Sit-in per il biomonitoraggio a Barletta
L'iniziativa Uniti X L'ambiente che vede in campo tutte le associazioni ambientaliste del territorio
sabato 31 luglio 2021
12.39
Si è tenuta ieri pomeriggio 30 luglio la manifestazione di Uniti X L'ambiente, che ha visto riunite le associazioni ambientaliste del territorio per protestare pacificamente sulla questione del biomonitoraggio sulle unghie di bambini e bambine di Barletta. Durante il sit-in sotto Palazzo di Città, sono intervenute diverse associazioni per divulgare e informare su quanto sta accadendo.
Alessandro Zagaria di Collettivo Exit, è stato il primo a intervenire pubblicamente sulla questione definendosi molto preoccupato per l'andamento che sta avendo la crisi ambientale e sanitaria che si sta consumando sul territorio di Barletta. «Associazioni, famiglie e cittadini chiedono che lo studio sia presentato pubblicamente alla città e non solo alle associazioni e ai movimenti. Soprattutto vogliamo si prendano provvedimenti concreti e immediati».
L'associazione Onda d'Urto – Uniti contro il cancro, di Andria era presente ieri pomeriggio, auspicando che ogni bambino e persona fragile possa vivere in una città migliore, in cui le politiche ambientaliste e il diritto ad avere un futuro in salute siano superiore a qualsiasi altro interesse.
Mentre tutti erano catturati dalle parole di chi stava tenendo in mano il microfono, dei ragazzi hanno affisso sulla porta di Palazzo di Città dei necrologi, in cui la persona deceduta era la salute pubblica.
Tralasciando la capacità creativa, gli stessi sono poi interventi in qualità di cittadini per esporre le loro preoccupazioni in quanto giovani ventenni: «Abbiamo deciso di essere qui perché ancora una volta, la logica del profitto di pochi ha superato la necessità di garantire la salute delle cittadine e cittadini barlettani. La salute pubblica è un diritto di tutti».
È intervenuto anche Lello Corvasce di Lagambiente: «Potremmo avere un'azienda o più azienda che sulle carte hanno ragione d'esistere e di lavorare, ma nella realtà hanno condotto a una situazione ambientale disastrosa. Dobbiamo far conciliare queste cose, dando spazio al diritto alla salute».
Moltissimi i cittadini che hanno partecipato al dibattito, preoccupati da quello che potrà emergere in futuro da studi più approfonditi.
Alessandro Zagaria di Collettivo Exit, è stato il primo a intervenire pubblicamente sulla questione definendosi molto preoccupato per l'andamento che sta avendo la crisi ambientale e sanitaria che si sta consumando sul territorio di Barletta. «Associazioni, famiglie e cittadini chiedono che lo studio sia presentato pubblicamente alla città e non solo alle associazioni e ai movimenti. Soprattutto vogliamo si prendano provvedimenti concreti e immediati».
L'associazione Onda d'Urto – Uniti contro il cancro, di Andria era presente ieri pomeriggio, auspicando che ogni bambino e persona fragile possa vivere in una città migliore, in cui le politiche ambientaliste e il diritto ad avere un futuro in salute siano superiore a qualsiasi altro interesse.
Mentre tutti erano catturati dalle parole di chi stava tenendo in mano il microfono, dei ragazzi hanno affisso sulla porta di Palazzo di Città dei necrologi, in cui la persona deceduta era la salute pubblica.
Tralasciando la capacità creativa, gli stessi sono poi interventi in qualità di cittadini per esporre le loro preoccupazioni in quanto giovani ventenni: «Abbiamo deciso di essere qui perché ancora una volta, la logica del profitto di pochi ha superato la necessità di garantire la salute delle cittadine e cittadini barlettani. La salute pubblica è un diritto di tutti».
È intervenuto anche Lello Corvasce di Lagambiente: «Potremmo avere un'azienda o più azienda che sulle carte hanno ragione d'esistere e di lavorare, ma nella realtà hanno condotto a una situazione ambientale disastrosa. Dobbiamo far conciliare queste cose, dando spazio al diritto alla salute».
Moltissimi i cittadini che hanno partecipato al dibattito, preoccupati da quello che potrà emergere in futuro da studi più approfonditi.