Ripulita l’entrata della Chiesa di Sant'Antonio, interviene Forza Nuova
«La nostra identità storica non può essere dimenticata»
mercoledì 10 maggio 2017
«La nostra città ha la fortuna di aver conservato intatto il suo patrimonio storico-identitario fino ai giorni nostri, per poi veder deturpare i nostri monumenti storici e sacri dai soliti vandali senza onore né cervello o peggio dimenticati dalle istituzioni e dai politicanti locali». Scrivono i riferenti di Forza Nuova in una nota stampa.
«Un esempio lampante è la Chiesa ed il Convento di Sant'Antonio, già risalente alla metà del '500 anche se dedicato a San Francesco di Barolo: sia la Chiesa che il Convento sono abbandonati all'incuria e al degrado da ormai sessant'anni per l'incapacità delle istituzioni e per il menefreghismo dei politicanti di mestiere. A ciò si è aggiunta la stupidità di alcuni cittadini di Barletta che, non avendo nulla da fare nella loro vuota ed inutile vita, passano il loro tempo a storpiare i nostri monumenti, imbrattando con scritte e (perché no?) con simboli satanici le facciate delle Chiese, come nel caso della Chiesa di Sant'Antonio. Noi di Forza Nuova abbiamo provveduto nella notte di ieri a ripulire il portone della Chiesa deturpato dalle solite croci rovesce e stelle a cinque punte da chissà quale gnostico represso. Un piccolo atto, un nulla in confronto ai bisogni di intervento che richiede questa struttura così come altre. Un piccolo atto che ha l'intento di smuovere la coscienza di chi ha il dovere giuridico e morale di intervenire per recuperare tutto il complesso sacro.
Questo è solo un primo passo, perché se sarà necessario noi di Forza Nuova interverremo ancora più incisamente e diffusamente nel recupero di questa e di altre strutture. Bisogna uscire dal solito percorso storico-turistico ed ampliarlo all'intera città di Barletta, che ha ancora molto da offrire. Così come invitiamo i cittadini e le associazioni ad accogliere il nostro appello e ad aumentare la pressione su chi ha l'autorità di intervenire per il recupero. Così come anche invitiamo i cittadini a scendere in strada per recuperare i loro spazi pubblici ed identitari. Noi non abbiamo né denari né mezzi sofisticati, ma abbiamo braccia forti e cuori giovani da mettere a disposizione della nostra causa e di chi, come noi, persegue sinceramente il medesimo intento: quello di risollevare le sorti della città di Barletta».
«Un esempio lampante è la Chiesa ed il Convento di Sant'Antonio, già risalente alla metà del '500 anche se dedicato a San Francesco di Barolo: sia la Chiesa che il Convento sono abbandonati all'incuria e al degrado da ormai sessant'anni per l'incapacità delle istituzioni e per il menefreghismo dei politicanti di mestiere. A ciò si è aggiunta la stupidità di alcuni cittadini di Barletta che, non avendo nulla da fare nella loro vuota ed inutile vita, passano il loro tempo a storpiare i nostri monumenti, imbrattando con scritte e (perché no?) con simboli satanici le facciate delle Chiese, come nel caso della Chiesa di Sant'Antonio. Noi di Forza Nuova abbiamo provveduto nella notte di ieri a ripulire il portone della Chiesa deturpato dalle solite croci rovesce e stelle a cinque punte da chissà quale gnostico represso. Un piccolo atto, un nulla in confronto ai bisogni di intervento che richiede questa struttura così come altre. Un piccolo atto che ha l'intento di smuovere la coscienza di chi ha il dovere giuridico e morale di intervenire per recuperare tutto il complesso sacro.
Questo è solo un primo passo, perché se sarà necessario noi di Forza Nuova interverremo ancora più incisamente e diffusamente nel recupero di questa e di altre strutture. Bisogna uscire dal solito percorso storico-turistico ed ampliarlo all'intera città di Barletta, che ha ancora molto da offrire. Così come invitiamo i cittadini e le associazioni ad accogliere il nostro appello e ad aumentare la pressione su chi ha l'autorità di intervenire per il recupero. Così come anche invitiamo i cittadini a scendere in strada per recuperare i loro spazi pubblici ed identitari. Noi non abbiamo né denari né mezzi sofisticati, ma abbiamo braccia forti e cuori giovani da mettere a disposizione della nostra causa e di chi, come noi, persegue sinceramente il medesimo intento: quello di risollevare le sorti della città di Barletta».