Rosa Cascella: «Non si ceda alla miserabile volontà di lasciare la situazione immobile»
Alcuni consiglieri ostacolano l'attività amministrativa
martedì 10 febbraio 2015
13.03
«Non c'è peggiore ipocrisia di fingere che tutto vada bene quando tutto, in realtà, sta andando per il verso sbagliato». Con animo duro interviene Rosa Cascella, consigliere comunale in quota PD. «Non mi hanno insegnato a tacere o a girare la testa dall'altra parte se le cose prendono una piega spiacevole o inaspettata e non intendo assistere passivamente ad una crisi amministrativa determinata in larga parte dal Partito Democratico che rappresento in consiglio. Quando mi sono candidata - continua la Cascella intervenendo nella questione già rimarcata dal primo cittadino e rivista alla luce degli ultimi avvenimenti dalla nostra redazione - alle ultime elezioni amministrative ho stretto un patto con gli elettori fondato su lealtà e trasparenza a cui non intendo venire meno neanche nelle difficoltà che sta attraversando la maggioranza di centrosinistra in questo periodo.
Mi sarebbe piaciuto affrontare una discussione di questa rilevanza all'interno del mio partito ma è ormai consuetudine che le riunioni del gruppo consiliare vengano sistematicamente disertate da almeno i tre quarti dei suoi componenti. In queste condizioni, mi dispiace dirlo, il PD non è in grado di esprimere e far valere una propria linea in alcun tipo di consesso, che siano tavoli politici, riunioni dei capigruppo o consigli comunali. Eppure le ragioni che hanno portato una consistente quota del suo gruppo consiliare a dichiarare "silenziosamente" guerra al sindaco avrebbero potuto trovare un comune terreno di condivisione se non si fossero fatte valere attraverso comportamenti indegni e semplicemente inaccettabili. Non è assentandosi in consiglio comunale o rallentando l'azione delle commissioni che si può mostrare il proprio dissenso verso l'operato della giunta e le inefficienze della macchina amministrativa. Mi rivolgo ai consiglieri che hanno disertato quasi tutti i consigli comunali, che evitano di presentarsi quando ci sono debiti fuori bilancio all'ordine del giorno, che ostacolano l'attività amministrativa e la realizzazione del programma di mandato da essi stessi votato: i vostri metodi non mi appartengono. E' arrivato il momento di porre condizioni e scadenze a chi pensa di poter tenere ferma la città sino a quando non verrà accontentato nelle sue richieste. Il sindaco non perda altro tempo e inviti i partiti a presentare entro la fine del mese le proprie qualificate proposte per il rinnovo della giunta e il suo completamento. Chi non sarà in grado di farsi trovare pronto, venga commissariato nelle scelte dal sindaco stesso. La città deve tornare a camminare, con una giunta adeguata e una macchina amministrativa efficiente.
Non si ceda alla miserabile volontà di lasciare la situazione immobile sino alle prossime elezioni regionali solo perché qualcuno teme di compromettere il proprio consenso elettorale.Ripartiamo da una squadra vera: dagli assessori competenti, dai dirigenti capaci e responsabili, dai consiglieri che fanno lavorare le proprie commissioni e hanno dimostrato di essere sempre a fianco dell'amministrazione anche nei momenti più difficili. Non ha più senso proseguire l'attività consiliare, alla luce di quanto accaduto nel consiglio comunale di ieri. E' umiliante per la città rincorrere gli assenti cronici con convocazioni straordinarie di consiglio comunale. È il momento degli atti risolutivi, per tanto parteciperò alla prossima seduta consiliare solo se l'intera maggioranza si assumerà la responsabilità di essere presente in aula. Guardare avanti significa avere il coraggio di fermarsi e provare ad invertire la rotta. Per il bene della nostra Città.
Mi sarebbe piaciuto affrontare una discussione di questa rilevanza all'interno del mio partito ma è ormai consuetudine che le riunioni del gruppo consiliare vengano sistematicamente disertate da almeno i tre quarti dei suoi componenti. In queste condizioni, mi dispiace dirlo, il PD non è in grado di esprimere e far valere una propria linea in alcun tipo di consesso, che siano tavoli politici, riunioni dei capigruppo o consigli comunali. Eppure le ragioni che hanno portato una consistente quota del suo gruppo consiliare a dichiarare "silenziosamente" guerra al sindaco avrebbero potuto trovare un comune terreno di condivisione se non si fossero fatte valere attraverso comportamenti indegni e semplicemente inaccettabili. Non è assentandosi in consiglio comunale o rallentando l'azione delle commissioni che si può mostrare il proprio dissenso verso l'operato della giunta e le inefficienze della macchina amministrativa. Mi rivolgo ai consiglieri che hanno disertato quasi tutti i consigli comunali, che evitano di presentarsi quando ci sono debiti fuori bilancio all'ordine del giorno, che ostacolano l'attività amministrativa e la realizzazione del programma di mandato da essi stessi votato: i vostri metodi non mi appartengono. E' arrivato il momento di porre condizioni e scadenze a chi pensa di poter tenere ferma la città sino a quando non verrà accontentato nelle sue richieste. Il sindaco non perda altro tempo e inviti i partiti a presentare entro la fine del mese le proprie qualificate proposte per il rinnovo della giunta e il suo completamento. Chi non sarà in grado di farsi trovare pronto, venga commissariato nelle scelte dal sindaco stesso. La città deve tornare a camminare, con una giunta adeguata e una macchina amministrativa efficiente.
Non si ceda alla miserabile volontà di lasciare la situazione immobile sino alle prossime elezioni regionali solo perché qualcuno teme di compromettere il proprio consenso elettorale.Ripartiamo da una squadra vera: dagli assessori competenti, dai dirigenti capaci e responsabili, dai consiglieri che fanno lavorare le proprie commissioni e hanno dimostrato di essere sempre a fianco dell'amministrazione anche nei momenti più difficili. Non ha più senso proseguire l'attività consiliare, alla luce di quanto accaduto nel consiglio comunale di ieri. E' umiliante per la città rincorrere gli assenti cronici con convocazioni straordinarie di consiglio comunale. È il momento degli atti risolutivi, per tanto parteciperò alla prossima seduta consiliare solo se l'intera maggioranza si assumerà la responsabilità di essere presente in aula. Guardare avanti significa avere il coraggio di fermarsi e provare ad invertire la rotta. Per il bene della nostra Città.