Sicurezza nella Bat, il presidente della provincia scrive al prefetto di Barletta
La denuncia del sindacato di Polizia: «Siamo pagati per servire, non per morire»
mercoledì 31 luglio 2019
«L'episodio denunciato dal massimo esponente sindacale provinciale del COISP, Uccio Persia, circa i fatti accaduti recentemente nel Comune di Canosa che ha visto alcuni agenti della Polizia di Stato durante un'operazione di arresto del responsabile di un tentato furto, subire la reazione violenta dello stesso che si sottraeva all'arresto aggredendo gli agenti con l'aiuto di familiari e/o amici anche con il ricorso alle minacce di morte, sta evidenziando un preoccupante innalzamento del livello di recrudescenza della criminalità manifestato anche con comportamenti di sfida oltre che oltraggiosi e violenti nei riguardi degli agenti e/o militari delle Forze dell'Ordine nell'esercizio delle loro funzioni». È quanto scrive in una nota istituzionale il presidente della provincia Bat Pasquale De Toma.
«Speronamenti delle auto di servizio e addirittura aggressioni violente ricorrendo all'uso di armi contundenti, sono ormai all'ordine del giorno come ha dimostrato l'efferata uccisione di qualche giorno fa del Vice Brigadiere dei Carabiniere Mario Cerciello Rega, nell'adempimento del proprio dovere. Nell'esprimere la piena solidarietà e sostegno all'operato delle Forze dell'Ordine, quale rappresentante della Comunità provinciale, ho inviato al signor Prefetto la richiesta per la convocazione di un tavolo di confronto per la sicurezza e l'ordine pubblico delle massime autorità delle Forze di Polizia e con il necessario coinvolgimento dell'autorità giudiziaria, al fine di concertare le necessarie strategie operative da adottare per arginare il fenomeno a tutela dell'operato e della vita propria degli agenti e/o militari delle forze dell'ordine, oltre che per la sicurezza dei cittadini. E' del tutto evidente ormai quanto sia opportuno e necessario oltre al rafforzamento delle unità di polizia sul territorio, rafforzare anche gli strumenti normativi vigenti concordando l'adozione di opportuni protocolli di interventi che consentano alle Forze dell'ordine di poter agire in sicurezza anche con la necessaria fermezza e autorevolezza in nome della Legge che non può e non deve poter tollerare simili pregiudizievoli comportamenti di sfida, divenuti ormai di una routine preoccupante. E' evidente che si sta ponendo un serio problema di sicurezza e garanzia dell'ordine pubblico che non si risolve solamente incrementando gli agenti delle forze di polizia di cui c'è bisogno, ma garantendo a quest'ultimi la possibilità di poter agire nel pieno delle loro funzioni in collaborazione con la magistratura chiamata a garantire l'applicazione severa delle leggi vigenti e dell'organo politico legislativo chiamato ad inasprire le pene contro chi, con arroganza e spavalderia, si rende protagonista di tali gravi episodi».
«Speronamenti delle auto di servizio e addirittura aggressioni violente ricorrendo all'uso di armi contundenti, sono ormai all'ordine del giorno come ha dimostrato l'efferata uccisione di qualche giorno fa del Vice Brigadiere dei Carabiniere Mario Cerciello Rega, nell'adempimento del proprio dovere. Nell'esprimere la piena solidarietà e sostegno all'operato delle Forze dell'Ordine, quale rappresentante della Comunità provinciale, ho inviato al signor Prefetto la richiesta per la convocazione di un tavolo di confronto per la sicurezza e l'ordine pubblico delle massime autorità delle Forze di Polizia e con il necessario coinvolgimento dell'autorità giudiziaria, al fine di concertare le necessarie strategie operative da adottare per arginare il fenomeno a tutela dell'operato e della vita propria degli agenti e/o militari delle forze dell'ordine, oltre che per la sicurezza dei cittadini. E' del tutto evidente ormai quanto sia opportuno e necessario oltre al rafforzamento delle unità di polizia sul territorio, rafforzare anche gli strumenti normativi vigenti concordando l'adozione di opportuni protocolli di interventi che consentano alle Forze dell'ordine di poter agire in sicurezza anche con la necessaria fermezza e autorevolezza in nome della Legge che non può e non deve poter tollerare simili pregiudizievoli comportamenti di sfida, divenuti ormai di una routine preoccupante. E' evidente che si sta ponendo un serio problema di sicurezza e garanzia dell'ordine pubblico che non si risolve solamente incrementando gli agenti delle forze di polizia di cui c'è bisogno, ma garantendo a quest'ultimi la possibilità di poter agire nel pieno delle loro funzioni in collaborazione con la magistratura chiamata a garantire l'applicazione severa delle leggi vigenti e dell'organo politico legislativo chiamato ad inasprire le pene contro chi, con arroganza e spavalderia, si rende protagonista di tali gravi episodi».