Zone Franche Urbane, le attività produttive di Barletta vogliono rialzarsi
In II Commissione discusse agevolazioni e aree interessate
venerdì 14 febbraio 2014
0.10
Nel giorno del 511esimo anniversario della Disfida, la città di Barletta ha rimesso in gioco una vecchia sfida. Sul piatto la posta simboleggiata dalle Zone Franche Urbane, approdata ieri pomeriggio sul tavolo della II Commissione Consiliare, arena della discussione il secondo piano del comando della Polizia Municipale. Attività produttive del territorio chiamate al confronto, la risposta è arrivata nella notevole presenza di imprenditori locali in aula. In dirittura d'arrivo agevolazioni fino a 200mila euro per imprese esistenti di micro (meno di 10 dipendenti e fatturato inferiore ai 2 milioni) e piccola dimensione (meno di 50 dipendenti e fatturato inferiore ai 10 milioni) e esenzioni importanti sotto il profilo della contribuzione e della tassazione. Le Zone Franche pugliesi destinatarie delle agevolazioni individuate nella circolare n. 32024 del 30 settembre 2013 sono quelle dei comuni di Andria, Lecce, Taranto, Santeramo in Colle, Barletta, Molfetta, Foggia, Manfredonia, San Severo, Lucera e Manduria.
In attesa che arrivi l'ok dalla Corte dei Conti, Barletta si muove in anticipo. Lavori e discussione sono stati aperti dal sindaco Pasquale Cascella: "La nostra città deve essere artefice di una necessaria ripresa. In questi giorni stiamo discutendo in consiglio comunale con le diverse forze politiche riguardo quel che si deve e può fare per far fronte ai bisogni che i cittadini ci pongono quotidianamente. Basta guardarsi attorno per capire quel che la nostra città sta passando". Zone Franche Urbane come opportunità per le Pmi: "A Barletta tante attività- ha sottolineato Cascella- hanno chiuso o sono abbandonate, nella zona industriale c'è di tutto, c'è un'area che ha bisogno di essere rigenerata". Gli interventi deliberati dal Decreto Ministeriale del 10 aprile 2013 fanno rima con sfida: "Non dobbiamo attendere la definizione dei procedimenti amministrativi alla Regione- ha rimarcato Cascella- ci sono tanti problemi da risolvere e Barletta ha voglia di rialzarsi".
ZFU, un acronimo di tre lettere che reca potenzialmente con sè agevolazioni fiscali e di tipo contributivo, arrivate dopo una ricognizione avviata circa 10 anni fa sotto la supervisione dell'ingegner Ernesto Bernardini. "Le zone allora oggetto di degrado sociale sono variate negli anni- ha denotato il Presidente di Commissione, Pietro Sciusco- ma il provvedimento deve scontare dei passaggi di tipo amministrativo: in una recente intervista l'assessore regionale Capone aveva parlato di un bando prossimo all'indizione, bando che però ancora oggi manca". Un provvedimento quindi vicino, ma ancora inaccessibile per le aziende. Per questo è stata realizzata "una bozza per creare un osservatorio per le attività produttive- ha aggiunto il consigliere comunale Nicola Ruta- finalizzato ad avvicinare amministrazione e lavoratori. Gli imprenditori preferiscono benefici nel saldo delle imposte piuttosto che i contributi a pioggia: le Zone Franche Urbane ben rispondono a questa formula".
La parte sinistra di via Foggia, via Andria dal passaggio a livello in avanti, via Trani, via Callano, l'ex zona 167 da via Fracanzano a via delle Belle Arti: questa la geografia delle ZFU municipali, esposta dalla vice-presidente di Commissione Francesca Dascoli. Quasi 30mila gli abitanti toccati entro le aree di intervento, nei limiti di quanto la legge consente: per la Puglia lo stato italiano ha previsto esborsi pari a 66 milioni di euro, "nonostante un iniziale ripensamento- ha spiegato l'ingegnere Bernardini- prima dell'avvio del decreto. Barletta è il secondo comune per popolazione inclusa e il penultimo per indice di degrado sociale". Ogni ZFU avrà diritto ad almeno 1,5 milioni di euro, una cifra che sarà accresciuta in base poi ai parametri di ogni singola zona e potrà essere alimentata dal prossimo Piano di Azione e Coesione per il sestennio 2014-2020.
In attesa del bando, il Comune medita l'organizzazione di "seminari con i cittadini per mettere in evidenza i bandi e i piani presenti in favore degli imprenditori", come assicurato dall'assessore comunale alle Attività Produttive Antonio Divincenzo. Insomma, in un periodo dipinto dal rosso sangue che marca la parola "economia" per l'Italia e la Puglia, è in arrivo una boccata di ossigeno, a conclusione di un cammino avviato nel 2006. "La somma destinata alla ZFU di Barletta- ha assicurato Ruggiero Mennea, vice-presidente della Commissione Attività Produttive della Regione- non sarà inficiata dai tempi di domanda, quindi diventa decisiva la dotazione finanziaria". Restano nodi da risolvere: perimetrazione e distribuzione dei fondi su tutti. Ma in soldoni, perchè non siano provvedimenti tampone, "messaggi spot", come definiti dal consigliere comunale Dario Damiani ("E' importante però non perdere nessuna occasione" ha risposto punzecchiato dal collega Cosimo Cannito- "sarà difficile che il Comune trovi risorse per finanziare questi provvedimenti"), o pacchetti anti-crisi, serve maggiore coesione tra i comuni e via Capruzzi. Barletta vuole "affrancarsi" dai debiti, dai lacci dell'economia e chiama Roma, basteranno le Zone Franche Urbane?
(Twitter: @GuerraLuca88)
In attesa che arrivi l'ok dalla Corte dei Conti, Barletta si muove in anticipo. Lavori e discussione sono stati aperti dal sindaco Pasquale Cascella: "La nostra città deve essere artefice di una necessaria ripresa. In questi giorni stiamo discutendo in consiglio comunale con le diverse forze politiche riguardo quel che si deve e può fare per far fronte ai bisogni che i cittadini ci pongono quotidianamente. Basta guardarsi attorno per capire quel che la nostra città sta passando". Zone Franche Urbane come opportunità per le Pmi: "A Barletta tante attività- ha sottolineato Cascella- hanno chiuso o sono abbandonate, nella zona industriale c'è di tutto, c'è un'area che ha bisogno di essere rigenerata". Gli interventi deliberati dal Decreto Ministeriale del 10 aprile 2013 fanno rima con sfida: "Non dobbiamo attendere la definizione dei procedimenti amministrativi alla Regione- ha rimarcato Cascella- ci sono tanti problemi da risolvere e Barletta ha voglia di rialzarsi".
ZFU, un acronimo di tre lettere che reca potenzialmente con sè agevolazioni fiscali e di tipo contributivo, arrivate dopo una ricognizione avviata circa 10 anni fa sotto la supervisione dell'ingegner Ernesto Bernardini. "Le zone allora oggetto di degrado sociale sono variate negli anni- ha denotato il Presidente di Commissione, Pietro Sciusco- ma il provvedimento deve scontare dei passaggi di tipo amministrativo: in una recente intervista l'assessore regionale Capone aveva parlato di un bando prossimo all'indizione, bando che però ancora oggi manca". Un provvedimento quindi vicino, ma ancora inaccessibile per le aziende. Per questo è stata realizzata "una bozza per creare un osservatorio per le attività produttive- ha aggiunto il consigliere comunale Nicola Ruta- finalizzato ad avvicinare amministrazione e lavoratori. Gli imprenditori preferiscono benefici nel saldo delle imposte piuttosto che i contributi a pioggia: le Zone Franche Urbane ben rispondono a questa formula".
La parte sinistra di via Foggia, via Andria dal passaggio a livello in avanti, via Trani, via Callano, l'ex zona 167 da via Fracanzano a via delle Belle Arti: questa la geografia delle ZFU municipali, esposta dalla vice-presidente di Commissione Francesca Dascoli. Quasi 30mila gli abitanti toccati entro le aree di intervento, nei limiti di quanto la legge consente: per la Puglia lo stato italiano ha previsto esborsi pari a 66 milioni di euro, "nonostante un iniziale ripensamento- ha spiegato l'ingegnere Bernardini- prima dell'avvio del decreto. Barletta è il secondo comune per popolazione inclusa e il penultimo per indice di degrado sociale". Ogni ZFU avrà diritto ad almeno 1,5 milioni di euro, una cifra che sarà accresciuta in base poi ai parametri di ogni singola zona e potrà essere alimentata dal prossimo Piano di Azione e Coesione per il sestennio 2014-2020.
In attesa del bando, il Comune medita l'organizzazione di "seminari con i cittadini per mettere in evidenza i bandi e i piani presenti in favore degli imprenditori", come assicurato dall'assessore comunale alle Attività Produttive Antonio Divincenzo. Insomma, in un periodo dipinto dal rosso sangue che marca la parola "economia" per l'Italia e la Puglia, è in arrivo una boccata di ossigeno, a conclusione di un cammino avviato nel 2006. "La somma destinata alla ZFU di Barletta- ha assicurato Ruggiero Mennea, vice-presidente della Commissione Attività Produttive della Regione- non sarà inficiata dai tempi di domanda, quindi diventa decisiva la dotazione finanziaria". Restano nodi da risolvere: perimetrazione e distribuzione dei fondi su tutti. Ma in soldoni, perchè non siano provvedimenti tampone, "messaggi spot", come definiti dal consigliere comunale Dario Damiani ("E' importante però non perdere nessuna occasione" ha risposto punzecchiato dal collega Cosimo Cannito- "sarà difficile che il Comune trovi risorse per finanziare questi provvedimenti"), o pacchetti anti-crisi, serve maggiore coesione tra i comuni e via Capruzzi. Barletta vuole "affrancarsi" dai debiti, dai lacci dell'economia e chiama Roma, basteranno le Zone Franche Urbane?
(Twitter: @GuerraLuca88)
COMPOSIZIONE II COMMISSIONE CONSILIARE:
Presidente: Pietro Sciusco
Vice-presidente: Francesca Dascoli
Componenti: Nicola Ruta, Cosimo Cannito (in sostituzione con delega di Andrea Salvemini), Michele Maffione
Presidente: Pietro Sciusco
Vice-presidente: Francesca Dascoli
Componenti: Nicola Ruta, Cosimo Cannito (in sostituzione con delega di Andrea Salvemini), Michele Maffione