Seconda convocazione del consiglio comunale, le decisioni del sindaco Cannito

Cosimo Cannito: «Comunicherò la mia decisione circa le dimissioni al termine delle votazioni del presidente del consiglio»

domenica 5 agosto 2018 18.37
A cura di Antonella Filannino
Il Consiglio comunale si è appena riunito a seguito della mancata elezione del presidente del consiglio. Sono trascorsi esattamente due giorni dalla prima convocazione di venerdì scorso, ma sono ore concitate durante le quali, a causa di una maggioranza ingestibile, il sindaco Cosimo Cannito sembra abbia deciso di dimettersi dalla carica di primo cittadino. Da palazzo di città non è sopraggiunta una conferma o smentita. Tra pochi istanti conosceremo la decisione del primo cittadino Cannito.

Seguite la diretta attraverso gli aggiornamenti a cura di Antonella Filannino.

Ore 23.23 I risultati delle votazioni sono i seguenti: 17 schede bianche, Coriolano 4 voti; Basile 1 voto; Doronzo 1 voto. Il sindaco Cannito comunica che la maggioranza tra 48 ore non si presenterà alla terza convocazione prevista.

Ore 23.06 Finalmente si procede alla votazione.

Ore 22.46 Il consiglio approva la sospensione di 5 minuti. Dal pubblico una voce distinta grida: «Vergogna!»

Ore 22.40 Si susseguono gli interventi da entrambe le parti: maggioranza e opposizione. Sembra lontana la discussione del punto all'ordine del giorno, o meglio della notte: la nomina del presidente del consiglio. Il consigliere Giuseppe Bufo propone una sospensione e di effettuare al rientro una votazione democratica.

Ore 22.10 Flavio Basile chiede al sindaco Cannito di fare i nomi di coloro che bloccano l'azione amministrativa.

Ore 21.50 Il pubblico applaude alle parole del sindaco Cannito e gli animi si accendono.

Ore 21.21 Il consiglio comunale riprende con le parole del sindaco Cannito: «Le mie porte sono sempre aperte nell'interesse della città» In questo momento Cannito ha dichiarato le sue dimissioni. «Io non sono ostaggio di nessuno! Domando ai consiglieri di votare comunque per la nomina del presidente del consiglio.»

Ore 20.59 La seconda convocazione del consiglio prende una piccola pausa. La richiesta del consigliere Memeo è stata accolta.

Ore 20.43 Prende parola Antonio Damato il quale afferma di parlare non per l'intera maggioranza ma per la sua lista "Iniziativa Democratica". «Siamo contrari alla sospensione chiesta dal consigliere Memeo».

Ore 20.33 «Non ci siamo messi alle spalle l'esperienza di Pasquale Cascella - dichiara Carmine Doronzo. Il sindaco Cannito deve prendersi le sue responsabilità e comunicare all'opposizione e alla cittadinanza quali sono i problemi con la sua maggioranza».

Ore. 20.25 Mentre Riccardo Memeo chiede una momentanea sospensione, il consigliere Flavio Basile invita il sindaco Cannito a fare un altro nome per ricoprire la carica di presidente del consiglio.

Ore 20.20 Il sindaco Cannito risponde al consigliere Filannino: «Al di là del chiacchiericcio di queste ore, comunicherò la mia decisione al termine delle votazioni per la candidatura del presidente del consiglio».

Ore 20.15 «Sento un silenzio assordante da parte della maggioranza - dichiara Michelangelo Filannino». Il consigliere chiede al sindaco Cannito di essere chiaro riguardo la sua posizione attuale circa le dimissioni.

Ore 20.02 Il consigliere Dino Delvecchio prende parola: «Tutte le proposte politiche sono onorevoli e all'interno di questo consiglio tutti sono legittimati a presiederlo. Per tanto non ho nessun pregiudizio circa la nomina di una figura istituzionale quale è il presidente del consiglio. Questa maggioranza ha notevoli difficoltà, nessuno può dire il contrario. Si tratta di una somma algebrica di tante figure individuali. Hanno accusato noi del PD di esserci accordati con la maggioranza. Si tratta di chiacchiere da bar. Vergogna assoluta, noi non siamo in vendita! Noi non ci vendiamo, per questa ragione abbiamo deciso - conclude Delvecchio - di non partecipare alla votazione».

Ore 19.49 Constatato il numero legale. Assenti 5 consiglieri. Il sindaco Cosimo Cannito dichiara di voler proseguire il suo mandato, dunque non si dimette.