Una fiaccolata per ricordare Maria Diviccaro e Maria Strafile
I parenti non dimenticano le due vittime dell’omicidio di via Brescia. Due palloncini bianchi e una richiesta: “Vogliamo giustizia”
mercoledì 25 aprile 2012
Barletta aveva una ferita. Era il grosso buco nero aperto nel cuore della città, in cui sprofondarono le cinque giovani donne di via Roma. Nell'arco di poco tempo, altre ferite si sono susseguite: altre morti, altri atti di terrore. La seconda ferita è stata inflitta lo scorso 16 marzo, quando due donne furono ritrovate prive di vita in un appartamento di via Brescia. I loro nomi erano Maria Diviccaro, di 62 anni, e Maria Strafile, di 65 anni. Quei nomi oggi non vogliono essere dimenticati dalle famiglie, che nella serata di ieri hanno organizzato una fiaccolata in commemorazione delle due donne, con un momento di preghiera proprio lì, ai piedi dell'archetto di via Brescia, fra le lacrime dei familiari e la luce fioca di tante candele colorate.
E quei nomi erano impressi anche su due palloncini bianchi. Il bianco forse come richiamo all'assenza di qualsiasi altra cosa, o forse per contrapporsi col suo candore alla cronaca più nera fra le ultime che ricordiamo a Barletta. E' strano vedere quella fiaccolata lì, a piazza Roma, proprio a pochi passi dalle macerie del crollo di via Roma, senza che questo evento avesse qualcosa a che fare con quella tragedia. Come se quei drammi fossero vicini, ma forse è soltanto perché quel crollo è troppo vicino al centro, al cuore vivo di Barletta, da non poter evitare di associare tutto quello che accade a quel palazzo che non c'è più.
La richiesta dolente delle famiglie e di coloro che avevano conosciuto Maria Diviccaro e Maria Strafile non è diversa da quella chiesta dai barlettani all'indomani del crollo: «Vogliamo giustizia». Giustizia per un omicidio che, a un mese dalla sue esecuzione, rimane ancora senza un colpevole.
E quei nomi erano impressi anche su due palloncini bianchi. Il bianco forse come richiamo all'assenza di qualsiasi altra cosa, o forse per contrapporsi col suo candore alla cronaca più nera fra le ultime che ricordiamo a Barletta. E' strano vedere quella fiaccolata lì, a piazza Roma, proprio a pochi passi dalle macerie del crollo di via Roma, senza che questo evento avesse qualcosa a che fare con quella tragedia. Come se quei drammi fossero vicini, ma forse è soltanto perché quel crollo è troppo vicino al centro, al cuore vivo di Barletta, da non poter evitare di associare tutto quello che accade a quel palazzo che non c'è più.
La richiesta dolente delle famiglie e di coloro che avevano conosciuto Maria Diviccaro e Maria Strafile non è diversa da quella chiesta dai barlettani all'indomani del crollo: «Vogliamo giustizia». Giustizia per un omicidio che, a un mese dalla sue esecuzione, rimane ancora senza un colpevole.