Strade dello Shopping: «La Bat meritava davvero la zona rossa?»
I commercianti chiedono, se i numeri lo consentono, un ritorno alla zona arancione
mercoledì 17 marzo 2021
19.57
«Siamo un gruppo di commercianti di Barletta, che fanno capo all'Associazione Strade dello Shopping, un'associazione che riunisce i negozi del centro città. Siamo professionisti e viviamo del nostro lavoro e per il nostro lavoro. Desideriamo esprimere il nostro totale disappunto per l'ultima decisione presa dal Governo, su spinta e sollecitazione della Regione Puglia». Si legge così nella nota inviata a mezzo stampa dai referenti dell'Associazione Strade dello Shopping di Barletta.
«A dicembre abbiamo subìto e accettato con grande sacrificio, in piena campagna natalizia, la zona rossa "chirurgica" decisa dal Presidente Emiliano per le sole provincie di BAT e Foggia. Abbiamo chiuso, silenti e amareggiati, i nostri negozi dal 24 dicembre, giorno conclusivo di un intero anno lavorativo, e fino a tutto il 6 gennaio 2021.
Ed ora, subiamo una zona rossa assolutamente ingiustificata – stando ai criteri indicati dallo stesso Governo - e generata da dati fortemente negativi della provincia di Bari. Non della BAT.
Siamo pronti a fare sacrifici ed essere solidali, lo abbiamo fatto sino ad ora per la tutela della salute, pur verificando spesso come l'emergenza non sia stata affrontata con la dovuta severità e necessaria efficienza. Abbiamo assistito spesso a controlli blandi e in alcuni casi inesistenti. Siamo rimasti a casa, salvo verificare dalle finestre delle nostre abitazioni piazze e luoghi di ritrovo piene di gente.
La domanda è d'obbligo: perché la provincia di Barletta Andria Trani è zona rossa? Perché la BAT non è stata dichiarata arancione? Perché distruggere da un giorno all'altro il diritto al lavoro, nonostante tutti gli operatori del commercio abbiano, con propri sacrifici, realizzato in tempi rapidissimi e con la consueta efficienza dei privati i protocolli molto stringenti necessari per prevenire e contrastare i rischi di contagio?
Improvvisazione, incertezza nelle decisioni, incapacità di gestire con fermezza l'emergenza, incertezze nella campagna vaccinale, ritardi nei ristori, stanno provocando danni irreparabili a centinaia di migliaia di operatori economici. Noi lavoriamo per vi vere! E per dare lavoro! In un solo anno, in Italia, il mondo dei pubblici esercizi ha perso 243.000 addetti e ad oggi ci sono circa 450.000 imprese a rischio chiusura. Noi commercianti non siamo interruttori della luce.
Non possiamo più essere accesi e spenti a piacimento. I nostri luoghi di lavoro sono sicuri. E soprattutto non possiamo accettare di essere presi in giro.
Se i criteri numerici indicati (il numero di contagi settimanali in rapporto alla popolazione) vedono la BAT al di sotto delle soglie previste, chiediamo che ci venga riconosciuto il diritto al lavoro.
Un diritto spesso sbandierato ai quattro venti in occasioni di grandi vertenze, ma evidentemente poco considerato in una fase assai delicata per l'economia del settore privato. La città di Barletta e tutta la BAT non meritano la zona rossa!
In questo vorremmo l'attenzione del nostro Sindaco Mino Cannito e di tutti i Sindaci della BAT in difesa della salute, ma anche in difesa di migliaia di cittadini piccoli imprenditori ormai allo stremo.
Se la BAT, sulla base dei dati dei contagi della provincia, non merita la zona rossa, vorremmo che tutti i Sindaci si facciano portavoce verso il Presidente Emiliano perché, come accaduto a Natale con la divisione della Puglia in province, lo faccia anche ad esso, riportando la BAT in zona arancione».
«A dicembre abbiamo subìto e accettato con grande sacrificio, in piena campagna natalizia, la zona rossa "chirurgica" decisa dal Presidente Emiliano per le sole provincie di BAT e Foggia. Abbiamo chiuso, silenti e amareggiati, i nostri negozi dal 24 dicembre, giorno conclusivo di un intero anno lavorativo, e fino a tutto il 6 gennaio 2021.
Ed ora, subiamo una zona rossa assolutamente ingiustificata – stando ai criteri indicati dallo stesso Governo - e generata da dati fortemente negativi della provincia di Bari. Non della BAT.
Siamo pronti a fare sacrifici ed essere solidali, lo abbiamo fatto sino ad ora per la tutela della salute, pur verificando spesso come l'emergenza non sia stata affrontata con la dovuta severità e necessaria efficienza. Abbiamo assistito spesso a controlli blandi e in alcuni casi inesistenti. Siamo rimasti a casa, salvo verificare dalle finestre delle nostre abitazioni piazze e luoghi di ritrovo piene di gente.
La domanda è d'obbligo: perché la provincia di Barletta Andria Trani è zona rossa? Perché la BAT non è stata dichiarata arancione? Perché distruggere da un giorno all'altro il diritto al lavoro, nonostante tutti gli operatori del commercio abbiano, con propri sacrifici, realizzato in tempi rapidissimi e con la consueta efficienza dei privati i protocolli molto stringenti necessari per prevenire e contrastare i rischi di contagio?
Improvvisazione, incertezza nelle decisioni, incapacità di gestire con fermezza l'emergenza, incertezze nella campagna vaccinale, ritardi nei ristori, stanno provocando danni irreparabili a centinaia di migliaia di operatori economici. Noi lavoriamo per vi vere! E per dare lavoro! In un solo anno, in Italia, il mondo dei pubblici esercizi ha perso 243.000 addetti e ad oggi ci sono circa 450.000 imprese a rischio chiusura. Noi commercianti non siamo interruttori della luce.
Non possiamo più essere accesi e spenti a piacimento. I nostri luoghi di lavoro sono sicuri. E soprattutto non possiamo accettare di essere presi in giro.
Se i criteri numerici indicati (il numero di contagi settimanali in rapporto alla popolazione) vedono la BAT al di sotto delle soglie previste, chiediamo che ci venga riconosciuto il diritto al lavoro.
Un diritto spesso sbandierato ai quattro venti in occasioni di grandi vertenze, ma evidentemente poco considerato in una fase assai delicata per l'economia del settore privato. La città di Barletta e tutta la BAT non meritano la zona rossa!
In questo vorremmo l'attenzione del nostro Sindaco Mino Cannito e di tutti i Sindaci della BAT in difesa della salute, ma anche in difesa di migliaia di cittadini piccoli imprenditori ormai allo stremo.
Se la BAT, sulla base dei dati dei contagi della provincia, non merita la zona rossa, vorremmo che tutti i Sindaci si facciano portavoce verso il Presidente Emiliano perché, come accaduto a Natale con la divisione della Puglia in province, lo faccia anche ad esso, riportando la BAT in zona arancione».