«Una guerra per il potere tra le bande d'affari del centrosinistra barlettano»

Intervento del coordinato cittadino di Alternativa Comunista. Ancora lotte per la spartizione delle poltrone

lunedì 18 luglio 2011
Pasquale Gorgoglione, coordinatore cittadino di Alternativa Comunista, si esprime in merito alla crisi del comune di Barletta: «Alternativa Comunista ritiene che il triste spettacolo offerto dal centrosinistra barlettano sia frutto di una guerra per il potere tra le diverse bande d'affari che compongono la maggioranza.

In questa fase appare evidente che i partiti borghesi al potere non possono rappresentare in alcun modo le istanze provenienti dai soggetti più esposti alla pesante crisi economica in atto anche nella nostra città e anzi, come pervasi da un incomprensibile cinismo, ignorano puntualmente le pesanti difficoltà dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, dei giovani e delle fasce più deboli della nostra società alle prese con licenziamenti, pignoramenti, tagli alla spesa alimentare.
D'altronde non c'è da stupirsi: si tratta dello stesso centrosinistra che alla regione illude e colpisce i lavoratori, ad esempio con i tagli alla sanità, e che a livello nazionale, proprio in questi giorni, getta la maschera e permette l'approvazione in tempi record di una delle più pesanti manovre lacrime e sangue della storia della Repubblica, una vera macelleria sociale contro il proletariato per salvare i profitti di banchieri e industriali.

Ad oggi non sappiamo come i partiti di maggioranza completeranno la spartizione delle poltrone al Comune. Ma non sarà questo o quel presidente del consiglio comunale a cambiare la natura banditesca e il contenuto di classe di questo centrosinistra. Sia chiaro anche ai partiti "di sinistra" della coalizione, Sel e Fds, che continuano ad illudere la gente sulla possibilità di cambiare dall'interno questo sistema marcio.

Alternativa Comunista non alimenta illusioni. Stiamo costruendo fin da subito l'opposizione politica e sociale a Maffei e a i suoi compagni di merende, partendo come sempre dai bisogni dei più deboli, di chi sta perdendo la casa e il lavoro, dei giovani che si vedono negato un futuro, e avendo fiducia solo nella lotta».