Tutela del patrimonio culturale, fra le attività dei Carabinieri anche il recupero di manoscritti legati alla storia di Barletta
I documenti provenivano dall'Archivio Diocesano di Trani
venerdì 15 luglio 2022
10.29
Il Nucleo Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Bari, nell'ambito delle numerosissime attività investigative avviate in Puglia, Basilicata e all'estero nell'anno 2021, ha restituito al patrimonio culturale nazionale beni archeologici, antiquariali e di arte contemporanea che altrimenti sarebbero stati definitivamente dispersi. Il traffico illecito di beni culturali, pur risentendo ancora della crisi pandemica, non ha mai smesso di proliferare, soprattutto sui canali dell'e-commerce.
Nell'ambito repressivo, sono 139 persone le persone deferite all'Autorità giudiziaria per i reati di ricettazione, violazioni in materia di ricerche archeologiche, detenzione di materiale archeologico, contraffazione di opere d'arte, violazioni in danno del paesaggio ed altre violazioni previste dal Codice dei beni Culturali e del paesaggio oltre che dal Codice Penale.
47 sono state le perquisizioni domiciliari e locali eseguite a supporto delle attività investigative condotte che hanno consentito il sequestro di 2009 beni culturali (erano 1329 nel 2020), di cui 255 di tipo antiquariale, archivistico e librario, 5 reperti paleontologici, 1749 reperti archeologici e 107 opere d'arte contraffatte, per un valore economico stimato in oltre14.9 miloni di euro per i beni autentici e di circa 1.9 milioni per quelli contraffatti, qualora immessi sul mercato come originali.
Particolare impulso è stato dato alla tutela e alla salvaguardia delle aree archeologiche. Lo scavo clandestino, infatti, ancora oggi rappresenta una delle più grandi piaghe del patrimonio culturale ed alimenta un traffico di livello internazionale intorno al quale ruotano enormi interessi economici e commerciali.
Altra importante attività investigativa (a lungo termine poiché iniziata nel 2019) conclusa nel 2021 è quella che consentiva l'individuazione di un gruppo criminale, composto da mercanti d'arte, collezionisti e speculatori occasionali, con ramificazioni in tutta Italia, che aveva creato una pervasiva rete di ricettazione e commercializzazione di opere d'arte false e/o contraffatte.
Nell'ambito del settore antiquariale ed in particolare di quello archivistico e librario, sono stati rinvenuti e sequestrati 17 documenti archivistici di inestimabile valore culturale, in vendita online per poche centinaia di euro. I manoscritti, legati alla storia della città di Barletta e provenienti dall'Archivio Diocesano di Trani erano stati oggetto di vari trafugamenti consumati negli anni ad opera di ignoti in danno del patrimonio delle Chiese di Santa Maria Maggiore e San Giacomo. L'esame tecnico, curato dai funzionari della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia, ne ha attestato l'autenticità e la datazione al periodo compreso fra il 1562 e il 1830. Le indagini hanno consentito di deferire all'autorità giudiziaria il responsabile per ricettazione.
In materia di tutela del paesaggio sono state incrementate le attività finalizzate a perseguire la realizzazione di opere edilizie abusive o realizzate in difformità rispetto ai progetti approvati in centri storici o comunque in aree sottoposte a vincolo. In tale contesto sono state denunciate 18 persone.
Il costante impegno profuso dai militari del Nucleo Tpc di Bari ha permesso, altresì, di esprimere un'efficace e coordinata azione preventiva e di controllo in Puglia e Basilicata, così riepilogata:
Nell'ambito repressivo, sono 139 persone le persone deferite all'Autorità giudiziaria per i reati di ricettazione, violazioni in materia di ricerche archeologiche, detenzione di materiale archeologico, contraffazione di opere d'arte, violazioni in danno del paesaggio ed altre violazioni previste dal Codice dei beni Culturali e del paesaggio oltre che dal Codice Penale.
47 sono state le perquisizioni domiciliari e locali eseguite a supporto delle attività investigative condotte che hanno consentito il sequestro di 2009 beni culturali (erano 1329 nel 2020), di cui 255 di tipo antiquariale, archivistico e librario, 5 reperti paleontologici, 1749 reperti archeologici e 107 opere d'arte contraffatte, per un valore economico stimato in oltre14.9 miloni di euro per i beni autentici e di circa 1.9 milioni per quelli contraffatti, qualora immessi sul mercato come originali.
Particolare impulso è stato dato alla tutela e alla salvaguardia delle aree archeologiche. Lo scavo clandestino, infatti, ancora oggi rappresenta una delle più grandi piaghe del patrimonio culturale ed alimenta un traffico di livello internazionale intorno al quale ruotano enormi interessi economici e commerciali.
Altra importante attività investigativa (a lungo termine poiché iniziata nel 2019) conclusa nel 2021 è quella che consentiva l'individuazione di un gruppo criminale, composto da mercanti d'arte, collezionisti e speculatori occasionali, con ramificazioni in tutta Italia, che aveva creato una pervasiva rete di ricettazione e commercializzazione di opere d'arte false e/o contraffatte.
Nell'ambito del settore antiquariale ed in particolare di quello archivistico e librario, sono stati rinvenuti e sequestrati 17 documenti archivistici di inestimabile valore culturale, in vendita online per poche centinaia di euro. I manoscritti, legati alla storia della città di Barletta e provenienti dall'Archivio Diocesano di Trani erano stati oggetto di vari trafugamenti consumati negli anni ad opera di ignoti in danno del patrimonio delle Chiese di Santa Maria Maggiore e San Giacomo. L'esame tecnico, curato dai funzionari della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia, ne ha attestato l'autenticità e la datazione al periodo compreso fra il 1562 e il 1830. Le indagini hanno consentito di deferire all'autorità giudiziaria il responsabile per ricettazione.
In materia di tutela del paesaggio sono state incrementate le attività finalizzate a perseguire la realizzazione di opere edilizie abusive o realizzate in difformità rispetto ai progetti approvati in centri storici o comunque in aree sottoposte a vincolo. In tale contesto sono state denunciate 18 persone.
Il costante impegno profuso dai militari del Nucleo Tpc di Bari ha permesso, altresì, di esprimere un'efficace e coordinata azione preventiva e di controllo in Puglia e Basilicata, così riepilogata:
- 76 controlli a esercizi commerciali, mercati e fiere di oggetti antiquariali;
- 8 verifiche alla sicurezza anticrimine di musei, biblioteche ed archivi congiuntamente agli organi periferici del ministero della cultura con la finalità di individuare eventuali punti di criticità sui sistemi di difesa passiva;
- 84 controlli nelle aree archeologiche ritenute potenzialmente più esposte alle aggressioni criminali, svolti congiuntamente al personale delle Soprintendenze, del 6° Nucleo Elicotteri di Bari e dell'Arma Territoriale e dei Carabinieri Forestali;
- 118 controlli su aree tutelate da vincoli paesaggistici;
- 1798 controlli di beni culturali nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti.