Sede UNIMRI di Barletta intitolata a Domenico Senatore
«Zio Domenico ha perso la sua stessa vita per l'aeronautica»
martedì 28 marzo 2017
19.29
Venerdì 24 marzo si è svolta la cerimonia d'inaugurazione della sede UNIMRI (Unione Nazionale Italiana al Merito della Repubblica Italiana) intitolata al Ten. Col. Pilota Domenico Senatore. Il nastro tricolore è stato tagliato dal fratello Guido Senatore.
Il Presidente Nazionale UNIMRI Angelo Iacovazzi è particolarmente emozionato soprattutto per la presenza dei famigliari del defunto Senatore. «Un anno fa nasceva la nostra associazione – spiega il Dott. Iacovazzi. Sono commosso e non me ne vergogno. Attraverso tale riconoscimento vogliamo ricordare un uomo che ha perso la vita durante il suo servizio». Il pilota Domenico Senatore era legato al suo aereo da un vincolo di sangue, e proprio a causa di quest'ultimo, il 4 agosto del 1941, precipitò insieme al suo equipaggio mentre sorvolava i cieli di Foggia. Nonostante avesse solo 39 anni, Senatore portava il peso di numerose missioni che gli valsero una medaglia di bronzo e due d'argento al valore militare e al valore aeronautico. «L'aeronautica vuole ricordare un proprio membro – dichiara il Comandante del 32° Stormo di Amendola Andrea Argieri - che ha perso la sua stessa vita per essa. Tale atto racchiude il messaggio del nostro lavoro: siamo al completo servizio del nostro paese. Attraverso la nostra presenza vogliamo onorare il coraggio, la forza e la passione di questi grandi uomini che continuano a farci riflettere circa la logica del servizio militare».
Tuttavia Domenico Senatore non era solo un aviatore al servizio dello Stato; era anche un marito, un fratello e uno zio. «Per me il Ten. Col. Pilota Senatore era semplicemente: zio Domenico – afferma il nipote Alessandro Senatore. Un valido servitore della Patria che attraverso il suo veicolo sorvolava Barletta, la sua città di nascita. Io e la mia famiglia vogliamo ringraziare l'intera città per l'accoglienza che ci avete riservato. Per tutti noi sarà sempre un grande eroe. Mio zio ha vissuto e militato durante un periodo storico in cui vigeva un atteggiamento molto aggressivo. Oggi, al contrario, si richiede solo una puntuale difesa». Le ultime parole pronunciate dal nipote di Senatore, in realtà, si legano alle polemiche nate in seguito alla decisione di intitolare una via all'aviatore barlettano. Tali critiche avrebbero, di fatto, spinto lo stesso Primo cittadino Pasquale Cascella a effettuare un dietrofront. Tuttavia, il cielo sembra essere tornato sereno, infatti, attraverso un comunicato stampa il sindaco fa sapere che durante un incontro a Palazzo di Città con i famigliari del pilota ha affrontato le questioni emerse a seguito del provvedimento riguardante la denominazione della via nel quartiere "Medaglie d'oro". «Al di là dell'adesione del giovane Senatore al regime fascista, in tempi di autoritarismo, - Cascella ha dichiarato - si era ritenuto di riconoscere lo spirito di servizio e il valore militare di un cittadino di Barletta, con una visione aperta del divenire storico della città decorata al valore militare e al merito civile per la partecipazione alla Resistenza che ha sconfitto il nazifascismo e liberato il paese restituendolo alla democrazia e ai valori sanciti dalla Costituzione».
Il Presidente dell'UNIMRI di Barletta Vito Dibitonto ha donato al Dott. Giudo Senatore una piccola brochure: un importante documento attraverso il quale si riassumono le fasi emblematiche della vita, nonché delle lontane missioni del suo amato fratello. Guido Senatore ha 97 anni ma ha l'animo di un ragazzino. Mentre la nostra Redazione fotografa il suo arrivo, egli si sistema la giacca, chiedendoci di non fotografare «la pancetta». «Non sono mai stato un tipo molto loquace; io sono un dottore e il nostro compito è aiutare il paziente. Posso solo ringraziare tutti i presenti e affermare che mio fratello Domenico ha meritato tutto questo».
Il Presidente Nazionale UNIMRI Angelo Iacovazzi è particolarmente emozionato soprattutto per la presenza dei famigliari del defunto Senatore. «Un anno fa nasceva la nostra associazione – spiega il Dott. Iacovazzi. Sono commosso e non me ne vergogno. Attraverso tale riconoscimento vogliamo ricordare un uomo che ha perso la vita durante il suo servizio». Il pilota Domenico Senatore era legato al suo aereo da un vincolo di sangue, e proprio a causa di quest'ultimo, il 4 agosto del 1941, precipitò insieme al suo equipaggio mentre sorvolava i cieli di Foggia. Nonostante avesse solo 39 anni, Senatore portava il peso di numerose missioni che gli valsero una medaglia di bronzo e due d'argento al valore militare e al valore aeronautico. «L'aeronautica vuole ricordare un proprio membro – dichiara il Comandante del 32° Stormo di Amendola Andrea Argieri - che ha perso la sua stessa vita per essa. Tale atto racchiude il messaggio del nostro lavoro: siamo al completo servizio del nostro paese. Attraverso la nostra presenza vogliamo onorare il coraggio, la forza e la passione di questi grandi uomini che continuano a farci riflettere circa la logica del servizio militare».
Tuttavia Domenico Senatore non era solo un aviatore al servizio dello Stato; era anche un marito, un fratello e uno zio. «Per me il Ten. Col. Pilota Senatore era semplicemente: zio Domenico – afferma il nipote Alessandro Senatore. Un valido servitore della Patria che attraverso il suo veicolo sorvolava Barletta, la sua città di nascita. Io e la mia famiglia vogliamo ringraziare l'intera città per l'accoglienza che ci avete riservato. Per tutti noi sarà sempre un grande eroe. Mio zio ha vissuto e militato durante un periodo storico in cui vigeva un atteggiamento molto aggressivo. Oggi, al contrario, si richiede solo una puntuale difesa». Le ultime parole pronunciate dal nipote di Senatore, in realtà, si legano alle polemiche nate in seguito alla decisione di intitolare una via all'aviatore barlettano. Tali critiche avrebbero, di fatto, spinto lo stesso Primo cittadino Pasquale Cascella a effettuare un dietrofront. Tuttavia, il cielo sembra essere tornato sereno, infatti, attraverso un comunicato stampa il sindaco fa sapere che durante un incontro a Palazzo di Città con i famigliari del pilota ha affrontato le questioni emerse a seguito del provvedimento riguardante la denominazione della via nel quartiere "Medaglie d'oro". «Al di là dell'adesione del giovane Senatore al regime fascista, in tempi di autoritarismo, - Cascella ha dichiarato - si era ritenuto di riconoscere lo spirito di servizio e il valore militare di un cittadino di Barletta, con una visione aperta del divenire storico della città decorata al valore militare e al merito civile per la partecipazione alla Resistenza che ha sconfitto il nazifascismo e liberato il paese restituendolo alla democrazia e ai valori sanciti dalla Costituzione».
Il Presidente dell'UNIMRI di Barletta Vito Dibitonto ha donato al Dott. Giudo Senatore una piccola brochure: un importante documento attraverso il quale si riassumono le fasi emblematiche della vita, nonché delle lontane missioni del suo amato fratello. Guido Senatore ha 97 anni ma ha l'animo di un ragazzino. Mentre la nostra Redazione fotografa il suo arrivo, egli si sistema la giacca, chiedendoci di non fotografare «la pancetta». «Non sono mai stato un tipo molto loquace; io sono un dottore e il nostro compito è aiutare il paziente. Posso solo ringraziare tutti i presenti e affermare che mio fratello Domenico ha meritato tutto questo».