Si indaga sulla misteriosa telefonata di Tiziana Fortunato

La chiamata è giunta alla caserma di Barletta qualche giorno fa. La 33enne è scomparsa da Canosa di Puglia

venerdì 15 ottobre 2010
A cura di Nicola Ricchitelli
«Sono Tiziana Fortunato, volevano che chiamassi per confermare l'e mail. Sto bene, riferite alla mia famiglia di non preoccuparsi, mi farò viva io». Questo in sintesi il contenuto di una chiamata giunta qualche giorno fa alla caserma dei Carabinieri della centrale di Barletta.

La sospirata telefonata era stata invocata nel corso della nota trasmissione "Chi l'ha visto" dalla sorella di Tiziana, ma soprattutto dal fidanzato Giuseppe Lagrasta: sarebbe proprio quest'ultimo il motivo alla base della misteriosa fuga-scomparsa (per via di approcci violenti da parte del Lagrasta) oltre che dalla conduttrice Stefania Sciarelli e del parroco della città, designato per le nozze del prossimo aprile, che intervenne per proporsi quale persona cui Tiziana avrebbe potuto chiamare per farsi riconoscere. Infatti proprio nel corso della trasmissione (culminata peraltro nella notizia del ritrovamento di Sarah Scazzi e della confessione di suo zio), alla redazione del programma era giunta una mail a nome di Tiziana dicendo di scrivere da una casella di posta non sua: in essa forniva una serie di dettagliate informazioni che solo lei o chi la conosce bene poteva sapere, tra cui il nome del cane Zeus. Riferiva, inoltre, di condotte del fidanzato di cui evidentemente non avrebbe più voluto saperne.

Ad ogni modo si sta indagando circa l'autenticità della telefonata oltre che sull'effettiva volontà da parte della stessa Tiziana di averla fatta. Sul caso inoltre sta indagando anche il sostituto procuratore di Trani, Giuseppe Maralfa, inchiesta non priva di punti interrogativi, al punto che il fascicolo è rubricato con l'ipotesi di violenza privata a carico di ignoti, escludendo, almeno formalmente, che la giovane donna si sia allontanata volontariamente. La telefonata consentirà agli investigatori di accertare da che utenza e da che luogo sia partita, grazie ai tabulati delle chiamate in ingresso in caserma, dati che sarebbero stati già acquisiti dagli investigatori.

Un atto dovuto quindi, perché in un colloquio col procuratore di Trani, Carlo Maria Capristo, i familiari avrebbero sospettato di qualcuno, di cui ovviamente non si conosce l'identità, che avrebbe indotto, plagiato Tiziana ad andar via da Canosa, molto probabilmente un uomo conosciuto su internet ed in particolare su un gioco-chat frequentato da Tiziana.