Atletica leggera, a Bari un centro federale: intanto Barletta e i suoi atleti attendono
Alvisi (Coni Bat): «Siamo presenti, attendiamo interventi sul "Puttilli"»
martedì 11 febbraio 2014
17.55
È di poche ore fa la notizia dell'accordo sottoscritto tra il Comune di Bari e la Federazione Italiana di Atletica Leggera (FIDAL) per l'istituzione di un Centro tecnico federale interregionale di atletica leggera presso il campo Bellavista di Japigia. "La sottoscrizione dell'accordo per l'istituzione di un centro tecnico federale di atletica leggera - ha dichiarato il presidente regionale Coni Elio Sannicandro - con la quale l'amministrazione comunale ha anche affidato per altri 10 anni la gestione della struttura alla FIDAL, rappresenta il nostro riconoscimento all'impegno profuso in questi anni dal Comitato Regionale Pugliese della Federazione e per il contributo a sostegno dell'azione di diffusione della pratica sportiva soprattutto tra i giovani segnalati dai servizi sociali delle circoscrizioni". Una dose rincarata dal direttore tecnico delle squadre nazionali di atletica Massimo Magnani: "I risultati fin qui raggiunti ci incoraggiano e ci spingono a sviluppare la nostra attività per diventare un punto di riferimento di eccellenza".
Un bel traguardo per la regione, che apre però un interrogativo per la città di Barletta: a quando un centro tecnico federale anche all'ombra di Eraclio? L'idea è stata accarezzata per anni ed è tornata alla ribalta nel settembre scorso in occasione del Mennea Day, quando il presidente del Senato, Pietro Grasso e il sindaco Pasquale Cascella avevano sottolineato come la realizzazione di un centro di eccellenza per l'atletica leggera nella nostra città sarebbe stata una encomiabile iniziativa sia sotto l'aspetto civile che sotto l'aspetto sociale, e avrebbe dato seguito concreto all'esempio tracciato da Pietro Mennea, con una opera capace di sfidare gli anni con la formazione delle persone oltre che con l'apposizione delle targhe. Un cavallo di battaglia, quello dell'erezione di un centro federale, spesso ricordato da uno degli storici allenatori della "Freccia del Sud", Franco Mascolo. Sulla vicenda e sullo stato delle idee abbiamo ascoltato il delegato provinciale Bat del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Isidoro Alvisi: «Innanzitutto è giusto precisare come il Bellavista sia una struttura già esistente, in cui anche il Comune di Bari si è impegnato nel rifacimento della pista- spiega Alvisi- la federazione ha istituito un centro tecnico periferico interregionale e ha trovato questa struttura utile anche come centro tecnico federale. A Barletta, noi non abbiamo una situazione del genere in quanto la pista di atletica è interna allo stadio. Come Coni abbiamo manifestato la necessità che la nostra pista sia rifatta, in particolare contemperando questa esigenza con due aspetti: uno è di carattere economico, in quanto occorre sistemare la risagomatura in virtù dei regolamenti odierni, un intervento più complesso rispetto a semplice rifacimento del manto, l'altro è strettamente legato ai tempi e in particolare alla ristrutturazione del "Puttilli". Il comune e la dirigenza di settore stanno andando avanti da questo punto di vista: con il rifacimento della pista si potrà benissimo pensare alla presenza di un impianto tecnico anche a Barletta, dove magari si possano disputare anche competizioni importanti. Noi stiamo attenti e cercheremo di essere pronti».
Tempi non brevi quindi, legati alle macchine della burocrazia e alle vele, certo oggi non spiegate, della locale economia. Intanto l'atletica barlettana va avanti nei risultati, non ultimo il titolo di campione italiano "Promesse" ottenuto nella staffetta agli Italiani Indoor da Vito Incantalupo: «Vito è ormai una realtà su scala europea-ammette Alvisi- ci attendiamo risultati ancora migliori nella sessione estiva». Di certo basta ricordarci- come aveva spiegato lo stesso Mascolo tempo addietro- che se qualcuno, a metà degli anni Sessanta, avesse detto che il record del mondo sui 200 metri dal 1979 al 1996 sarebbe appartenuto ad un barlettano, probabilmente in tanti l'avrebbero guardato come un matto. Invece ancora oggi, anno di grazia 2014, quel tempo rappresenta il record su scala continentale.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Un bel traguardo per la regione, che apre però un interrogativo per la città di Barletta: a quando un centro tecnico federale anche all'ombra di Eraclio? L'idea è stata accarezzata per anni ed è tornata alla ribalta nel settembre scorso in occasione del Mennea Day, quando il presidente del Senato, Pietro Grasso e il sindaco Pasquale Cascella avevano sottolineato come la realizzazione di un centro di eccellenza per l'atletica leggera nella nostra città sarebbe stata una encomiabile iniziativa sia sotto l'aspetto civile che sotto l'aspetto sociale, e avrebbe dato seguito concreto all'esempio tracciato da Pietro Mennea, con una opera capace di sfidare gli anni con la formazione delle persone oltre che con l'apposizione delle targhe. Un cavallo di battaglia, quello dell'erezione di un centro federale, spesso ricordato da uno degli storici allenatori della "Freccia del Sud", Franco Mascolo. Sulla vicenda e sullo stato delle idee abbiamo ascoltato il delegato provinciale Bat del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Isidoro Alvisi: «Innanzitutto è giusto precisare come il Bellavista sia una struttura già esistente, in cui anche il Comune di Bari si è impegnato nel rifacimento della pista- spiega Alvisi- la federazione ha istituito un centro tecnico periferico interregionale e ha trovato questa struttura utile anche come centro tecnico federale. A Barletta, noi non abbiamo una situazione del genere in quanto la pista di atletica è interna allo stadio. Come Coni abbiamo manifestato la necessità che la nostra pista sia rifatta, in particolare contemperando questa esigenza con due aspetti: uno è di carattere economico, in quanto occorre sistemare la risagomatura in virtù dei regolamenti odierni, un intervento più complesso rispetto a semplice rifacimento del manto, l'altro è strettamente legato ai tempi e in particolare alla ristrutturazione del "Puttilli". Il comune e la dirigenza di settore stanno andando avanti da questo punto di vista: con il rifacimento della pista si potrà benissimo pensare alla presenza di un impianto tecnico anche a Barletta, dove magari si possano disputare anche competizioni importanti. Noi stiamo attenti e cercheremo di essere pronti».
Tempi non brevi quindi, legati alle macchine della burocrazia e alle vele, certo oggi non spiegate, della locale economia. Intanto l'atletica barlettana va avanti nei risultati, non ultimo il titolo di campione italiano "Promesse" ottenuto nella staffetta agli Italiani Indoor da Vito Incantalupo: «Vito è ormai una realtà su scala europea-ammette Alvisi- ci attendiamo risultati ancora migliori nella sessione estiva». Di certo basta ricordarci- come aveva spiegato lo stesso Mascolo tempo addietro- che se qualcuno, a metà degli anni Sessanta, avesse detto che il record del mondo sui 200 metri dal 1979 al 1996 sarebbe appartenuto ad un barlettano, probabilmente in tanti l'avrebbero guardato come un matto. Invece ancora oggi, anno di grazia 2014, quel tempo rappresenta il record su scala continentale.
(Twitter: @GuerraLuca88)