Scuola abbandonata nella nuova periferia di Barletta, Noi con l'Italia si mobilita
Tutto bloccato dalla provincia di Bari, «per Decaro è un esempio di cattivissima amministrazione»
giovedì 15 novembre 2018
11.21
Una "cattedrale nel deserto" ormai diroccata e abbandonata: il cantiere di quella che dovrebbe essere la nuova scuola del quartiere Patalini, nella nuova 167 di Barletta, è poco più che un rudere. A pochi metri da una zona in forte espansione, già animata da decine di negozi, attività professionali e giovani famiglie, l'immobile è cristallizzato così, incompleto, a causa di irrisolti problemi burocratici che stringono a doppio filo l'ex provincia di Bari (ora città metropolitana) e la depauperata provincia Barletta-Andria- Trani.
Questa mattina gli esponenti politici locali di Noi con l'Italia si sono dati appuntamento davanti al cantiere della futura scuola per lanciare un appello affinché il sindaco di Bari Antonio Decaro, alla guida della città metropolitana, riprenda in mano il progetto e ne favorisca il completamento in tempi rapidi. Erano presenti il coordinatore e consigliere regionale di Noi con l'Italia, Francesco Ventola, l'assessore Gennaro Cefola e i consigliere comunali di Barletta di NCI, Riccardo Memeo e Gigi Antonucci.
«È una situazione paradossale – ha introdotto il consigliere regionale Francesco Ventola – la definirei una vera e propria sciatteria amministrativa: c'è veramente da vergognarsi, poiché un'opera iniziata in pompa magna nel 2011 con la provincia di Bari (quando la Bat era appena nata) e poi irrimediabilmente bloccata. Nel trasferimento del patrimonio provinciale è stato trasferito l'intero terreno di questa scuola senza riconoscere il diritto di superficie alla banca e all'impresa che stava realizzando l'immobile, che legittimamente hanno bloccato i lavori».
«Basterebbero due secondi per sbloccare tutto – ha proseguito Ventola - ossia una delibera della città metropolitana che ridefinisce il trasferimento del patrimonio e una presa d'atto della provincia Barletta-Andria-Trani». «L'anno scorso ho sollecitato un incontro tecnico per risolvere questa questione ma ad oggi non è accaduto nulla. Il sindaco della città metropolitana Decaro deve sistemare questa situazione: come accade in altre situazioni, la città metropolitana deve pagare i canoni dell'opera e la provincia Bat deve rimborsare. A farne le spese sono i cittadini e quindi occorre intervenire con immediatezza. Per il presidente dell'Anci e sindaco più famoso d'Italia, questo è un esempio di cattivissima amministrazione».
«È un caso di vera e propria inadempienza burocratica – ha commentato il consigliere Riccardo Memeo - abbiamo chiesto più volte un incontro con Decaro e adesso pare abbia preso impegno col sindaco Cannito. L'auspicio è che si ponga rimedio in tempi rapidi a questo scempio». «Speriamo che col pressing del nuovo consiglio provinciale e del sindaco la città metropolitana faccia il suo dovere» ha concluso Memeo.
«Continuerò a battermi per la realizzazione di questa scuola – le parole del consigliere Gigi Antonucci – considerando soprattutto che adesso qui in questa zona abita il 49% della popolazione barlettana, che merita risposte e soluzioni. La scuola langue e il cantiere è ormai diventato quasi rudere».
Questa mattina gli esponenti politici locali di Noi con l'Italia si sono dati appuntamento davanti al cantiere della futura scuola per lanciare un appello affinché il sindaco di Bari Antonio Decaro, alla guida della città metropolitana, riprenda in mano il progetto e ne favorisca il completamento in tempi rapidi. Erano presenti il coordinatore e consigliere regionale di Noi con l'Italia, Francesco Ventola, l'assessore Gennaro Cefola e i consigliere comunali di Barletta di NCI, Riccardo Memeo e Gigi Antonucci.
«È una situazione paradossale – ha introdotto il consigliere regionale Francesco Ventola – la definirei una vera e propria sciatteria amministrativa: c'è veramente da vergognarsi, poiché un'opera iniziata in pompa magna nel 2011 con la provincia di Bari (quando la Bat era appena nata) e poi irrimediabilmente bloccata. Nel trasferimento del patrimonio provinciale è stato trasferito l'intero terreno di questa scuola senza riconoscere il diritto di superficie alla banca e all'impresa che stava realizzando l'immobile, che legittimamente hanno bloccato i lavori».
«Basterebbero due secondi per sbloccare tutto – ha proseguito Ventola - ossia una delibera della città metropolitana che ridefinisce il trasferimento del patrimonio e una presa d'atto della provincia Barletta-Andria-Trani». «L'anno scorso ho sollecitato un incontro tecnico per risolvere questa questione ma ad oggi non è accaduto nulla. Il sindaco della città metropolitana Decaro deve sistemare questa situazione: come accade in altre situazioni, la città metropolitana deve pagare i canoni dell'opera e la provincia Bat deve rimborsare. A farne le spese sono i cittadini e quindi occorre intervenire con immediatezza. Per il presidente dell'Anci e sindaco più famoso d'Italia, questo è un esempio di cattivissima amministrazione».
«È un caso di vera e propria inadempienza burocratica – ha commentato il consigliere Riccardo Memeo - abbiamo chiesto più volte un incontro con Decaro e adesso pare abbia preso impegno col sindaco Cannito. L'auspicio è che si ponga rimedio in tempi rapidi a questo scempio». «Speriamo che col pressing del nuovo consiglio provinciale e del sindaco la città metropolitana faccia il suo dovere» ha concluso Memeo.
«Continuerò a battermi per la realizzazione di questa scuola – le parole del consigliere Gigi Antonucci – considerando soprattutto che adesso qui in questa zona abita il 49% della popolazione barlettana, che merita risposte e soluzioni. La scuola langue e il cantiere è ormai diventato quasi rudere».