Barletta Calcio, parla il preparatore atletico Fabbiano

«Il mondo del calcio assomiglia alla scuola: se studi verrai promosso»

martedì 14 agosto 2012 2.38
A cura di Enrico Gorgoglione
A ridosso del Ferragosto, il Barletta Calcio ha ultimato la seconda parte del ritiro, salutando Sturno per qualche giorno di relax e riposo. Dopo una preparazione lunga e molto faticosa, i biancorossi avranno qualche giorno per staccare la spina prima per l'ultima fase dei lavori, prevista a partire dal 17 agosto in quel di San Giovanni Rotondo. A fare il punto della situazione in casa biancorossa è il preparatore atletico, il professor Antonio Fabbiano. 48enne molisano, Fabbiano è già stato preparatore atletico in piazze importanti come Foggia e Avellino. Da sempre è Zeman il modello di riferimento del prof Fabbiano, che si ispira al boemo per le tecniche d'allenamento (sacconi di sabbia e gradoni su tutti) . Sul campo, fa lavorare come tanti "soldati" i suoi ragazzi, tanto da meritare il simpatico appellativo di "sergente di ferro", ma ai nostri microfoni si dimostra cordiale e molto disponibile.

Professor Fabbiano, come procede la preparazione del Barletta Calcio che si appresta ad una stagione ancora più difficile di quella passata?
Abbastanza bene. Abbiamo lavorato tanto, ma sono molto soddisfatto per quello che abbiamo fatto sino ad ora.

Dal punto di vista fisico, che tipo di preparazione è stata? A molti ricorda quella di Zeman…
Si, diciamo che al 90% è simile a quella di Zeman. Credo che la preparazione "alla Zeman" sia tra le migliori in base alle mie conoscenze.

Che rapporti ci sono con lo staff tecnico? Conosceva già Pavone e Novelli?
Io conoscevo già il ds, sono più di vent'anni che ci conosciamo. L'ho avuto come direttore sportivo nel Foggia, nell'Avellino. È un rapporto che va avanti da anni, è un ottimo rapporto. Ho invece conosciuto Novelli solo quest'anno, però se un direttore sportivo propone un allenatore, deve necessariamente essere bravo.

La prima ufficiale contro il Perugia ha fornito alcune indicazioni importanti. I ragazzi in campo sembravano appesantiti. In tal senso, la seconda parte del ritiro a Sturno ha contribuito a migliorare la "freschezza" dei biancorossi?
Si, sicuramente. Era normale. A noi la partita di Coppa Italia non interessava più di tanto. A noi interessa portare a termine il lavoro che abbiamo stabilito sin dall'inizio. Noi dobbiamo arrivare bene nelle partite che contano che sono quelle di campionato.

Quest'anno la società ha virato su un progetto incentrato sui giovani. Come si trova a lavorare con giocatori anagraficamente più piccoli?
Io mi trovo bene con i ragazzi. Certo, ho lavorato anche con gli adulti, però, sai, sono lavori diversi che si affrontano a seconda degli uomini a disposizione. Sono molto contento dei ragazzi che il direttore sportivo Pavone ci ha messo a disposizione, perché hanno voglia di mettersi in mostra e si impegnano molto. E poi sono anche ragazzi per bene.

Quali criticità hanno presentato queste giornate di ritiro?
Grossi problemi non si sono verificati, però è normale che se fai due allenamenti al giorno ci può essere qualche affaticamento, qualche infiammazione, ma fa parte della normalità. Tranne qualche infortunio, non abbiamo avuto niente di grave. Poi influisce molto anche il caldo, senza contare i carichi di lavoro che sono davvero alti.

Come ha trovato l'accoglienza del pubblico biancorosso?
Sono rimasto davvero molto soddisfatto, perché i tifosi hanno capito che questa è una squadra molto, molto giovane e va sempre sostenuta, specie in questo momento. Sia il pubblico che noi dobbiamo sostenere questi ragazzi. Credo che ci daranno delle grosse soddisfazioni.

Secondo lei che è un "esperto" del settore, dove può arrivare questo Barletta?
Non lo so, bisogna vedere. Io però sono convinto che faremo un grande campionato. Io sono sicuro che faremo molto, molto bene. È normale che è il campo che decide, ma il calcio è un po' come la scuola: se studi sei promosso, e i nostri ragazzi stanno "studiando" parecchio, si stanno applicando tutti. Poi sono tutti giovani di qualità, non sono giovani presi a casaccio.

E se a scuola è possibile utilizzare le giustificazioni, siamo convinti che, al cospetto del professor Fabbiano, difficilmente ci si potrà giustificare. Tutti a lavoro, il campionato è alle porte...ma, magari, prima godiamoci il Ferragosto…