In via degli Ulivi la giostrine sono rotte: «I bambini giocano tra pietre e vetro»
Il parco giochi è in stato di degrado
venerdì 6 maggio 2016
Siamo in via degli ulivi in un parco giochi inaugurato non troppo tempo fa. Giostrine rotte, altalene inesistenti, grosse pietre sparse qua e là tra bottiglie di vetro, plastica e buste delle patatine: ecco come si presenta un luogo concepito per essere a misura di bambino, luogo di svago e spensieratezza. Con dispiacere ecco quanto segnalatoci da alcuni genitori che portano i propri figli in quella che rischia di essere non solo una situazione degradata ma anche un'occasione sprecata.
Il parco giochi è completamente lasciato all'incuria: «Non è sufficiente costruirlo -ci dicono alcuni genitori - occorre anche un'azione di sorveglianza, che monitori la situazione al fine di evitare spiacevoli inconvenienti». Molti lamentano la pericolosità per i più piccoli: «le pietre sono spesso lanciate per gioco alle automobili di passaggio e alle persone stesse. Un'automobile è già stata colpita e danneggiata. Andrebbero rimosse insieme alle bottiglie di birra che alle volte si ritrovano tra gli alberelli che definivano il perimetro del parco - molti dei quali già sradicati - non di certo dai bambini piccoli».
Un parco giochi che poteva rappresentare una possibilità di svago all'aperto, in una città che non gode di molti spazi verdi. Un ambiente ricreativo per i bambini del quartiere e non solo, come tutte le cose della nostra città, va detto, ha avuto durata esigua. Sembra che a Barletta manchi quel senso di civiltà, di appartenenza, di responsabilità. Qualcosa che è sul suolo pubblico è anche nostro e ne siamo i responsabili e i custodi e qui non si tratta di retoriche frasi fatte ma se solo ognuno le facesse proprie probabilmente si compirebbe un progresso nel complesso percorso di civiltà non ancora avvenuto.
Questa volta le ripercussioni delle cattive abitudini degli adulti si riverberano sui piccoli, che di certo imparano - dai grandi - che è normale una busta di patatine o una bottiglia di una bibita lasciata a terra, dopo averne consumato il contenuto. Ma normale non lo è affatto, come non lo è nemmeno che i ragazzi più grandi la sera popolino il parco (e stranamente molte giostrine destinate ai bambini ne risultano distrutte, speriamo non per puro divertimento). «Una più vigile sorveglianza, intanto che si desti quel senso di civiltà e appartenenza ai nostri spazi - quegli spazi che sono frutto dei contributi versati da noi cittadini e dunque denaro pubblico - potrebbe rappresentare una soluzione ? È possibile trovare un rimedio?». Così si interrogano i genitori appellandosi a chi di competenza.
Il parco giochi è completamente lasciato all'incuria: «Non è sufficiente costruirlo -ci dicono alcuni genitori - occorre anche un'azione di sorveglianza, che monitori la situazione al fine di evitare spiacevoli inconvenienti». Molti lamentano la pericolosità per i più piccoli: «le pietre sono spesso lanciate per gioco alle automobili di passaggio e alle persone stesse. Un'automobile è già stata colpita e danneggiata. Andrebbero rimosse insieme alle bottiglie di birra che alle volte si ritrovano tra gli alberelli che definivano il perimetro del parco - molti dei quali già sradicati - non di certo dai bambini piccoli».
Un parco giochi che poteva rappresentare una possibilità di svago all'aperto, in una città che non gode di molti spazi verdi. Un ambiente ricreativo per i bambini del quartiere e non solo, come tutte le cose della nostra città, va detto, ha avuto durata esigua. Sembra che a Barletta manchi quel senso di civiltà, di appartenenza, di responsabilità. Qualcosa che è sul suolo pubblico è anche nostro e ne siamo i responsabili e i custodi e qui non si tratta di retoriche frasi fatte ma se solo ognuno le facesse proprie probabilmente si compirebbe un progresso nel complesso percorso di civiltà non ancora avvenuto.
Questa volta le ripercussioni delle cattive abitudini degli adulti si riverberano sui piccoli, che di certo imparano - dai grandi - che è normale una busta di patatine o una bottiglia di una bibita lasciata a terra, dopo averne consumato il contenuto. Ma normale non lo è affatto, come non lo è nemmeno che i ragazzi più grandi la sera popolino il parco (e stranamente molte giostrine destinate ai bambini ne risultano distrutte, speriamo non per puro divertimento). «Una più vigile sorveglianza, intanto che si desti quel senso di civiltà e appartenenza ai nostri spazi - quegli spazi che sono frutto dei contributi versati da noi cittadini e dunque denaro pubblico - potrebbe rappresentare una soluzione ? È possibile trovare un rimedio?». Così si interrogano i genitori appellandosi a chi di competenza.