Via dei Muratori, esempio di assenza di trasparenza al Comune
Gli opposti candidati rispondono all'appello degli operatori con lo stesso tono. «Legalità, trasparenza e piano regolatore generale»
giovedì 16 maggio 2013
16.45
I candidati sindaco Cosimo Cannito, Pasquale Cascella, Giovanni Alfarano, raccolgono l'appello degli operatori di via dei Muratori dopo tante denunce a mezzo stampa da parte di questi, che si ritrovano da anni a lavorare in difficili condizioni a causa di una paradossale "perdita" di tavole cartografiche della zona, motivo per cui la strada non viene completata. Gli imprenditori hanno chiesto ai candidati di prendere un impegno da portare a termine nei primi cento giorni, qualora fossero eletti.
«La legalità e la trasparenza non sono di casa al Comune di Barletta, è evidente che sia così - così Cannito - Lo affermo con cognizione di causa dopo aver parlato con gli operatori produttivi di via dei Muratori. La storia è lunga e intricata, ma quelle persone chiedono (se fossi in loro pretenderei, perché si tratta di diritti per il bene comune) di conoscere la verità, di capire perché una strada che, in parte, esiste nella realtà, esiste in una delibera di consiglio comunale, non esiste sulle tavole grafiche, sulla cartografia di quella zona, perché il comune e l'ufficio preposto, non possiede le tavole originali ma solo una "copia conforme ad altra copia". Perché un cittadino, che opera e lavora in quella zona da dieci, venti, trent'anni, con tutte le difficoltà del momento e per il quale il completamento di quella via sarebbe indispensabile e una gran cosa, non deve poter approfondire quale sia l'impedimento accedendo, come previsto dalla legge, agli atti? Per tutti questi motivi, il Tar Puglia ha condannato per ben tre volte consecutive il comune di Barletta, ma invano, visto che quelle tavole non ci sono e la strada resta incompleta. Quegli operatori commerciali, che ogni giorno per continuare a lavorare devono affrontare tante difficoltà nelle peggiori condizioni possibili, perché il comune così li ha lasciati, chiedono ai candidati a sindaco di prendere un impegno per la risoluzione di tale vicenda nei primi 100 giorni di governo cittadino - ha aggiunto Cannito - Il mio è quello di ripristinare, in questa città, la trasparenza amministrativa e, di conseguenza, la legalità. Perché chi non ha nulla da nascondere vuol dire che opera per il bene comune e ha tutto l'interesse a mostrarlo. Chi invece sa che non sta lavorando in quella direzione non opera alla luce del sole. E' inconcepibile che un cittadino debba trovare ostacoli al suo legittimo diritto di conoscere quello che si decide a Palazzo. Per questo esiste la vicenda di via dei Muratori – conclude duramente il candidato - per questo l'ex Angioletto di via Barberini, inaugurato tre anni fa, resta chiuso e sta invecchiando senza essere stato aperto un giorno ai tanti cittadini, con gravi disabilità, che lì dentro sarebbero seguiti e impegnati in tante attività di laboratorio e ludiche. Chi governa deve capire che il suo primo dovere è quello di dare conto dell'azione politico-amministrativa ai cittadini, perché li rappresenta e sta lì per il loro interesse, non per il proprio. Questo è il mio impegno, per gli operatori di via dei Muratori e per tutti i barlettani».
Cascella interviene severamente sul tema, ricordando la necessità di rinnovare il piano regolatore: «La strada che non c'è non può diventare l'isola che non c'è. Al di là della battuta, la vicenda di Via dei Muratori costituisce una vera e propria metafora di tutto quello che a Barletta non ha funzionato e non deve più accadere: varianti a go go, opere realizzate e disconosciute, silenzio assenso, dinieghi taciti, documenti che si perdono e altri che non si riconoscono, rimpalli di responsabilità da ogni parte e per ogni dove. E' giusto, allora, raccogliere l'appello a utilizzare i primi cento giorni di governo locale per fare finalmente chiarezza su Via dei Muratori, ma è ancor più giusto partire da questa vicenda particolare per affermare l'esigenza inderogabile che la città si doti finalmente di un vero piano regolatore generale, senza più "varianti", che sia strettamente legato a un piano strategico di sviluppo, magari facendo in modo che gli originali di questi documenti siano ben conservati, come si deve in una città che ritrova la normalità amministrativa, l'efficienza dei suoi servizi e la partecipazione democratica».
«Agli imprenditori rispondo molto chiaramente - così Alfarano - così come sto facendo in questi giorni con tutti i cittadini, che la situazione di disagio a cui sono sottoposti è inaccettabile. Non lo dico strumentalmente oggi perché siamo in campagna elettorale, ma lo affermo con convinzione già da tempo, essendomi già battuto da consigliere comunale d'opposizione per la risoluzione della vicenda. Gli amici imprenditori ci chiedono di impegnarci a risolvere il problema nei primi 100 giorni, io sono una persona seria e voglio essere chiaro: il giorno dopo del mio insediamento chiamerò gli imprenditori interessati dal problema e li metterò attorno ad un tavolo ed insieme a loro verificheremo la situazione legata al contenzioso in atto che ha causato il blocco dei lavori. Tutto ciò che è di competenza del Comune di Barletta sarà fatto senza aspettare i 100 giorni, ma subito. Mentre sul contenzioso non voglio fare promesse su competenze che non sono del comune. Una cosa è certa, se ci sediamo tutti insieme, Comune ed imprenditori la soluzione la troviamo immediatamente, perché se c'è la voglia di risolvere i problemi i problemi si risolvono. Sulla mia voglia e determinazione a risolvere il problema posso dare la mia parola d'onore».
«La legalità e la trasparenza non sono di casa al Comune di Barletta, è evidente che sia così - così Cannito - Lo affermo con cognizione di causa dopo aver parlato con gli operatori produttivi di via dei Muratori. La storia è lunga e intricata, ma quelle persone chiedono (se fossi in loro pretenderei, perché si tratta di diritti per il bene comune) di conoscere la verità, di capire perché una strada che, in parte, esiste nella realtà, esiste in una delibera di consiglio comunale, non esiste sulle tavole grafiche, sulla cartografia di quella zona, perché il comune e l'ufficio preposto, non possiede le tavole originali ma solo una "copia conforme ad altra copia". Perché un cittadino, che opera e lavora in quella zona da dieci, venti, trent'anni, con tutte le difficoltà del momento e per il quale il completamento di quella via sarebbe indispensabile e una gran cosa, non deve poter approfondire quale sia l'impedimento accedendo, come previsto dalla legge, agli atti? Per tutti questi motivi, il Tar Puglia ha condannato per ben tre volte consecutive il comune di Barletta, ma invano, visto che quelle tavole non ci sono e la strada resta incompleta. Quegli operatori commerciali, che ogni giorno per continuare a lavorare devono affrontare tante difficoltà nelle peggiori condizioni possibili, perché il comune così li ha lasciati, chiedono ai candidati a sindaco di prendere un impegno per la risoluzione di tale vicenda nei primi 100 giorni di governo cittadino - ha aggiunto Cannito - Il mio è quello di ripristinare, in questa città, la trasparenza amministrativa e, di conseguenza, la legalità. Perché chi non ha nulla da nascondere vuol dire che opera per il bene comune e ha tutto l'interesse a mostrarlo. Chi invece sa che non sta lavorando in quella direzione non opera alla luce del sole. E' inconcepibile che un cittadino debba trovare ostacoli al suo legittimo diritto di conoscere quello che si decide a Palazzo. Per questo esiste la vicenda di via dei Muratori – conclude duramente il candidato - per questo l'ex Angioletto di via Barberini, inaugurato tre anni fa, resta chiuso e sta invecchiando senza essere stato aperto un giorno ai tanti cittadini, con gravi disabilità, che lì dentro sarebbero seguiti e impegnati in tante attività di laboratorio e ludiche. Chi governa deve capire che il suo primo dovere è quello di dare conto dell'azione politico-amministrativa ai cittadini, perché li rappresenta e sta lì per il loro interesse, non per il proprio. Questo è il mio impegno, per gli operatori di via dei Muratori e per tutti i barlettani».
Cascella interviene severamente sul tema, ricordando la necessità di rinnovare il piano regolatore: «La strada che non c'è non può diventare l'isola che non c'è. Al di là della battuta, la vicenda di Via dei Muratori costituisce una vera e propria metafora di tutto quello che a Barletta non ha funzionato e non deve più accadere: varianti a go go, opere realizzate e disconosciute, silenzio assenso, dinieghi taciti, documenti che si perdono e altri che non si riconoscono, rimpalli di responsabilità da ogni parte e per ogni dove. E' giusto, allora, raccogliere l'appello a utilizzare i primi cento giorni di governo locale per fare finalmente chiarezza su Via dei Muratori, ma è ancor più giusto partire da questa vicenda particolare per affermare l'esigenza inderogabile che la città si doti finalmente di un vero piano regolatore generale, senza più "varianti", che sia strettamente legato a un piano strategico di sviluppo, magari facendo in modo che gli originali di questi documenti siano ben conservati, come si deve in una città che ritrova la normalità amministrativa, l'efficienza dei suoi servizi e la partecipazione democratica».
«Agli imprenditori rispondo molto chiaramente - così Alfarano - così come sto facendo in questi giorni con tutti i cittadini, che la situazione di disagio a cui sono sottoposti è inaccettabile. Non lo dico strumentalmente oggi perché siamo in campagna elettorale, ma lo affermo con convinzione già da tempo, essendomi già battuto da consigliere comunale d'opposizione per la risoluzione della vicenda. Gli amici imprenditori ci chiedono di impegnarci a risolvere il problema nei primi 100 giorni, io sono una persona seria e voglio essere chiaro: il giorno dopo del mio insediamento chiamerò gli imprenditori interessati dal problema e li metterò attorno ad un tavolo ed insieme a loro verificheremo la situazione legata al contenzioso in atto che ha causato il blocco dei lavori. Tutto ciò che è di competenza del Comune di Barletta sarà fatto senza aspettare i 100 giorni, ma subito. Mentre sul contenzioso non voglio fare promesse su competenze che non sono del comune. Una cosa è certa, se ci sediamo tutti insieme, Comune ed imprenditori la soluzione la troviamo immediatamente, perché se c'è la voglia di risolvere i problemi i problemi si risolvono. Sulla mia voglia e determinazione a risolvere il problema posso dare la mia parola d'onore».