"Votare secondo coscienza" meglio che votare seguendo ordini di scuderia
L'amara analisi del "Mosaico dei giorni". «Rinnovamento della politica attraverso la coerenza delle scelte»
mercoledì 20 marzo 2013
«Mi ha sempre fatto sorridere amaramente la formula utilizzata dai partiti tradizionali in alcune circostanze della vita parlamentare quando il capogruppo o il segretario dichiaravano: "Abbiamo lasciato i nostri parlamentari liberi di votare secondo coscienza"». Così interviene Tonio dell'Olio nell'ambito di "Mosaico dei giorni" in una situazione politica confusa sia a livello locale che nazionale. «Puntualmente mi chiedevo piuttosto come votavano solitamente. Ritengo che gli elettori scelgano i propri rappresentanti proprio perché votino secondo coscienza. Potrà piacerci o no ma "votare secondo coscienza" è sicuramente meglio ed eticamente più coerente che votare secondo ordini di scuderia, sulla base di strategie di partito, secondo le logiche della contabilità tattica o dell'opportunità del momento. Quella della coscienza per i credenti è la voce di Dio in ciascuna persona, per chi dice di non credere è adesione profonda alle proprie convinzioni personali, etiche, ideali».
«Il dibattito che si è sviluppato in questi giorni attorno all'elezione dei presidenti di Camera e Senato è francamente ancora più fuori luogo perché si trattava di scegliere non un orientamento o una legge, quanto una persona che meglio potesse garantire i valori e il funzionamento dei luoghi più alti della nostra democrazia. Non votare secondo coscienza in passato è servito a garantire interessi e privilegi personali o di categoria, di gruppi di potere e di cittadini più uguali degli altri, a varare leggi e strumenti che destinavano risorse a scatole vuote e le sottraevano a servizi utili (quando non indispensabili) per i cittadini, a promuovere politiche economiche infami e a consacrare come vero ciò che era palesemente falso. Cari deputati e senatori, per favore, per Costituzione, per amore del Paese, votate sempre secondo coscienza! Forse non riuscirete sempre a salvaguardare la vita di una maggioranza instabile o di una coalizione, ma almeno avrete rianimato un pezzo di verità. Forse il rinnovamento della politica passa anche attraverso la coerenza delle scelte della coscienza e non delle segreterie».
«Il dibattito che si è sviluppato in questi giorni attorno all'elezione dei presidenti di Camera e Senato è francamente ancora più fuori luogo perché si trattava di scegliere non un orientamento o una legge, quanto una persona che meglio potesse garantire i valori e il funzionamento dei luoghi più alti della nostra democrazia. Non votare secondo coscienza in passato è servito a garantire interessi e privilegi personali o di categoria, di gruppi di potere e di cittadini più uguali degli altri, a varare leggi e strumenti che destinavano risorse a scatole vuote e le sottraevano a servizi utili (quando non indispensabili) per i cittadini, a promuovere politiche economiche infami e a consacrare come vero ciò che era palesemente falso. Cari deputati e senatori, per favore, per Costituzione, per amore del Paese, votate sempre secondo coscienza! Forse non riuscirete sempre a salvaguardare la vita di una maggioranza instabile o di una coalizione, ma almeno avrete rianimato un pezzo di verità. Forse il rinnovamento della politica passa anche attraverso la coerenza delle scelte della coscienza e non delle segreterie».