostri traguardi, perché Barletta è una città generosa ».
E quando si vince lo diventa ancora di più, diremmo noi. Buon lavoro, Direttore.
1) Direttore, facciamo un bilancio delle prime due settimane in seno al Barletta Calcio. Come sta procedendo l'ambientamento?
«L'ambientamento va bene, di fatto sto collaborando con il presidente Tatò dal 24 gennaio; in questi mesi ho conosciuto la società, perciò mi sento ben inserito e insediato ».
2) Lei è tornato all'ombra di Eraclio dopo quasi 25 anni. Cosa l'ha spinta ad accettare l'offerta del Barletta?
«Ci sono stati una serie di fattori che mi hanno spinto a questa scelta: il primo motivo è stato la conoscenza del presidente, un uomo voglioso di far bene, entusiasta ma soprattutto determinato a fare calcio in maniera seria, come di questi tempi pochi fanno nel calcio. Ovviamente il fatto di aver già lavorato a Barletta è stato un vantaggio: qui ci è cresciuta mia figlia, ho degli affetti, gli odori, i volti di questa città mi piacciono ».
3) Cosa è cambiato a Barletta e nel Barletta dal 1987?
«Purtroppo per quanto riguarda lo stadio è cambiato molto poco (sorride amaro, ndr). Questo è un problema che va risolto. A livello urbanistico, è stato costruito molto, la città è cambiata, si è ingrandita, però il suo fascino resta intatto ».
4) A Barletta si parla spesso della questione-stadio. Come posiziona il "Puttilli" rispetto agli altri impianti da lei visti in Prima Divisione?
«Siamo ultimi, se non ultimi siamo penultimi al massimo. La città di Barletta merita uno stadio degno di tal nome: siamo veramente precari, al di là dei risultati sportivi bisogna considerare che lo stadio è un bene cittadino, deve essere un posto accogliente per le famiglie. Nel 2011 è un diritto del pubblico vivere la partita in modo confortevole: al "Puttilli" la partita si vede male, anzi non si vede proprio. Quest'impianto poteva andare bene 25 anni fa, quando giocavo io, ma ora non è più accettabile ».
5) Si parla molto bene della piazza di Barletta soprattutto per la serietà e la puntualità nei pagamenti del club. E' davvero così difficile trovare club seri in Prima Divisione?
«Oltre a trovare club seri, è difficilissimo trovare persone serie che ti danno delle garanzie e fanno dei programmi seri, a lungo tempo. A queste persone il tempo darà sicuramente ragione ».
6) Cosa è successo con Marcello Pitino? Inizialmente si era parlato di lei come dg e Pitino ds, poi c'è stato questo improvviso cambio di direzione. E' stata una decisione della dirigenza o l'avete concordata di comune accordo?
«Io non posso decidere per la società quello che è il mio ruolo. E' chiaro che io mi occupo della parte sportiva, le altre scelte sono della società. Io ho semplicemente accettato l'incarico propostomi ».
7) A proposito della serietà di club e tesserati, è di poche ore fa lo scoppio della bomba a orologeria chiamata calcio-scommesse. Che idea si è fatto dell'accaduto?
«Posso solo dire che ritengo sia una piaga che molto probabilmente esiste; faccio fatica a credervi perché lo sport è sport, e come tale bisogna saper vincere e perdere. Nella mia carriera penso di aver vinto qualcosa, quindi anche a me non piace perdere, ma preferisco la sconfitta alla vittoria con l'inganno ».
8) Lei è andato via da Cosenza a metà gennaio. Cosa non ha funzionato e non sta tuttora funzionando nel club calabrese?
«Esattamente ciò che invece funziona nel Barletta. Davvero un peccato, perché l'organico allestito era di indubbio valore, certo non avremmo potuto tenere il passo della Nocerina, ma il Cosenza avrebbe potuto dire la sua. Non abbiamo mai avuto una società degna di tal nome, ho resistito tre-quattro mesi a promesse che non venivano onorate, sino a rassegnare le dimissioni ».
9) Al momento la rosa biancorossa conta su 12 elementi. Saranno tutti confermati per la prossima stagione?
«Non sono tutti certi della conferma. Questa è una fase di valutazione: ci sono dei giocatori che sono sotto contratto ed altri ai quali è stato rinnovato, come Guerri, Zappacosta e Masiero. Abbiamo perciò pensato di farli allenare per non farli stare fermi due mesi prima di riprendere la preparazione ».
10) Come mai si è deciso di non rinnovare il contratto di atleti come Galeoto, Bruno, Ischia, Frezza e Rajcic, che avevano offerto un ottimo rendimento nel torneo appena terminato? Potrebbero esserci dei "richiami alla base"?
«Assolutamente no, altrimenti sarebbe già stato fatto. Non rientrano nei piani della società.
11) C'è la possibilità di rivedere Fabrizio Anselmi nella rosa biancorossa? Negli scorsi giorni è stato "avvistato" a Barletta…
«Anselmi era a Barletta perché ha lasciato qui la famiglia anche mentre giocava a Pisa negli ultimi 6 mesi; credo che lui si trovi bene a Pisa, al momento è un nostro tesserato ma stiamo trattando con i toscani, vedremo il da farsi ».
12) Bremec, Molinari, Carrus, Kutuzov, Vicentin, Ginestra. Sono questi i nomi che sono avvicinati con maggiore insistenza alla maglia biancorossa. Sono tutti bluff o qualcuno rientra davvero nel novero dei "papabili"?
«Di nomi ce ne son tanti, di calciatori pure. Sono tutti nomi importanti, che conosciamo molto bene, ma al momento non ci sono stati contatti con nessuno di loro ».
13) Si fanno anche i nomi di tre calciatori oggi in forza al Cosenza, come Thrackay, Degano ed Essabr. Ci darebbe una valutazione di questi tre atleti?
«Degano ha fatto sempre la serie B, con me a Piacenza segnò 10 gol. Quest'anno non è andato molto bene, ma il suo valore non si discute. Essabr è un calciatore di grande prospettiva, con ottimi mezzi tecnici e fisici, ma deve ancora crescere. Thrackay è arrivato a Cosenza a gennaio dall'Andria, anche lui è molto bravo, ma al momento questi tre nomi non sono sui nostri taccuini. Stiamo valutando una rosa di calciatori molto ampia, che oggi è più facile trovare che tra un mese ».
14) Dal 2008 al maggio 2010 è stato responsabile degli osservatori e del settore giovanile della Juventus. Quanto si investe nei settori giovanili in Italia? Che progetti avete per il settore giovanile biancorosso?
«Alla Juventus si imparano tante cose: purtroppo negli anni in cui sono stato lì si è investito poco, perché si era maggiormente impegnati a rinforzare la prima squadra pur non avendo grandi fondi a disposizione. Ciononostante, abbiamo vinto per due volte di fila il Torneo di Viareggio, segno di un ottimo lavoro. Per quanto riguarda il Barletta, d'intesa con il presidente e il responsabile Pistillo stiamo lavorando in prospettiva, è normale che abbiamo difficoltà nel reperire campi e spazi, ma anche in questo settore vogliamo crescere ».
15) Avete fissato una data-limite entro la quale contate di avere una rosa ben definita?
«E' chiaro che non ci vogliamo "affogare" di giocatori subito, più si andrà avanti maggiori saranno le possibilità di scelta. Sicuramente il giorno del raduno saremo a buon punto, ma ci riserviamo di riempire delle caselle in rosa ad agosto, quando il calciomercato offre opportunità davvero interessanti ».
16) E' vero che avete cercato Gori, portiere della Nocerina? E' degli scorsi giorni la smentita del ds campano Pastore sull'addio del loro portiere…
«Assolutamente no. Se la richiesta non è arrivata da me non è una richiesta ufficiale: qui a Barletta i giocatori possiamo chiederli solo in due, io e il presidente Tatò. Sono certo che non sia arrivata alcuna richiesta ufficiale alla Nocerina, Quindi non so se siano effettivamente arrivate delle richieste alla Nocerina o se siano fantasie di mercato ».
17) Passiamo alle domande degli utenti del nostro sito. L'utente "David" chiede: Direttore....per il mercato sta seguendo le indicazioni di Cari? E si muoverà in base al modulo 4-2-3-1....quindi prenderà i giocatori adatti a qual modulo?
«Il calciomercato si fa in pool. Quando abbiamo deciso di confermare Cari d'intesa con il presidente, è normale che l'allenatore sia coinvolto nelle scelte: tutte le nostre decisioni saranno prese in comune accordo tra me, il presidente Tatò e mister Cari ».
18) E' il turno di "Marco": Direttore, state cercando tra i papabili acquisti anche qualcuno che sappia battere le punizioni dal limite?
«Domanda intelligente. Ci sto pensando, ho qualcosa in mente a tal proposito. Credo che i calci piazzati siano molto importanti in questa categoria, quindi interverremo nella ricerca di specialisti nella battuta di calci di punizione ».
19) "Davide G" chiede: Direttore, ci sono giovani calciatori in dirittura d'arrivo da società calcistiche della massima serie? Ci sono possibilità di vedere Libertazzi o qualche ragazzo della Juventus qui a Barletta?
«Personalmente conosco molto bene l'ambiente del campionato Primavera. Conosco molto bene il calcio giovanile italiano, quindi è possibile che qualcuno arrivi , e qualcuno provenga anche dalla Juventus. Oramai non è necessario solo saper "pescare" bene, è un discorso di ambientamento: bisogna saper gestire equilibri e acquisti.
20) L'utente "Carlo" vuole sapere in quali ruoli giocheranno gli under che cercate?
«Se sono bravi li cerchiamo in tutti i ruoli. (ride, ndr) ».
21) Sempre gli under al centro della richiesta dell'utente "Joe": non trova che sia una regola sbagliata perché si crea disparità tra le società ricche e quelle meno abbienti che non possono permettersi di rinunciare ai succitati contributi?
«Io dico semplicemente che se un calciatore è forte non esiste carta d'identità che tenga. Quest'anno c'è la regola per la quale si schierano i classe '91 per ottenere i contributi: io non sono stato un campione, ma a 20 anni avevo vinto già un campionato di serie C e giocavo in B. Quindi alla fine se un calciatore è bravo può giocare anche se solo ventenne. Non credo che un '91 possa far mancare l'aspetto tecnico alle società: con questi ragazzi si tratta di avere pazienza e saper tirare fuori le qualità. E' vero che il calciatore esperto può dare maggiori garanzie nei momenti cruciali, ma al tempo stesso non ti dà alcuna certezza. Si vince anche con i giovani, questo voglio dire: io ho vinto due campionati di serie C con i giovani, quindi è possibile ».
22) Direttore, siamo giunti al termine della nostra intervista. Vuole fare un saluto alla tifoseria biancorossa e ai lettori di Barlettalife?
«Un saluto affettuoso ai vostri lettori. Ai tifosi biancorossi c'è poco da dire: sono dotati di un calore straordinario, io ricordo ancora l'ultima partita giocata con il Catanzaro, oggi il mio sogno è quello di rivedere allo stadio tanta gente come allora, con lo stesso entusiasmo e la stessa voglia di vincere. Speriamo di riportare i ragazzi allo stadio, qui già ne vengono molti, ma potrebbero essere di più per quello che può offrire Barletta. Sono entusiasta di questa opportunità, la voglio sfruttare fino in fondo, darò il massimo e credo che i tifosi ci vorranno bene e ci aiuteranno a raggiungere i nostri traguardi, perché Barletta è una città generosa ».
E quando si vince lo diventa ancora di più, diremmo noi. Buon lavoro, Direttore.