Barletta, l'undici titolare ai raggi X

Sicignano, Mengoni, Mazzeo, Di Gennaro sono solo alcuni dei nomi per ambire all'obiettivo minimo dei play-off.

venerdì 2 settembre 2011 15.40
Il presidente Tatò aveva annunciato senza troppi fronzoli sin dallo scorso Gennaio che la salvezza della scorsa stagione rappresentava il viatico fondamentale per costruire una squadra di vertice in vista del prossimo anno. Alle parole sono seguiti i fatti. La rosa allestita non può che essere definita di indiscusso livello infatti, attrezzata per essere congeniale a quel 4-2-3-1 cui l'allenatore è affezionato.

Tanta qualità a disposizione di mister Cari, analizziamo quindi reparto per reparto come potrà presentarsi la squadra titolare ai nastri di partenza del campionato 2011/12.

In porta
Tra i pali il nome altisonante è quello di Sicignano. Conosciuto ai più per i suoi trascorsi in serie A (e per il famoso rigore cucchiaio parato a Totti), l'ex Frosinone garantisce quell'esperienza che in un reparto come quello dei portieri è fondamentale. Tuttavia sulla forma del giocatore è giusto nutrire qualche riserva, dopo una stagione non certo entusiasmante in Ciociaria. Chissà che il giovane Pane ( classe '90, reduce da un'ottima annata con la Cavese) non guadagni via via la stima dell'allenatore a stagione in corso. Curioso notare come si passi a un parco portieri composto da soli due elementi, dopo la girandola Tesoniero-Dossena-Di Masi- Gabrieli dello scorso anno.

Difesa
Nel pacchetto arretrato il primo rebus è servito già alla casella di terzino destro: Mazzarani o Pisani? Nessuno dei due è di ruolo. L'ex Atletico Roma parte infatti come mezzala in un centrocampo a tre, il secondo nasce invece come centrale di difesa. Dopo le apparizioni precampionato Mazzarani parte con un leggero vantaggio. Poche esitazioni sui centrali Migliaccio-Mengoni: entrambi vanno a comporre una coppia di centrali di grande qualità ed esperienza, con l'obiettivo di mantenere la casella dei gol subiti sotto soglia 25. Nel ruolo di terzino sinistro Angeletti pare non avere praticamente rivali dopo l'ottimo precampionato.

Centrocampo
I maggiori interrogativi sono tutti per la coppia di centrocampisti davanti alla difesa. Una linea a due di mediani che al momento vede certo di una maglia da titolare Guerri, pupillo del mister che tanto ha premuto per ottenerne la riconferma. Gli altri partono sostanzialmente alla pari: Di Cecco è forte delle tante presenze accumulate tra C1 e B, Menicozzo cerca il riscatto dopo una stagione deludente e Zappacosta necessita di una continuità a livello fisico che fino ad ora non ha ancora dimostrato. Manca però un elemento che sappia apportare fosforo al reparto e l'esperimento tattico che ha visto arretrare Cerone nelle amichevoli estive non sembra aver dato i frutti sperati.

Mezzepunte
L'analisi del miglior 11 schierabile ovviamente non può che tener conto dalla folta batteria di mezze punte a disposizione, elemento predominante della campagna acquisti di quest'estate: Mazzeo dall'11 iniziale è inamovibile, grazie alle sue doti tecniche notevoli e a una duttilità tattica che gli consente di giocare in tutti e quattro i ruoli dell'attacco. Stessa cosa dicasi per Franchini, che nello scacchiere iniziale parte come ala ma con forte propensione a cercare lo scambio centrale e la conclusione a rete. Schetter, motorino instancabile di fascia che tanto impressionò Tatò nelle fila della Cavese, tra i big del calciomercato è forse quello che ha ancora bisogno di adattarsi al meglio agli schemi di squadra. Predilige l'out di sinistra ma lo vedremo spesso invertirsi di posizione. La vera incognita è rappresentate dal giovane Hanine, giunto dal Chievo in punta di piedi ma in evidenza nelle gare di preseason. A questo punto è seriamente candidato a insidiare i big di reparto, creando più di un grattacapo all'allenatore. Simoncelli, fresco di rinnovo, parte come outsider dopo le due stagioni da titolare.

Punta centrale
Nel ruolo di punta centrale Di Gennaro-Infantino compongono un reparto numericamente povero ma ottimamente assortito. L'attaccante campano, anch'egli alla ricerca del riscatto dopo due stagioni anonime a Lanciano, ha le caratteristiche ideali per favorire i frequenti inserimenti dei tre incursori d'attacco alle sue spalle. Il calciatore di Tolve è invece una punta di maggior movimento, cercando spesso sia il lancio in profondità o l'appoggio sulla trequarti potrà risultare schierabile anche nel ruolo a lui più congeniale di seconda punta in un 4-4-2. Considerando anche Caggianelli, forse un altro elemento sarebbe stato l'ideale per sopperire alle eventuali assenze per infortuni o squalifiche.


Se si può muovere una critica all'operato di Castagnini questa riguarda la "coperta corta" dell'organico, con solo 22 elementi in rosa (cui si aggiungono i primavera Caputo e Ferrara) ma con la prospettiva plausibile di aggiustare il tiro nel corso del mercato di riparazione a Gennaio. Salta solo all'occhio anche la sostanziale assenza di giovani di prospettiva, che tanto aveva caratterizzato le precedenti gestioni tecniche e che era strettamente legata al conseguimento dei contributi federali, quest'anno evidentemente ritenuti non indispensabili. L'età media non è comunque particolarmente alta e si attesta sui 26,1 anni.

Ad ogni modo il Barletta può vantare ad oggi sulla più forte rosa da quasi vent'anni a questa parte. La piazza è pronta a sognare e Cari ha a disposizione materiale di primissima scelta per raggiungere l'obiettivo minimo dei play-off. Il tempo delle trattative e delle chiacchiere termina qui. La parola adesso passa al campo,al mister, ai giocatori e ai tifosi. Buona fortuna Barletta!

Marco Bruno