Tensostruttura al Manzi-Chiapulin: burocrazia, bugie e calcetto

La struttura resta monca, impossibile praticarvi ancora tennis, pallamano e volley

domenica 29 settembre 2013 13.36
A cura di Luca Guerra
A due anni e mezzo dalla fine dei lavori, quando la sua piena usufruibilità stava ormai diventando un mero miraggio, finalmente Barletta potrà godere- sebbene non ancora appieno- della tensostruttura sita nei pressi del campo sportivo "Manzi – Chiapulin", all'interno del complesso "Parco Degli Ulivi" nella periferia ovest della città. In settimana la Commissione Affari socio-sanitari, Sport e Tempo libero ha effettuato un sopralluogo presso la struttura sportiva polivalente, completata nel maggio 2011, consegnata a marzo 2012 ma in realtà fonte di svariate critiche e disagi nel tempo, per le società sportive che ne avrebbero fatto uso, e la mancanza di spogliatoi differenti da quelli dell'attigua struttura del "Manzi-Chiapulin", il che ha provocato evidenti disagi logistici e fisici.

Oggetto del sopralluogo, realizzato in presenza dell'ingegner Vito Vacca, Dirigente del settore Manutenzioni, è stato rappresentato in primis dalla verifica delle condizioni dell'impianto di illuminazione, malfunzionante e bisognoso di interventi di manutenzione ordinaria. Sulla carta la tensostruttura (dimensioni 40,60 x 21,75 m), dotata di pavimento in resina sintetica, di impianto di riscaldamento e di dieci proiettori, dovrebbe ospitare le attività agonistiche relative al calcio a 5, pallamano pallavolo e tennis. Al momento solo la palla a scacchi sarà protagonista al "Manzi-Chiapulin": la struttura è infatti agibile solo per il calcio a 5, sebbene vada ancora effettuato il collaudo termico. In questo senso a dare una mano è il clima, ancora mite, che concederà una "proroga" di due mesi per l'utilizzo del riscaldamento.

E gli appassionati di pallamano e volley? Dovranno attendere, mancano i fondi per la fornitura delle reti, che andranno recuperati dal settore Manutenzioni. Peggio va agli amanti e i praticanti del basket,: per la pallacanestro occorre un investimento maggiormente oneroso, essendo necessario l'acquisto di canestri elettricamente mobili. Domande semplici quanto necessarie vengono in mente: ma al momento dei proclami in sede di realizzazione dell'opera, nessuno ha pensato a queste spese? Da ormai troppi mesi la politica locale ha steso una obnubilata coltre sapientemente ricamata da immobilismo e burocrazia. Chi ne paga le spese sono le tante associazioni sportive che giorno dopo giorno provano a fare sport a Barletta, obiettivo ormai più simile a un'utopia che a una missione. Amore per lo sport, bugie e calcetto: per ora è questa la storia del "Manzi-Chiapulin".
(Twitter: @GuerraLuca88)