Statuto BT, «Il problema è essere convinti o accondiscendenti»

Intervento del dottor Domenico Di Pinto del MIDA. «Occorre sostituire al voto numerico quello del consenso»

domenica 31 ottobre 2010
L'articolo del Direttore dr. Daloiso apparso sulla Gazzetta del Nordbarese dal titolo " ... quel ricorso è una bomba ad orologeria", sarebbe intriso di saggia constatazione ma ormai le pecorelle vogliono uscire dall'ovile.

Purtroppo devesi constatare che le decisioni politiche poste in essere dopo le elezioni circa la Sede Legale, oltre a non aver trovato l'unanimità è balzato con evidenza per forza numerica la vittoria del Comune che ha sempre ostentato diffidenza verso la nuova istituzione affermando il principio "noi non credevamo ma oggi crediamo perché deve essere cosa nostra".
I Comuni che hanno sempre creduto e lottato non per l'affermazione di una propria identità, ma per vedere "spalmato" sul territorio un maggiore progresso economico, possono continuare ad essere periferia. E' il caso di ripetere "quanti amori" e "quante promesse" ma di queste si sono realizzate solo quelle delle "poltrone".
Mentre, sul piano giudiziario amministrativo, il "pentito" Maffei si riprende nei confronti dei barlettani una "verginità", dobbiamo constatare che le osservazioni poste in essere dal ricorso vuol affermare una continuità procedimentale infranta dall'accordo-pateracchio politico posto in essere in sede parlamentare per la incapacità dei proponenti di essere veri leader in grado di attrarre consensi nelle popolazioni.

Volendoci calare nella realtà certamente il contenzioso non può e non deve essere "il rimedio".
Occorre sostituire al voto numerico quello del consenso: in questo le Città marginali debbono poter giocare un ruolo magari sulla effettiva policentricità delle istituzioni rappresentative e, avuto riguardo alle distanze e alla possibilità di garantire sedi date in comodato d'uso sgravando il nascente bilancio da onerosità dovute a fitti improduttivi.
Qui si vede la " saggezza" degli amministratori o gli interessi, piuttosto che farsi notare in televisione per alcune ardite non certo edificanti proposte o farsi criticare dalla stampa per gli enormi sprechi fatti per rendere accoglienti alcuni ambienti bisogna calarsi su un bilancio produttivo.
La democrazia si sostanzia di consensi e il progresso di concertazione e non di becero campanilismo.

La nuova istituzione ha bisogno di nuovi militanti che sostituiscono o collaborano con quanti, nel passato, hanno affollato i treni e gli autobus verso Roma, con la speranza non della supremazia di un campanile ma di far crescere un territorio economicamente e socialmente.
Solo il fiore del progresso economico basato su una grande concentrazione di masse popolari stroncherà i "campanilismi". Ma questo si può raggiungere con una capillarità di penetrazione in tutti i Partiti, Associazioni, Comitati, da dove può nascere la nuova vocazione di stare insieme.

Altrimenti le fila dei Comuni pentiti aumenteranno, specie quando la nuova realtà territoriale farà sentire sui cittadini il suo peso finanziario.

Dott. Domenico Di Pinto
Dirigente del Comitato di Lotta "Barletta Provincia"