Calcio, per il Barletta un bicchiere mezzo pieno...nonostante la sconfitta

Al rientro da Catanzaro alcune buone indicazioni nonostante il 3-4 finale

lunedì 3 settembre 2012
A cura di Luca Guerra
Anche da una sconfitta si può trovare del buono: obiettivo più semplice da raggiungere se il k.o. arriva "farcito" di buone indicazioni. E' terminata 4-3 per il Catanzaro la prima partita del Barletta nel torneo di Prima Divisione Lega Pro, girone B, giocata ieri pomeriggio nel catino del "Nicola Ceravolo". Match dal ritmo altalenante nel tabellino e nel "governo" delle danze, dove i cali di tensione l'hanno fatta da padrone: calabresi in vantaggio con Carboni al 9', pari di Dezi al 25' poi giallorossi di nuovo avanti con Fioretti al 38'. Nella ripresa ancora in gol Carboni per il 3-1 al 50', doppietta di Dezi che accorcia le distanze su rigore al 53', pareggio di Simoncelli al 73' e subito dopo l'espulsione diretta di Dall'Oglio è arrivato il 4-3 finale di Cruz all'83'. Una sconfitta che ha segnato l'avvio dell'era della "spending review" in casa biancorossa, nel segno di un risultato che sa tanto di "Novellandia", quasi a voler omaggiare Zdenek Zeman, maestro dell'allenatore ex-Genoa e oggi al Barletta. Le vittorie e i punti? Giocando così e con le dovute correzioni in corsa, arriveranno. Facciamo il punto della prestazione in terra calabrese attraverso gli elementi che l'hanno caratterizzata:

La linea "verde"
Tenuta "total green" ieri per i ragazzi di mister Novelli: non un caso, forse, considerando che dal primo minuto in campo c'erano ben nove "Under 23", nel dettaglio Pane, Calapai, De Leidi, Dezi, Dall'Oglio, Meucci, Carretta, Barbuti e Ferreira. Una chiara inversione di tendenza rispetto alla scorsa stagione, per un'età media che tanto bassa non si vedeva dai tempi della Seconda Divisione e di Sciannimanico. I risultati? Una formazione frenetica, incapace di gestire con pacatezza le situazioni di gioco ma anche abile a ferire in velocità e con la "fame" che solo i giovani sanno avere. Il contraltare? Le amnesie di una difesa che ha tanto da imparare alla voce "solidità difensiva".

La tifoseria c'è
A fine gara rammarico nelle fila dei ragazzi di mister Novelli per la sconfitta, uno stato d'animo che ha contrastato con i copiosi applausi tributati a fine gara da parte dei quasi 100 (!) tifosi scesi in Calabria, che hanno apprezzato l'impegno dei biancorossi. La concreta dimostrazione della avvenuta maturazione di un tifo, quello barletttano, che ha compreso l'inversione di rotta societaria in termini di costruzione della rosa e che sa che senza il sostegno dei propri tifosi, per una formazione sì ricca di qualità ma tanto giovane, raggiungere l'obiettivo della salvezza può diventare obiettivo ostico.

Il finto "nueve"
La Mantia, ultimo arrivo nella giornata-monstre dell'Ata Hotel, a casa per lo scarso tempo avuto a disposizione per l'ambientamento: la sua naturale riserva, Castellani, in panchina. Una precisa scelta, quella di Novelli, che ha preferito un attacco privo di punti di riferimento, nel quale prima Ferreira e poi Barbuti hanno assunto il compito di cimentarsi come "finto nueve", una formula lanciata su scala europea (e mondiale) dal Barcellona di Pep Guardiola. Una soluzione di gioco che ha favorito gli inserimenti dei centrocampisti, Dezi su tutti, e ha tolto punti di riferimento alla macchinosa retroguardia calabrese. D'altro canto, senza un centravanti vero- e le scorse stagioni lo hanno mostrato- alla lunga si paga dazio. A mister Novelli trovare la giusta misura...

Difesa allegra
Certo, le promesse di "Novellandia" allettano, però 4 reti incassate a partita non sarebbero certo "omaggio" gradito: la difesa, o meglio i meccanismi difensivi, ieri hanno annullato quanto di buono fatto vedere ieri dal reparto avanzato. L'assenza di Vacca, Meduri e Piccinni, i veri incontristi della squadra hanno certo influito sul quadro negativo. Ogni volta che il Catanzaro portava avanti gli esterni e i tre uomini del tridente erano brividi per Pane: da migliorare l'intesa tra Burzigotti e De Leidi al centro, ma è cosa lecita se si pensa che l'ex Reggina è biancorosso da 72 ore o poco più.

Correttivi in corsa...e in vista
Dopo 38' ieri a Catanzaro abbiamo assistito alla prima sostituzione in campionato "targata" Barletta Calcio: fuori un indolenzito e nervoso Carretta, dentro Molina. Non un cambio "convenzionale", ma un'inversione di rotta sul piano tattico, con Novelli che ha avviato la rimonta sul Catanzaro con due punte (Ferreira e Barbuti) supportate dagli inserimenti di Dezi e Molina. Un pareggio poi raggiunto con il ritorno al 4-3-3 dopo l'innesto di Simoncelli, in rete dopo 1' dal proprio ingresso in campo. Barletta "camaleontico", quindi, come nelle idee-guida del proprio allenatore, abituato ai cambiamenti in corsa. Variazioni che saranno necessarie anche in vista di domenica, quando al "Puttilli" arriverà la corazzata Perugia: certo il rientro di almeno uno (ma più probabilmente due) tra Vacca, Meduri e Piccinni in mediana, dove mancherà lo squalificato Dall'Oglio, mentre Di Bella in difesa e La Mantia in attacco si candideranno seriamente per una maglia da titolare.
(Twitter: @GuerraLuca88)