Servizio di emergenza urgenza della Bat, Delvecchio: «Gravi criticità»
Il presidente dell'ordine dei medici della Bat chiede una conferenza di servizio
sabato 6 novembre 2021
«Non potevamo rimanere inermi a seguito della comunicazione arrivata a questo Ordine da parte della organizzazione sindacale Fimmg 118, che denuncia gravi criticità relative al servizio di emergenza urgenza nel territorio della nostra Provincia». Così il dottor Benedetto Delvecchio presidente dell'Omceo Bt - in una lettera al Prefetto della Provincia BT, al Commissario straordinario Asl-BT, al Presidente della Provincia BT, ai sindaci dei Comuni della Provincia BT e per conoscenza al al Procuratore della Repubblica Trani – in merito alle gravi criticità relative al servizio di emergenza urgenza nel territorio della nostra Provincia e conseguente richiesta di una conferenza di servizio.
«In particolare - prosegue Delvecchio - si segnala la nota ed oggettiva difficoltà alla copertura dei turni di servizio da parte del personale medico per strutturale carenza di personale addetto ben al di sotto di quanto previsto dal piano di riordino regionale del settore emergenza-urgenza. Attualmente (dato di novembre) sono in servizio 31 medici su 55 previsti. Solo lo spirito di sacrificio dei sanitari tutti impegnati in tale comparto ha impedito sino ad ora disservizi a carico della comunità con le conseguenze drammatiche che tale eventualità avrebbe sulla salute e sulla vita stessa dei cittadini.
Le medesime difficoltà, aggiungiamo, si riscontrano nei Pronto Soccorso dei presidi ospedalieri dove medici ed infermieri sono sottoposti a turni estenuanti e impediti a fruire dei previsti turni di riposo e delle tutele previste dai corrispettivi contratti di lavoro. Le conseguenze sono tempi di attesa inaccettabili a carico dei cittadini e un aumento della tensione emotiva nei luoghi di lavoro che certo non contribuisce a fornire prestazioni che richiedono per la loro delicata natura un contesto di massima disponibilità di mezzi e persone – aggiunge Delvecchio -. E' ormai triste realtà la progressiva sostituzione di personale medico con altre figure sanitarie, a cui sia chiaro va il nostro pieno riconoscimento del livello professionale e del senso di responsabilità dimostrato, che spesso si trovano ad affrontare situazioni cliniche che richiedono un atto medico e quindi esposte ad assunzioni di responsabilità non previste né erogabili con gravi ripercussioni sia personali sia a carico degli assistiti.
Segnaliamo la situazione di particolare sofferenza di comunità come quelle sprovviste di presidi ospedalieri prossimi e in specie quelle di Minervino e Spinazzola che ne distano in particolar modo e che per tale motivo hanno quale riferimento di tutela nella urgenza il solo servizio del 118. Tale situazione è aggravata, ove possibile, anche dalla concomitante difficoltà a coprire i turni di continuità assistenziale. Riteniamo per altro non estraneo a tale quadro organizzativo il verificarsi sempre più frequente di atti di aggressione al personale sanitario in tutte le sue sedi da parte di cittadini esasperati per presunte carenze del soccorso».
La conclusione e richiesta del presidente Delvecchio: «Consideriamo pericoloso, oltre che non risolutivo, ricorrere ad un aumento dei turni del personale in servizio o allo spostamento dello stesso da una postazione ad altre in quanto foriero di un aumento del rischio clinico. L'emergenza urgenza rappresenta una priorità sociale e sanitaria e non pensiamo possa affidarsi ad interventi estemporanei, ne va della tutela della salute dei cittadini tutti. Crediamo opportuno e chiediamo la convocazione urgente di una conferenza di servizio che si faccia carico di una situazione ormai non procrastinabile con il coinvolgimento, relativamente alle proprie competenze e responsabilità, di tutti i soggetti responsabili della tutela della salute pubblica».
«In particolare - prosegue Delvecchio - si segnala la nota ed oggettiva difficoltà alla copertura dei turni di servizio da parte del personale medico per strutturale carenza di personale addetto ben al di sotto di quanto previsto dal piano di riordino regionale del settore emergenza-urgenza. Attualmente (dato di novembre) sono in servizio 31 medici su 55 previsti. Solo lo spirito di sacrificio dei sanitari tutti impegnati in tale comparto ha impedito sino ad ora disservizi a carico della comunità con le conseguenze drammatiche che tale eventualità avrebbe sulla salute e sulla vita stessa dei cittadini.
Le medesime difficoltà, aggiungiamo, si riscontrano nei Pronto Soccorso dei presidi ospedalieri dove medici ed infermieri sono sottoposti a turni estenuanti e impediti a fruire dei previsti turni di riposo e delle tutele previste dai corrispettivi contratti di lavoro. Le conseguenze sono tempi di attesa inaccettabili a carico dei cittadini e un aumento della tensione emotiva nei luoghi di lavoro che certo non contribuisce a fornire prestazioni che richiedono per la loro delicata natura un contesto di massima disponibilità di mezzi e persone – aggiunge Delvecchio -. E' ormai triste realtà la progressiva sostituzione di personale medico con altre figure sanitarie, a cui sia chiaro va il nostro pieno riconoscimento del livello professionale e del senso di responsabilità dimostrato, che spesso si trovano ad affrontare situazioni cliniche che richiedono un atto medico e quindi esposte ad assunzioni di responsabilità non previste né erogabili con gravi ripercussioni sia personali sia a carico degli assistiti.
Segnaliamo la situazione di particolare sofferenza di comunità come quelle sprovviste di presidi ospedalieri prossimi e in specie quelle di Minervino e Spinazzola che ne distano in particolar modo e che per tale motivo hanno quale riferimento di tutela nella urgenza il solo servizio del 118. Tale situazione è aggravata, ove possibile, anche dalla concomitante difficoltà a coprire i turni di continuità assistenziale. Riteniamo per altro non estraneo a tale quadro organizzativo il verificarsi sempre più frequente di atti di aggressione al personale sanitario in tutte le sue sedi da parte di cittadini esasperati per presunte carenze del soccorso».
La conclusione e richiesta del presidente Delvecchio: «Consideriamo pericoloso, oltre che non risolutivo, ricorrere ad un aumento dei turni del personale in servizio o allo spostamento dello stesso da una postazione ad altre in quanto foriero di un aumento del rischio clinico. L'emergenza urgenza rappresenta una priorità sociale e sanitaria e non pensiamo possa affidarsi ad interventi estemporanei, ne va della tutela della salute dei cittadini tutti. Crediamo opportuno e chiediamo la convocazione urgente di una conferenza di servizio che si faccia carico di una situazione ormai non procrastinabile con il coinvolgimento, relativamente alle proprie competenze e responsabilità, di tutti i soggetti responsabili della tutela della salute pubblica».