«Se avessero avuto un contratto a norma, non si sarebbero comunque salvate»

L'indignazione del popolo barlettano. «Sono deluso dai mass-media» ha dichiarato il marito della superstite

sabato 8 ottobre 2011 21.59
A cura di Ida Vinella
Solo 24 ore dopo il crollo di via Roma, che ha sconvolto la città di Barletta, avevamo intervistato nella nostra redazione il signor Emanuele Lanotte, marito di Emanuela, la giovane donna superstite, al quinto mese di gravidanza. Ieri, nel giorno che ha seguito la dolorosa e commovente cerimonia funebre delle cinque vittime del crollo, Emanuele ha rilasciato ai nostri microfoni una sentita dichiarazione, in piena assonanza con numerose voci che si stanno sollevando dal popolo barlettano, indignato nei confronti di valutazioni approssimative e fuorvianti operate dai mass-media nazionali sulle responsabilità della tragedia. Numerosi infatti sono giunti, e continuano a giungere in queste ore, commenti intrisi di indignazione in coda agli articoli di Barlettalife, indice di un sentimento condiviso da gran parte della cittadinanza: in molti lamentano un erroneo atteggiamento da parte dei mass-media nazionali, che stanno incanalando le argomentazioni verso la problematica del lavoro nero, mentre sarebbe prioritario riconoscere le responsabilità del crollo. Quelle donne, quelle cinque giovani vite che adesso Barletta piange, sono vittime della mala edilizia, non di certo dell'assenza di un contratto lavorativo a norma.

«Sono profondamente deluso – dichiara il signor Lanotte a Barlettalife - dall'atteggiamento di alcuni mass-media che hanno spostato l'attenzione sul lavoro a nero in un giorno in cui bisognava soltanto ricordare le vittime. Penso che questo è sì un problema, ma che vada affrontato in altre sedi e in altri momenti, anche perché se queste donne, che oggi non ci sono più, avessero avuto un contratto a norma non si sarebbero comunque salvate.

Non c'è un legame diretto tra la condizione contrattuale di chi lavorava nel maglificio e la staticità della palazzina, se continuiamo ad avere dirigenti, tecnici incompetenti a valutare l'agibilità di alcuni edifici.

Giovedì era il giorno della memoria di queste donne, e ritengo che era il caso di ricordarle diversamente e non ricordarle per quanto guadagnavano, anche se è pur vero che chi guadagna molto di più ed è a norma, oggi forse ha delle vite sulla coscienza, e mi riferisco sempre alle stesse persone di cui sopra.

Condivido a pieno – prosegue Lanotte - le dichiarazioni rilasciate ieri a Biella in merito al lavoro nel Meridione d'Italia da parte del Presidente della Repubblica e mi dissocio da quelle pronunciate in alcune trasmissioni andate in onda su reti televisive nazionali, che hanno dipinto l'economia barlettana come quella cinese».