Uova rumene spacciate per romane: due denunciati e 1500 euro di multa
Coinvolta un’azienda avicola della Bat, in concorso con una di Roma
sabato 15 marzo 2014
Le vocali fanno la differenza e, nella fattispecie, anche la qualità. 20mila uova provenienti dalla Romania, senza indicazione della data di produzione e con una data di scadenza superiore a quella che risultava dalla documentazione di acquisto in Romania. Questo è quanto scoperto dagli agenti del Corpo Forestale di Bari e dal Comando Provinciale di Roma, durante una serie di controlli su prodotti agroalimentari. Nel corso delle indagini, sono state rilevate numerose aziende avicole nel territorio della regione Puglia ed è stato messo in evidenza il commercio in Italia di uova di provenienza polacca, spagnola e rumena.
La condotta fraudolenta è stata rintracciata in un'azienda agricola di Roma, che commercializzava con una della provincia Bat; due le persone denunciate, 1500 euro di sanzioni amministrative e 20mila le uova poste a sequestro per la totale assenza di un sistema di tracciabilità per una parte di esse. Le uova commercializzate nel Lazio riportavano un falsamente autoctono packaging, improntato sulle bellezze della città eterna.
La condotta fraudolenta è stata rintracciata in un'azienda agricola di Roma, che commercializzava con una della provincia Bat; due le persone denunciate, 1500 euro di sanzioni amministrative e 20mila le uova poste a sequestro per la totale assenza di un sistema di tracciabilità per una parte di esse. Le uova commercializzate nel Lazio riportavano un falsamente autoctono packaging, improntato sulle bellezze della città eterna.