Ritorno a scuola in presenza, c'è il protocollo di sicurezza firmato da Ministero e sindacati
Orari scaglionati per ingressi e uscite e percorsi separati. Segnaletica sul distanziamento e sanificazione costante degli spazi
giovedì 6 agosto 2020
11.42
Ministero dell'Istruzione e sindacati della scuola hanno firmato il protocollo di sicurezza anti-Covid condiviso per il rientro in classe a settembre. Il documento istituisce diverse novità per l'anno scolastico che sta per iniziare: dall'help desk per le scuole, alle modalità di ingresso e uscita, fino alle regole per l'igienizzazione degli spazi. «Si tratta di regole chiare che danno certezze a dirigenti scolastici, personale, famiglie, alle ragazze e ai ragazzi che si apprestano a tornare nelle aule», commenta il ministro Lucia Azzolina.
«Un accordo importante - prosegue Azzolina - che contiene le misure da adottare per garantire la tutela della salute di studentesse, studenti e personale, ma anche impegni che guardano al futuro e al miglioramento della scuola come il contrasto delle classi cosiddette "pollaio", una battaglia che porto avanti da tempo e che rappresenta per me una priorità».
Nel caso di file per l'entrata e l'uscita dall'edificio scolastico, il protocollo prevede linee guida per un'ordinata regolamentazione, così da garantire il rispetto del distanziamento sociale. Ogni scuola dovrà disciplinare le modalità che regolano ingressi e uscite, integrando i regolamenti interni dei singoli istituti. In caso di necessità, le scuole devono prevedere ingressi e uscite a orari scaglionati, anche utilizzando accessi alternativi.
L'eventuale ingresso del personale e degli studenti già risultati positivi al Covid-19 deve essere preceduto da una preventiva comunicazione avente a oggetto la certificazione medica da cui risulti la "avvenuta negativizzazione" del tampone secondo le modalità previste e rilasciata dal dipartimento di prevenzione territoriale di competenza.
Drasticamente ridotte risultano le occasioni di accesso dei visitatori, i quali, comunque, dovranno sottostare a tutte le regole previste nel regolamento di istituto e/o nell'apposito disciplinare interno adottato dal dirigente scolastico, sentiti l'RSPP di istituto e il medico competente. Si dovrà comunque fare ordinario ricorso alle comunicazioni a distanza, limitando gli accessi ai casi di effettiva necessità, possibilmente previa prenotazione. Ogni visitatore dovrà indicare le proprie generalità e relativi recapiti telefonici, nonché della data di accesso e del tempo di permanenza.
È prevista una differenziazione dei percorsi interni e dei punti di ingresso e i punti di uscita dalla struttura. La scuola deve predisporre un'adeguata segnaletica orizzontale sul distanziamento necessario e sui percorsi da effettuare, e provvedere a pulizia approfondita e aerazione frequente e adeguata degli spazi.
«Come Governo - conclude Azzolina - avevamo promesso di trovare le risorse per la ripresa e lo abbiamo fatto: abbiamo 2,9 miliardi e stiamo mettendo anche fondi per consentire agli enti locali di affittare spazi per le lezioni. Non era un risultato facile, ma lo abbiamo ottenuto».
Per Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc Cgil, il protocollo «Darà alle scuole un riferimento nazionale certo su tutti i temi già portati all'attenzione del CTS, garantendo un concreto supporto al lavoro che si sta facendo per organizzare la piena ripresa in sicurezza dell'attività didattica in presenza».
Per Uil Scuola, «Con la firma di oggi si porta a compimento un impegno assunto esplicitamente già in occasione della firma del protocollo riguardante lo svolgimento degli esami di stato: le scuole possono ora disporre di un chiaro punto di riferimento su tutti i temi già portati all'attenzione del CTS, il che costituisce un concreto supporto al lavoro in atto per definire le necessarie modalità organizzative».
Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl, sottolinea: «Una buona notizia per le famiglie, gli studenti e tutto il personale della scuola la firma del protocollo per garantire a settembre l'avvio dell'anno scolastico in sicurezza anche in questo settore così fondamentale e delicato per il futuro del paese. Regole chiare e condivise tra governo e sindacati, maggiori risorse e nuove assunzioni di personale: la contrattazione ed un modello partecipativo è la strada necessaria per cambiare anche la scuola ed affrontare le nuove sfide del paese».
Restano critiche, però, le opposizione. Rossano Sasso, deputato pugliese della Lega, attacca: «Oltre al solito scarica-barile sui dirigenti scolastici, non ho trovato niente di particolarmente convincente da giustificare l'entusiasmo delle parti sociali. Soprattutto, in riferimento alle classi pollaio, ho trovato solo 3 righe, all'ultima pagina, in cui si parla genericamente di un impegno del Ministero a eliminare il fenomeno del sovraffollamento delle classi. Sarà, ma i tanti sindaci, insegnanti e dirigenti scolastici con cui sono in contatto mi continuano a parlare di classi da 25, 26 ed anche 27 alunni. Con l'aggravante della trasformazione dei contratti per i supplenti, che da supplenti annuali diventeranno supplenti covid. Ad intermittenza. A cottimo. Licenziati in caso di lockdown senza alcuna tutela, senza Naspi, senza nulla. E i sindacati che firmano il protocollo, in prima linea, a battere le mani».
«Un accordo importante - prosegue Azzolina - che contiene le misure da adottare per garantire la tutela della salute di studentesse, studenti e personale, ma anche impegni che guardano al futuro e al miglioramento della scuola come il contrasto delle classi cosiddette "pollaio", una battaglia che porto avanti da tempo e che rappresenta per me una priorità».
Nel caso di file per l'entrata e l'uscita dall'edificio scolastico, il protocollo prevede linee guida per un'ordinata regolamentazione, così da garantire il rispetto del distanziamento sociale. Ogni scuola dovrà disciplinare le modalità che regolano ingressi e uscite, integrando i regolamenti interni dei singoli istituti. In caso di necessità, le scuole devono prevedere ingressi e uscite a orari scaglionati, anche utilizzando accessi alternativi.
L'eventuale ingresso del personale e degli studenti già risultati positivi al Covid-19 deve essere preceduto da una preventiva comunicazione avente a oggetto la certificazione medica da cui risulti la "avvenuta negativizzazione" del tampone secondo le modalità previste e rilasciata dal dipartimento di prevenzione territoriale di competenza.
Drasticamente ridotte risultano le occasioni di accesso dei visitatori, i quali, comunque, dovranno sottostare a tutte le regole previste nel regolamento di istituto e/o nell'apposito disciplinare interno adottato dal dirigente scolastico, sentiti l'RSPP di istituto e il medico competente. Si dovrà comunque fare ordinario ricorso alle comunicazioni a distanza, limitando gli accessi ai casi di effettiva necessità, possibilmente previa prenotazione. Ogni visitatore dovrà indicare le proprie generalità e relativi recapiti telefonici, nonché della data di accesso e del tempo di permanenza.
È prevista una differenziazione dei percorsi interni e dei punti di ingresso e i punti di uscita dalla struttura. La scuola deve predisporre un'adeguata segnaletica orizzontale sul distanziamento necessario e sui percorsi da effettuare, e provvedere a pulizia approfondita e aerazione frequente e adeguata degli spazi.
«Come Governo - conclude Azzolina - avevamo promesso di trovare le risorse per la ripresa e lo abbiamo fatto: abbiamo 2,9 miliardi e stiamo mettendo anche fondi per consentire agli enti locali di affittare spazi per le lezioni. Non era un risultato facile, ma lo abbiamo ottenuto».
Per Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc Cgil, il protocollo «Darà alle scuole un riferimento nazionale certo su tutti i temi già portati all'attenzione del CTS, garantendo un concreto supporto al lavoro che si sta facendo per organizzare la piena ripresa in sicurezza dell'attività didattica in presenza».
Per Uil Scuola, «Con la firma di oggi si porta a compimento un impegno assunto esplicitamente già in occasione della firma del protocollo riguardante lo svolgimento degli esami di stato: le scuole possono ora disporre di un chiaro punto di riferimento su tutti i temi già portati all'attenzione del CTS, il che costituisce un concreto supporto al lavoro in atto per definire le necessarie modalità organizzative».
Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl, sottolinea: «Una buona notizia per le famiglie, gli studenti e tutto il personale della scuola la firma del protocollo per garantire a settembre l'avvio dell'anno scolastico in sicurezza anche in questo settore così fondamentale e delicato per il futuro del paese. Regole chiare e condivise tra governo e sindacati, maggiori risorse e nuove assunzioni di personale: la contrattazione ed un modello partecipativo è la strada necessaria per cambiare anche la scuola ed affrontare le nuove sfide del paese».
Restano critiche, però, le opposizione. Rossano Sasso, deputato pugliese della Lega, attacca: «Oltre al solito scarica-barile sui dirigenti scolastici, non ho trovato niente di particolarmente convincente da giustificare l'entusiasmo delle parti sociali. Soprattutto, in riferimento alle classi pollaio, ho trovato solo 3 righe, all'ultima pagina, in cui si parla genericamente di un impegno del Ministero a eliminare il fenomeno del sovraffollamento delle classi. Sarà, ma i tanti sindaci, insegnanti e dirigenti scolastici con cui sono in contatto mi continuano a parlare di classi da 25, 26 ed anche 27 alunni. Con l'aggravante della trasformazione dei contratti per i supplenti, che da supplenti annuali diventeranno supplenti covid. Ad intermittenza. A cottimo. Licenziati in caso di lockdown senza alcuna tutela, senza Naspi, senza nulla. E i sindacati che firmano il protocollo, in prima linea, a battere le mani».