Barletta: se un pareggio deve portare alla depressione...
Il post Martina-Barletta ha scatenato sui social un incomprensibile eccesso di negatività
venerdì 17 febbraio 2023
8.43
Prima di mettere nero su bianco ciò che pensiamo su quanto successo dopo il fischio finale di Martina-Barletta e nei giorni immediatamente successivi è necessaria una premessa: lungi da noi miserrimi appartenenti al popolo dell'accredito attribuire qua e là patenti di tifo.
Detto questo, troviamo francamente surreali alcuni sfoghi via social su squadra, società e mister susseguitisi nelle ore immediatamente successive l'opaca prestazione del Barletta al "Tursi" di Martina Franca, culminata con un pareggio rivelatosi deludente più per le grosse aspettative della vigilia che per il risultato in sé.
Troviamo surreali più che altro quelle manifestazioni di sconforto miste a ipercriticismo che negli ultimi anni non si erano viste, ad esempio, né il 13 giugno 2021 dopo quel nefasto Barletta-Corato 1-2, né tanto meno ai tempi del campionato di Eccellenza pre Covid, a prescindere dal fatto che l'avversario si chiamasse Otranto, Atletico Vieste, Ugento o Unione Calcio Bisceglie, quando l'unica certezza dalle parti del Manzi-Chiapulin era il gol subito dal Barletta a inizio ripresa.
In merito poi a commenti del tipo "Farina tecnico inadatto a questa categoria" ci limitiamo a definirli completamente fuori dalla realtà. E come si dice a Napoli, "lì stiamo trattando"...
Tutto questo, ripetiamo, dopo un pareggio esterno contro un avversario, il Martina, tutt'altro che facile per un Barletta terzo in classifica da neopromosso a soli quattro punti dalla vetta e con ancora undici partite da giocare. Un Barletta per altro senza il suo faro di centrocampo e senza quello che probabilmente è il suo miglior attaccante. Un Barletta, ricordiamo, al primo anno di Serie D nel suo stadio dopo sette anni trascorsi a penare su campi in terra battuta o, nella migliore delle ipotesi, su sintetici alla "chi perde paga il campo". Il tutto naturalmente davanti a pochissimi intimi che in questi sette anni hanno ingoiato ben di peggio rispetto all'opaco 1-1 di Martina Franca, senza per altro mai calarsi nelle improbabili vesti di esteti del pallone. Perché OK la critica, OK l'essere ambiziosi e guardare al futuro, ma a tutto c'è una misura.
Detto questo, troviamo francamente surreali alcuni sfoghi via social su squadra, società e mister susseguitisi nelle ore immediatamente successive l'opaca prestazione del Barletta al "Tursi" di Martina Franca, culminata con un pareggio rivelatosi deludente più per le grosse aspettative della vigilia che per il risultato in sé.
Troviamo surreali più che altro quelle manifestazioni di sconforto miste a ipercriticismo che negli ultimi anni non si erano viste, ad esempio, né il 13 giugno 2021 dopo quel nefasto Barletta-Corato 1-2, né tanto meno ai tempi del campionato di Eccellenza pre Covid, a prescindere dal fatto che l'avversario si chiamasse Otranto, Atletico Vieste, Ugento o Unione Calcio Bisceglie, quando l'unica certezza dalle parti del Manzi-Chiapulin era il gol subito dal Barletta a inizio ripresa.
In merito poi a commenti del tipo "Farina tecnico inadatto a questa categoria" ci limitiamo a definirli completamente fuori dalla realtà. E come si dice a Napoli, "lì stiamo trattando"...
Tutto questo, ripetiamo, dopo un pareggio esterno contro un avversario, il Martina, tutt'altro che facile per un Barletta terzo in classifica da neopromosso a soli quattro punti dalla vetta e con ancora undici partite da giocare. Un Barletta per altro senza il suo faro di centrocampo e senza quello che probabilmente è il suo miglior attaccante. Un Barletta, ricordiamo, al primo anno di Serie D nel suo stadio dopo sette anni trascorsi a penare su campi in terra battuta o, nella migliore delle ipotesi, su sintetici alla "chi perde paga il campo". Il tutto naturalmente davanti a pochissimi intimi che in questi sette anni hanno ingoiato ben di peggio rispetto all'opaco 1-1 di Martina Franca, senza per altro mai calarsi nelle improbabili vesti di esteti del pallone. Perché OK la critica, OK l'essere ambiziosi e guardare al futuro, ma a tutto c'è una misura.