Truffe alle farmacie nella Bat, 12 responsabili segnalati all'Autorità Giudiziaria Contabile

Le indagini comprese tra giugno 2006 e dicembre 2008. Evaso il rispetto delle norme previste dal piano "Ospedale - Territorio"

mercoledì 11 luglio 2012
La Guardia di Finanza di Bari, nucleo di Polizia Tributaria, a conclusione di complessi ed articolati accertamenti nel settore della spesa sanitaria e in particolare di quella farmaceutica, ha constatato un danno provocato alle casse della Regione Puglia di quasi 10 milioni di euro, con la segnalazione all'Autorità Giudiziaria contabile di 12 responsabili. L'attività di controllo svolta dalle Fiamme gialle su delega della locale Procura della Corte dei conti si è incentrata, relativamente al periodo giugno 2006/dicembre 2008, sul rispetto delle norme contenute nell'accordo regionale per la distribuzione dei farmaci previsti dal cd. piano "Ospedale - Territorio" siglato nell'ottobre 2005 tra l'Agenzia regionale per la sanità e Federfarma puglia.

Tale accordo, recependo una nuova modalità distributiva dei farmaci introdotta dalla legge 405/2001, nelle intenzioni della Giunta regionale che all'epoca lo ha ratificato, avrebbe dovuto consentire un notevole abbattimento della spesa farmaceutica convenzionata. Sostanzialmente lo stesso prevedeva che l'ex Asl Ba/4 (successivamente Asl Bari) acquistasse i medicinali oggetto dell'accordo usufruendo degli sconti riservati al SSN che, in taluni casi, potevano raggiungere anche il 50% e che le confezioni di medicinali acquistate fossero depositate presso i magazzini dei distributori per la successiva consegna alle singole farmacie convenzionate che dovevano provvedere alla relativa dispensazione dietro riconoscimento di apposito compenso.

Qualora il grossista di riferimento fosse stato momentaneamente sprovvisto dei farmaci in questione avrebbe dovuto procurarselo richiedendolo ad altro grossista della rete regionale. Solo nel caso in cui il farmaco richiesto dall'assistito fosse risultato indisponibile presso l'intera rete regionale della distribuzione intermedia, il farmacista, previa acquisizione e produzione della documentazione attestante la mancata fornitura, era tenuto a dispensarlo secondo l'ordinario canale distributivo in regime di convenzione.

Tuttavia, in base a quanto contenuto nelle corpose informative che i militari della Guardia di finanza hanno trasmesso alla Magistratura contabile, il risparmio di spesa ottenuto sarebbe stato di gran lunga inferiore a quello che si sarebbe potuto realizzare atteso che, tra l'altro, non tutti i farmaci oggetto dell'accordo sono stati acquistati dall'Asl delegata ed effettivamente immessi nella suddetta "catena distributiva" ed altri sono stati dispensati dalle farmacie in assenza della citata documentazione attestante l'indisponibilità.