Santo Legno della Croce, la storia e la devozione per il venerdì santo
A custodire la reliquia è la Venerabile Arciconfraternita del Santo Legno della Croce, ufficialmente costituita nel 1781
venerdì 31 marzo 2023
11.52
Venerdì 7 aprile, Venerdì Santo, nella Basilica del Santo Sepolcro ci sarà l'ostensione e la solenne processione cittadina penitenziale del Santo Legno della Croce. È bene fare una ricostruzione storica dell'insigne e preziosa reliquia.
L'insigne reliquia del Santo Legno della Croce di nostro Signore Gesù Cristo è compatrona della città di Barletta insieme a Maria Santissima dello Sterpeto e San Ruggero Vescovo.
E' giunta a Barletta nel 1291, portata dall'allora Patriarca Gerosolomitano Randulphus e i suoi canonici quando, dopo la presa di San Giovanni d'Acri da parte dei Turchi, per fuggire allo scempio della distruzione dei luoghi sacri della Terra Santa, trovarono rifugio nella città di Barletta nella chiesa del Santo Sepolcro donando alla chiesa barlettana una serie di cimeli che, come detto in precedenza, costituiscono il Tesoro del Sepolcro tra cui il pezzo più pregiato, ossia la Reliquia della Croce. Da quel momento, sino ad oggi, attraverso la Vera Croce di Nostro Signore Gesù Cristo, il legame tra Barletta e la Terra Santa è molto vivo. Non a caso gli Arcivescovi di Barletta Trani Bisceglie sono di diritto anche titolari di Nazareth.
La reliquia è composta da una doppia traversa di altezza 28.80 cm e di larghezza massima di cm 14.80. Troviamo una lamina di argento dorato con motivi ornamentali in rilievo, posta nel retro del manufatto, che si interrompe nella parte mediana per lasciare visibile la reliquia del Legno della Croce. Il verso è uniformemente ornato con una lamina d'argento, sbalzata con racemi dai fiori gigliati e con tondi collocati nel mezzo ed agli esterni della Croce entro i quali vediamo il mistico Agnello e i simboli degli Evangelisti (Marco Giovanni e Luca) mancando quello di Matteo andato distrutto. Il preziosissimo frammento fu qualche secolo fa mutilato. Infatti l'asta verticale, fra le due orizzontali, presenta un vuoto di circa 4 cm. Tanto perché il Priorato di Barletta accolse la richiesta del Vicerè di Napoli, Gaspare di Bragamonte e Guzman, di avere in dono un pezzetto della sacra Reliquia. E così fu operato il taglio.
A legare per sempre il Fedelissimo popolo di Barletta al Legno della Croce è il Triplice voto voluto dai barlettani e autenticato dall'allora amministrazione comunale che innalzava il Santo Legno della Croce a Compatrona della Città (in primo luogo con San Ruggero Vescovo, poi dalla seconda metà del 1600 con la Vergine dello Sterpeto). Triplice perché avvenuto nel 1496-1515-1656. Tali voti sono legati a terrificanti eventi che segnarono la Città di Barletta (ossia la peste e i violentissimi terremoti) ma i fedeli, sapendo del grande privilegio che avevano in città, ovvero la Vera Croce di nostro Signore Gesù Cristo, elevarono preghiere e voti affinchè potessero essere liberati da tali gravi calamità. E così fu. Il popolo di Barletta riconobbe l'Insigne Reliquia come foriera di favori spirituali Celesti, e ne rimasero per sempre legati.
A custodire la Reliquia, ad incrementarne il culto e la devozione e a portarne avanti le tradizioni è la Venerabile Arciconfraternita del Santo Legno della Croce, ufficialmente costituita nel 1781 con Regio Assenso di Re Ferdinando IV di Borbone, anche se si ha notizia della sua presenza nella Basilica del Santo Sepolcro già dal XVII secolo.
Anche quest'anno, venerdì 7 aprile, Venerdì Santo, dalle ore 19 nella Basilica del Santo Sepolcro, alla presenza del canonico don Mauro Dibenedetto, parroco della Basilica, il sig. Sindaco della città di Barletta dott. Cosimo Damiano Cannito e la Venerabile Arciconfraternita del Santo Legno della Croce, durante l'azione liturgica della Croce, al momento dell'ostensione della Croce, mentre il popolo devoto riunito in preghiera intona Ecce Lignum Crucis, verrà rinnovato il voto della civica amministrazione sul Santo Legno.
L'atto di affidamento ancora oggi viene rinnovato nel seguente modo: nel momento in cui viene esposta la preziosa reliquia in ordine il parroco della Basilica, seguito da sindaco e priore venerano la Croce a nome dell'intera cittadinanza chiedendo protezione sull'intera popolazione. Il Sindaco nell'atto di venerazione, con delle monete fa rumore su un piatto ivi posizionato. Segno che l'amministrazione elargisce un contributo per lo svolgersi del rito e intende ancora legarsi al prezioso frammento su cui Nostro Signore Gesù Cristo trovò la morte.
A seguire, lungo il centro storico cittadino, per le 20.30 circa si snoda la processione, a cui prendono parte, Mons. Arcivescovo, il capitolo e il clero cittadino e le venerabili Arciconfraternite e Confraternite cittadine.
Rito plurisecolare a cui tutta la cittadinanza partecipa con grande devozione.
Si ringrazia la Venerabile Arciconfraternita del Santo Legno della Croce che con fede e devozione, continua a conservare e tramandare questi riti, incrementando sempre il culto della Vera Croce di Cristo che gelosamente custodiscono.
L'insigne reliquia del Santo Legno della Croce di nostro Signore Gesù Cristo è compatrona della città di Barletta insieme a Maria Santissima dello Sterpeto e San Ruggero Vescovo.
E' giunta a Barletta nel 1291, portata dall'allora Patriarca Gerosolomitano Randulphus e i suoi canonici quando, dopo la presa di San Giovanni d'Acri da parte dei Turchi, per fuggire allo scempio della distruzione dei luoghi sacri della Terra Santa, trovarono rifugio nella città di Barletta nella chiesa del Santo Sepolcro donando alla chiesa barlettana una serie di cimeli che, come detto in precedenza, costituiscono il Tesoro del Sepolcro tra cui il pezzo più pregiato, ossia la Reliquia della Croce. Da quel momento, sino ad oggi, attraverso la Vera Croce di Nostro Signore Gesù Cristo, il legame tra Barletta e la Terra Santa è molto vivo. Non a caso gli Arcivescovi di Barletta Trani Bisceglie sono di diritto anche titolari di Nazareth.
La reliquia è composta da una doppia traversa di altezza 28.80 cm e di larghezza massima di cm 14.80. Troviamo una lamina di argento dorato con motivi ornamentali in rilievo, posta nel retro del manufatto, che si interrompe nella parte mediana per lasciare visibile la reliquia del Legno della Croce. Il verso è uniformemente ornato con una lamina d'argento, sbalzata con racemi dai fiori gigliati e con tondi collocati nel mezzo ed agli esterni della Croce entro i quali vediamo il mistico Agnello e i simboli degli Evangelisti (Marco Giovanni e Luca) mancando quello di Matteo andato distrutto. Il preziosissimo frammento fu qualche secolo fa mutilato. Infatti l'asta verticale, fra le due orizzontali, presenta un vuoto di circa 4 cm. Tanto perché il Priorato di Barletta accolse la richiesta del Vicerè di Napoli, Gaspare di Bragamonte e Guzman, di avere in dono un pezzetto della sacra Reliquia. E così fu operato il taglio.
A legare per sempre il Fedelissimo popolo di Barletta al Legno della Croce è il Triplice voto voluto dai barlettani e autenticato dall'allora amministrazione comunale che innalzava il Santo Legno della Croce a Compatrona della Città (in primo luogo con San Ruggero Vescovo, poi dalla seconda metà del 1600 con la Vergine dello Sterpeto). Triplice perché avvenuto nel 1496-1515-1656. Tali voti sono legati a terrificanti eventi che segnarono la Città di Barletta (ossia la peste e i violentissimi terremoti) ma i fedeli, sapendo del grande privilegio che avevano in città, ovvero la Vera Croce di nostro Signore Gesù Cristo, elevarono preghiere e voti affinchè potessero essere liberati da tali gravi calamità. E così fu. Il popolo di Barletta riconobbe l'Insigne Reliquia come foriera di favori spirituali Celesti, e ne rimasero per sempre legati.
A custodire la Reliquia, ad incrementarne il culto e la devozione e a portarne avanti le tradizioni è la Venerabile Arciconfraternita del Santo Legno della Croce, ufficialmente costituita nel 1781 con Regio Assenso di Re Ferdinando IV di Borbone, anche se si ha notizia della sua presenza nella Basilica del Santo Sepolcro già dal XVII secolo.
Anche quest'anno, venerdì 7 aprile, Venerdì Santo, dalle ore 19 nella Basilica del Santo Sepolcro, alla presenza del canonico don Mauro Dibenedetto, parroco della Basilica, il sig. Sindaco della città di Barletta dott. Cosimo Damiano Cannito e la Venerabile Arciconfraternita del Santo Legno della Croce, durante l'azione liturgica della Croce, al momento dell'ostensione della Croce, mentre il popolo devoto riunito in preghiera intona Ecce Lignum Crucis, verrà rinnovato il voto della civica amministrazione sul Santo Legno.
L'atto di affidamento ancora oggi viene rinnovato nel seguente modo: nel momento in cui viene esposta la preziosa reliquia in ordine il parroco della Basilica, seguito da sindaco e priore venerano la Croce a nome dell'intera cittadinanza chiedendo protezione sull'intera popolazione. Il Sindaco nell'atto di venerazione, con delle monete fa rumore su un piatto ivi posizionato. Segno che l'amministrazione elargisce un contributo per lo svolgersi del rito e intende ancora legarsi al prezioso frammento su cui Nostro Signore Gesù Cristo trovò la morte.
A seguire, lungo il centro storico cittadino, per le 20.30 circa si snoda la processione, a cui prendono parte, Mons. Arcivescovo, il capitolo e il clero cittadino e le venerabili Arciconfraternite e Confraternite cittadine.
Rito plurisecolare a cui tutta la cittadinanza partecipa con grande devozione.
Si ringrazia la Venerabile Arciconfraternita del Santo Legno della Croce che con fede e devozione, continua a conservare e tramandare questi riti, incrementando sempre il culto della Vera Croce di Cristo che gelosamente custodiscono.