Trasferimento lavoratori, stato d’agitazione alla Team Network

I sindacati contro le "scellerate scelte aziendali"

domenica 3 maggio 2015
"Con una lettera del 31 marzo 2015 è giunta la comunicazione preventiva di trasferimento a Gazzaniga (Bg) e Augusta (Sr) di 12 dipendenti della sede di Barletta della Team Network Srl - intervengono a tutela dei lavoratori, le segreterie provinciali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil - un dato che si inserisce in un contesto aziendale già preoccupante e assai poco trasparente, fatto di cessioni di rami d'azienda, concordati preventivi, di fatto trasferimenti di attività/commesse lavorative in alcune sedi a scapito di altre (es. Barletta), nonché di crisi aziendali del recente passato già affrontate con cassa integrazione e riduzione del personale. Rileviamo che i lavoratori interessati dal trasferimento sono soltanto i lavoratori della ex PCM (19 in tutto) attualmente in concordato preventivo.

Tali procedure, intraprese unilateralmente, hanno avuto e continuano ad avere, evidentemente, carattere esclusivamente finanziario che nulla hanno a che vedere con le concrete attività lavorative e tanto meno con i lavoratori e le loro famiglie. Nei due incontri tenuti in Confindustria, nonostante l'atteggiamento propositivo e concreto del sindacato, la direzione aziendale si è dichiarata sempre indisponibile, sia a ricercare soluzioni alternative ai trasferimenti, che ad un sostegno di natura economica ai lavoratori che dovessero accettare il trasferimento, nonostante l'enorme disagio che tali trasferimenti comporterebbero, che ricordiamo tutelati da leggi e Contratti di Lavoro. In questo scenario, non possiamo condividere una volontà aziendale che non trova sostanza in nessun piano industriale su cui ragionare, e che di conseguenza non offre nessuna prospettiva concreta a nessuna delle sedi dell'azienda sparse in Italia a cominciare dalla sede di Barletta. Quest'ultima anzi, da una valutazione oggettiva dei fatti posti in essere, sembra ormai avviata ad una dismissione certa a dispetto di quanto continua a sostenere l'azienda.

Questo territorio e questi lavoratori non possono pagare un costo sociale così elevato causato da scelte aziendali scellerate. A sostegno delle posizioni contrarie al piano, da portare nuovamente al tavolo del prossimo incontro previsto per il 4 maggio, i lavoratori nelle assemblee con le segreterie sindacali territoriali, e con i rappresentanti sindacali aziendali, hanno condiviso la proclamazione dello stato di agitazione e si dichiarano pronti a mobilitarsi con il fine di determinare sostanziali cambiamenti del "processo" avviato dall'azienda".