Un'adozione a Natale, intervista a Cristina Porcelluzzi del rifugio di Barletta
«Quando comunichiamo al richiedente che il cane ha quattro anni rinunciano perché troppo vecchio»
lunedì 23 dicembre 2019
10.04
I regali sono sotto l'albero. Mancano solo due giorni al Natale. Quest'anno molte famiglie hanno deciso di regalare ai propri bambini un cucciolo; hanno deciso di prendersi cura consapevolmente di un'altra vita. I fidanzatini dovranno fare i conti con le vacanze su misura del terzo componente, perché adesso la famiglia si è allargata. Ogni giorno, il figlio più grande dovrà accompagnare il cane all'area verde più vicina, per la passeggiata e i bisogni. Il padre dovrà provvedere ai controlli dal veterinario. Adesso la famiglia ha un nuovo membro in casa: un vulcano capace di strappare quel sorriso che per tutta la giornata era rimasto ingabbiato. Un cucciolo sotto l'albero è una festa, ma quanti vengono poi abbandonati? La redazione ha incontrato Cristina Porcelluzzi, referente del Rifugio comunale per cani di Barletta, al fine di ottenere un bilancio sulle adozioni e lanciare un messaggio importante: prendersi cura di un cane è una responsabilità.
Quante adozioni sono state effettuate quest'anno?
«Il rifugio contiene all'incirca 300 animali, una soglia che non può essere superata. In linea di massima il rapporto sulle adozioni del nostro rifugio è di uno a quindici. Dunque un cane esce e quindici ne entrano».
L'adozione di un cane quali passaggi richiede?
«Per le adozioni, il rifugio comunale di Barletta è aperto due pomeriggi alla settimana, durante i quali la gente può visitare il centro. L'adottante è accompagnato lungo tutto l'iter dell'adozione. Il primo step è la compilazione di un questionario visionato poi dal veterinario Asl. A seguire, le volontarie visitano quella che dovrebbe essere la nuova casa del cane. Si tratta di un momento importante, in quanto abbiamo modo di stabilire l'idoneità dei richiedenti, conoscere le abitudini di tutti i componenti della famiglia e valutare lo spazio in cui vivrà il cane. Si firma un modulo di preaffido per verificare se da entrambe le parti ci siano i presupposti, se anche questo passaggio va a buon fine si passa al modulo di adozione con l'intestazione del microcip».
Sono in molti coloro che decidono di regalare un cucciolo a Natale, anche a Barletta le adozioni sono aumentate?
«Sotto le feste natalizie sono aumentate le visite e le richieste, ma effettivamente le adozioni a buon fine sono troppo poche. Tanta gente mi chiama, ma davanti al primo problema rinuncia. Scelgono un cucciolo, pensando di prendere un cane di piccola taglia, ma è difficile stabilire con precisione la taglia futura del cane quando le cucciolate arrivano dall'esterno del nostro rifugio. Così presto ci comunicano di aver cambiato idea. C'è chi sceglie un bel cagnolino, poi quando diciamo loro che ha quattro anni rinuncia, perché considerato troppo vecchio».
La squadra dei Rifugi comunali è composta soprattutto da volontari. È possibile intraprendere questo percorso anche a Barletta?
«Certo. Abbiamo bisogno di volontari per lo sgambamento dei cani, sarebbe bello avere dei gruppi di volontari che a rotazione portassero fuori giornalmente i cani. È molto importante che i cani abbiano contatti costanti con l'uomo, in maniera tale da essere socializzati e poter rendere più semplice l'adozione degli stessi. Ma purtroppo è una passione che richiede tempo e dedizione, e non è fatto facile trovare gente che possa farlo con costanza».
È stata pubblicata la bozza del "Regolamento per la tutela del benessere degli animali e la loro convivenza con i cittadini". È d'accordo con i punti elencati all'interno del documento?
«Condivido tutto ciò che c'è all'interno, pienamente. Da animalista quale sono, aggiungerei il divieto di ospitare il circo con animali nella nostra città. Spero che prima o poi saremo in grado di raggiungere tale obiettivo».
Vorrebbe lanciare un messaggio ai nostri lettori?
«Finché non avrete amato un animale, parte della vostra anima rimane addormentata. Attraverso il mio operato, cerco di sensibilizzare le persone, ma il resto lo fanno gli animali stessi. Sono contraria all'acquisto degli animali, ne abbiamo tantissimi bisognosi di amore e di una famiglia. Adottate ma consapevolmente! Non riesco proprio a capire come si possa abbandonare un essere vivente così fedele e indifeso. Per questo crimine aumenterei le pene. Il mondo è pieno di tanta gente cattiva, ma per fortuna c'è anche tanta gente di cuore».
Quante adozioni sono state effettuate quest'anno?
«Il rifugio contiene all'incirca 300 animali, una soglia che non può essere superata. In linea di massima il rapporto sulle adozioni del nostro rifugio è di uno a quindici. Dunque un cane esce e quindici ne entrano».
L'adozione di un cane quali passaggi richiede?
«Per le adozioni, il rifugio comunale di Barletta è aperto due pomeriggi alla settimana, durante i quali la gente può visitare il centro. L'adottante è accompagnato lungo tutto l'iter dell'adozione. Il primo step è la compilazione di un questionario visionato poi dal veterinario Asl. A seguire, le volontarie visitano quella che dovrebbe essere la nuova casa del cane. Si tratta di un momento importante, in quanto abbiamo modo di stabilire l'idoneità dei richiedenti, conoscere le abitudini di tutti i componenti della famiglia e valutare lo spazio in cui vivrà il cane. Si firma un modulo di preaffido per verificare se da entrambe le parti ci siano i presupposti, se anche questo passaggio va a buon fine si passa al modulo di adozione con l'intestazione del microcip».
Sono in molti coloro che decidono di regalare un cucciolo a Natale, anche a Barletta le adozioni sono aumentate?
«Sotto le feste natalizie sono aumentate le visite e le richieste, ma effettivamente le adozioni a buon fine sono troppo poche. Tanta gente mi chiama, ma davanti al primo problema rinuncia. Scelgono un cucciolo, pensando di prendere un cane di piccola taglia, ma è difficile stabilire con precisione la taglia futura del cane quando le cucciolate arrivano dall'esterno del nostro rifugio. Così presto ci comunicano di aver cambiato idea. C'è chi sceglie un bel cagnolino, poi quando diciamo loro che ha quattro anni rinuncia, perché considerato troppo vecchio».
La squadra dei Rifugi comunali è composta soprattutto da volontari. È possibile intraprendere questo percorso anche a Barletta?
«Certo. Abbiamo bisogno di volontari per lo sgambamento dei cani, sarebbe bello avere dei gruppi di volontari che a rotazione portassero fuori giornalmente i cani. È molto importante che i cani abbiano contatti costanti con l'uomo, in maniera tale da essere socializzati e poter rendere più semplice l'adozione degli stessi. Ma purtroppo è una passione che richiede tempo e dedizione, e non è fatto facile trovare gente che possa farlo con costanza».
È stata pubblicata la bozza del "Regolamento per la tutela del benessere degli animali e la loro convivenza con i cittadini". È d'accordo con i punti elencati all'interno del documento?
«Condivido tutto ciò che c'è all'interno, pienamente. Da animalista quale sono, aggiungerei il divieto di ospitare il circo con animali nella nostra città. Spero che prima o poi saremo in grado di raggiungere tale obiettivo».
Vorrebbe lanciare un messaggio ai nostri lettori?
«Finché non avrete amato un animale, parte della vostra anima rimane addormentata. Attraverso il mio operato, cerco di sensibilizzare le persone, ma il resto lo fanno gli animali stessi. Sono contraria all'acquisto degli animali, ne abbiamo tantissimi bisognosi di amore e di una famiglia. Adottate ma consapevolmente! Non riesco proprio a capire come si possa abbandonare un essere vivente così fedele e indifeso. Per questo crimine aumenterei le pene. Il mondo è pieno di tanta gente cattiva, ma per fortuna c'è anche tanta gente di cuore».