Truffe alle assicurazioni, smantellato gruppo criminale nella Bat
Operazione 'Point Break' della Guardia di Finanza di Barletta. Ai domiciliari anche un consigliere comunale di Andria
giovedì 28 luglio 2011
Un'articolata e complessa indagine svolta dai militari della Guardia di Finanza di Barletta ed Andria, sotto la scrupolosa direzione del pm Michele Ruggiero della procura di Trani ha portato a sgominare un gruppo criminale specializzato nelle truffe in danno di alcune compagnie di assicurazioni (Allianz, Ras, Axa e Zurich). Le truffe erano perpetrate da numerosi soggetti (una ventina) sotto la sapiente regia di noti avvocati e medici specialisti. Fra i 12 arrestati (tutti ai domiciliari) spiccano i nomi di Giuseppe Di Renzo (avvocato e consigliere comunale di maggioranza ad Andria) e dell'ortopedico tranese Massimo Pasquadibisceglie, 47 anni.
Il sistema prevedeva la creazione a tavolino di falsi incidenti stradali, talvolta del tutto inventati, talvolta alterati nelle reali dinamiche o nelle effettive conseguenze/consistenze dei danni subiti da veicoli e persone. Sono 27 i sinistri finiti sotto la lente degli inquirenti. Con la regia accurata dei due avvocati e con la compiacenza di medici pronti a rilasciare falsi certificati (anche specialistici), i truffatori si recavano al pronto soccorso dichiarando di essere rimasti coinvolti in sinistri stradali o in infortuni sul lavoro successivamente accordandosi con falsi testimoni pronti a supportare quelle versioni in sede giudiziale o stragiudiziale.
Le complesse ed articolate indagini sono state attuate attraverso il riscontro di copiosa documentazione, nonché attraverso l'escussione a sommarie informazioni di numerosi soggetti, lo studio delle dinamiche e degli autoveicoli coinvolti in modo ricorrente in diversi sinistri. Dalla particolareggiata disamina degli atti riguardanti i fascicoli nei quali venivano ricostruiti i singoli sinistri stradali, emerge anzitutto che i soggetti coinvolti risultavano sempre i medesimi (ora come conducenti o proprietari dei mezzi coinvolti, ora come danneggiati o risarciti, ora come testimoni dell'evento o come meri passeggeri riportanti lesioni) che con sistematicità si sono trovati nei diversi ruoli implicati negli eventi in danno delle compagnie assicuratrici.
Altra singolarità è che in occasione degli incidenti simulati, alcuni anche con lesioni (danno biologico) o danni materiali di speciale rilevanza, non veniva mai richiesto l'intervento del 118 o di altra forza pubblica (per i rilievi di rito) o dell'ambulanza. In numerose occasioni la denuncia del sinistro (alla compagnia di assicurazioni) avveniva dopo settimane o mesi dall'evento, quindi in tempi e modi assolutamente anomali se rapportati a quanto accade nella ordinarietà dei casi.
La complessa attività di indagine, coordinata dall'autorità giudiziaria di Trani, ha portato complessivamente all'esecuzione di 12 ordinanze di custodia cautelare domiciliare (nei confronti di 11 persone di Andria e 1 di Trani) emesse dal gip del tribunale di Trani, Margherita Grippo, che ha ritenuto sussistenti vari reati tra i quali falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità, fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona.
La storia però non è finita qui. E' in corso un approfondimento dell'aspetto associativo. Le indagini proseguono. Nel mirino ci sono almeno altri 8 soggetti, formalmente indagati.
Il sistema prevedeva la creazione a tavolino di falsi incidenti stradali, talvolta del tutto inventati, talvolta alterati nelle reali dinamiche o nelle effettive conseguenze/consistenze dei danni subiti da veicoli e persone. Sono 27 i sinistri finiti sotto la lente degli inquirenti. Con la regia accurata dei due avvocati e con la compiacenza di medici pronti a rilasciare falsi certificati (anche specialistici), i truffatori si recavano al pronto soccorso dichiarando di essere rimasti coinvolti in sinistri stradali o in infortuni sul lavoro successivamente accordandosi con falsi testimoni pronti a supportare quelle versioni in sede giudiziale o stragiudiziale.
Le complesse ed articolate indagini sono state attuate attraverso il riscontro di copiosa documentazione, nonché attraverso l'escussione a sommarie informazioni di numerosi soggetti, lo studio delle dinamiche e degli autoveicoli coinvolti in modo ricorrente in diversi sinistri. Dalla particolareggiata disamina degli atti riguardanti i fascicoli nei quali venivano ricostruiti i singoli sinistri stradali, emerge anzitutto che i soggetti coinvolti risultavano sempre i medesimi (ora come conducenti o proprietari dei mezzi coinvolti, ora come danneggiati o risarciti, ora come testimoni dell'evento o come meri passeggeri riportanti lesioni) che con sistematicità si sono trovati nei diversi ruoli implicati negli eventi in danno delle compagnie assicuratrici.
Altra singolarità è che in occasione degli incidenti simulati, alcuni anche con lesioni (danno biologico) o danni materiali di speciale rilevanza, non veniva mai richiesto l'intervento del 118 o di altra forza pubblica (per i rilievi di rito) o dell'ambulanza. In numerose occasioni la denuncia del sinistro (alla compagnia di assicurazioni) avveniva dopo settimane o mesi dall'evento, quindi in tempi e modi assolutamente anomali se rapportati a quanto accade nella ordinarietà dei casi.
La complessa attività di indagine, coordinata dall'autorità giudiziaria di Trani, ha portato complessivamente all'esecuzione di 12 ordinanze di custodia cautelare domiciliare (nei confronti di 11 persone di Andria e 1 di Trani) emesse dal gip del tribunale di Trani, Margherita Grippo, che ha ritenuto sussistenti vari reati tra i quali falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità, fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona.
La storia però non è finita qui. E' in corso un approfondimento dell'aspetto associativo. Le indagini proseguono. Nel mirino ci sono almeno altri 8 soggetti, formalmente indagati.
Il sistema prevedeva la creazione a tavolino di falsi incidenti stradali, talvolta del tutto inventati, talvolta alterati nelle reali dinamiche o nelle effettive conseguenze dei danni subiti da veicoli e persone. Sono 27 i sinistri finiti sotto la lente degli inquirenti.